mercoledì 4 aprile 2018

Martin Luther King a cinquant’anni dalla morte



Articolo da Centro Studi Sereno Regis

Io ho un sogno, che i miei quattro figli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per ciò che sono. Io ho un sogno, oggi”

Il 4 aprile 1968 veniva ucciso a Memphis, nel Tenessee, il pastore battista Martin Luther King. Anche se il Civil Rights Act del 1964, grazie alla lotta nonviolenta del movimento per i diritti civili degli afroamericani, aveva abrogato ufficialmente ogni forma di segregazione nei luoghi pubblici, la piaga della discriminazione razziale continuava. Il sogno che M.L.King aveva espresso nel famosissimo discorso noto come “I have a dream speech”, pronunciato a Washington il 28 agosto del 1963, a conclusione di una memorabile marcia di protesta per i diritti civili dei neri, non si era ancora realizzato.  La società americana deve fare tuttora i conti con varie forme di razzismo  , di cui l’ ideologia del suprematismo bianco è l’espressione più violenta e radicale.

Ma anche qui da noi, soprattutto in momenti di crisi e di disorientamento come quello che stiamo vivendo, compaiono forme di paura e rancore nei confronti dei “diversi”. Ne sono testimonianza eventi drammatici come la caccia al “negro” di Macerata, o l’omicidio di Idy Diene del 5 marzo a Firenze (che lascia la moglie vedova per la seconda volta, dopo che il suo primo marito era già stato ucciso nel 2011), nonché le allarmanti scritte sui muri dei bagni dell’Università Ca’ Foscari a Venezia, denunciate con coraggio nella lettera aperta che la studentessa Laeticia Ouedrago ha inviato all’anonimo autore: “Vienimi a parlare  prima di uccidermi, cosicchè io ti possa abbracciare e ti possa mostrare un po’ di umanità….Non devi uccidere me, devi uccidere quel mostro oscuro che si nutre delle tue paure e della tua ignoranza, ma anche della tua ingenuità. Ti auguro sinceramente di sconfiggere questi mostri”.

Sono parole che riecheggiano quelle di Martin Luther King. Tracciare qui un suo profilo biografico e culturale potrebbe forse aiutarci a riflettere su come sconfiggere anche noi, oggi, questi mostri.
M.L.King nasce ad Atlanta, in Georgia, il 15 gennaio 1929, in una famiglia da tempo impegnata per la causa dei diritti civili.  Si è da poco stabilito come pastore battista a Montgomery in Alabama, con la moglie Coretta Scott King e i quattro figli, quando,  il primo dicembre 1955, una donna di colore,  Rosa Parks, viene arrestata per essersi rifiutata di cedere il posto in autobus ad un bianco. M.L.King invita allora tutti i neri della città a boicottare il servizio degli autobus. Il boicottaggio , praticato in massa, dura 382 giorni e si conclude con l’abolizione della segregazione sugli autobus, anche se, per vendetta, la casa di M.L.King viene fatta saltare.

M.L. King ha scoperto la nonviolenza gandhiana e nel 1959 si reca in India per approfondirne il metodo.


“Come la maggior parte delle persone, avevo sentito parlare di Gandhi, ma non lo avevo mai studiato seriamente. Come procedetti nella lettura, fui profondamente affascinato dalle sue campagne di resistenza nonviolenta…Prima di leggere Gandhi, avevo quasi concluso che l’etica di Gesù fosse efficace soltanto nei rapporti individuali. La filosofia del “porgi l’altra guancia” e dell’”amate i vostri nemici” sentivo che era valida solo quando gli individui erano in conflitto con altri individui; quando invece erano in conflitto gruppi razziali e nazioni, sembrava necessario un comportamento più realistico…Gandhi fu probabilmente la prima persona della storia ad elevare l’etica dell’amore di Gesù al di sopra dei rapporti individuali e a trasformarla in una forza sociale su larga scala, potente ed efficace….Fu in questa insistenza gandhiana sull’amore e la nonviolenza che scoprii il metodo per la riforma sociale, del quale ero andato alla ricerca per tanti mesi.”



Autore: 
Angela Dogliotti




Articolo tratto interamente da 
Centro Studi Sereno Regis


2 commenti:

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.