mercoledì 28 febbraio 2018

Un anno a Graz

One year in Graz from Johannes Baumann on Vimeo.

Photo e video credit Johannes Baumann caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 




Trona Pinnacles

Trona: The Final Frontier from Aaron Keigher on Vimeo.

Photo e video credit Aaron Keigher caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Citazione del giorno


"Non si è mai troppo vecchi per fissare un altro obiettivo o per sognare un nuovo sogno." 

Clive Staples Lewis


Avviso importante sui post




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Addio al Diesel?


Articolo da Vivere Italia

27/02/2018 - I Comuni tedeschi potranno imporre il divieto di circolazione ai veicoli con motori diesel più vecchi e inquinanti.


Lo ha stabilito il tribunale amministrativo federale di Lipsia, che ha respinto il ricorso presentato da alcuni lander secondo i quali la materia sarebbe di competenza federale e non comunale. Le autorità statali si erano opposte alle decisioni delle corti amministrative di primo grado di Stoccarda e Dusseldorf, che avevano riconosciuto alle città il potere di intervenire.


Tutto era nato dall'iniziativa dell'associazione ambientalista Deutsche Umwelthilfe, che in seguito allo scandalo delle emissioni truccate delle auto diesel di Volkswagen, aveva avviato una serie di azione legali in decine di città tedesche che superano costantemente le soglie di inquinamento stabilite dalla direttiva europea sulla qualità dell’aria. In oltre 70 città non vengono rispettati i limiti di legge sulle emissioni di ossido di azoto, di cui sono responsabili i motori diesel.

La decisione del tribunale di Lipsia crea un precedente a livello europeo e apre la strada ai bandi locali di circolazione. Diverse grandi città europee, come Parigi, Madrid e Atene, si stanno già muovendo per arrivare al divieto di circolazione per i veicoli diesel entro il 2025.

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Fonte: Vivere Italia


Autore: Marco Vitaloni

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Articolo tratto interamente da Vivere Italia



martedì 27 febbraio 2018

L’Italia nella morsa del gelo


Articolo da Fanpage.it

Finora tutte le previsioni degli esperti meteo sono state rispettate. La neve è caduta in gran parte d’Italia, compresa la Capitale, e da Nord a Sud sono tante le zone che stanno facendo i conti con intense precipitazioni e temperature polari. Oltre alla neve, adesso i rischi maggiori con le temperature sotto lo zero arrivano dal ghiaccio sulle strade. Burian ha già provocato nella giornata di ieri grossi disagi alla circolazione ferroviaria. Tutti gli Intercity da e per Roma sono stati cancellati e i treni ad alta velocità hanno accumulato ritardi medi di 150 minuti. Anche oggi, martedì 27 febbraio, si preannunciano disagi per i viaggiatori e cancellazioni e molte scuole resteranno chiuse. Questa mattina Napoli si è svegliata sotto la neve e il Comune, che ieri aveva deciso di lasciare aperte le scuole, è stato costretto a fare un passo indietro.


Scuole chiuse, studenti rischiano di restare fino a 9 giorni a casa – A Roma, previsioni alla mano, c’è il rischio che gli studenti possano restare ancora per un po’ a casa. Se la temperatura tra oggi e giovedì si confermasse tra i – 2 e i – 5 gradi ipotizzati dalle previsioni, si potrebbe palesare l'ipotesi di continuare a tenere i plessi scolastici chiusi, per evitare i problemi legati al ghiaccio e alle aule fredde. Poi venerdì gli istituti chiuderanno per l’istallazione dei seggi elettorali per le elezioni di domenica 4 marzo, con le operazioni di voto e lo spoglio che andranno avanti fino a martedì prossimo. In totale, dunque, nella peggiore delle ipotesi, le scuole di Roma potrebbero rimanere chiuse fino a 9 giorni consecutivi, compresi i sabati e le domeniche.

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Fonte: Fanpage.it


Autore: 
Susanna Picone


Licenza: Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.

Articolo tratto interamente da Fanpage.it 


Photo credit ste91 caricata su YouReporter


Proverbio del giorno


Febbraio nevoso, estate gioioso.


domenica 25 febbraio 2018

Giustizia sociale

Sandro Pertini1

"Per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Ecco, se a me socialista offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, ma privandomi della libertà, io la rifiuterei, non la potrei accettare. [...] Ma la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è la libertà che intendo io."

Sandro Pertini

Tratto da | Intervista - Centro Espositivo Sandro Pertini

Photo credit Presidenza della Repubblica [Attribution], via Wikimedia Commons

Roma: la città eterna

Rome: The Eternal City from Timeflees - Filippo Rivetti on Vimeo.

Photo e video credit Timeflees - Filippo Rivetti caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Autunno/Inverno sul lago di Como, Valtellina, lago Ceresio

THROUGH THE SEASONS 4K HDR from Antonio Selva on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


venerdì 23 febbraio 2018

Pace in Siria subito!




In queste ore, persone inermi continuano a morire in Siria, sotto ai bombardamenti. Le guerre non sono mai giuste, si combatte solo per potere e denaro, mentre la povera gente continua a perire.

Sono profondamente disgustato dalle immagini che arrivano da quei luoghi, possibile che la vita umana non conti più nulla?

Invitando gli altri a seguirmi, questo blog si ferma per ventiquattro ore, per solidarietà verso tutte le vittime e le persone colpite.


Leggete, studiate e...



"Leggete, studiate e lavorate sempre con etica e con passione; ragionate con la vostra testa e imparate a dire di no; siate ribelli per giusta causa, difendete la natura e i più deboli; non siate conformisti e non accodatevi al carro del vincitore; siate forti e siate liberi, altrimenti quando sarete vecchi e deboli rimpiangerete le montagne che non avete salito e le battaglie che non avete combattuto."

Mario Rigoni Stern


Neve e freddo, in attesa di Burian


Scende la colonnina di mercurio in attesa delle temperature polari previste a partire dal weekend.

L'apice del freddo è atteso tra lunedì 26 e mercoledì 28 febbraio, temperature paragonabili a quelle del febbraio 2012 o del gennaio 1985. Ad essere colpite maggiormente saranno le regioni centro-settentrionali.

L'aria gelida ha prodotto i suoi primi effetti, piogge e nevicate a bassa quota si registrano in diverse zone e si raccomanda la massima prudenza.

Seguite l'evolversi della situazione, con i video caricati su YouReporter.it


Torna M'illumino di meno


Articolo da Verdecologia

Giornata del risparmio energetico – Torna oggi M’illumino di Meno la grande campagna voluta da Radio2 Caterpillar sugli stili vita sostenibili.

L’edizione 2018 si è posta quale obiettivo quello di raggiungere, grazie a migliaia di adesioni in Italia e all’estero, dagli Usa alla Thailandia, dal Messico all’Australia, di cittadini, istituzioni, aziende, scuole, i 555 milioni di passi necessari per arrivare simbolicamente dalla Terra alla Luna.

Al centro di un’iniziativa diventata nel tempo coinvolgente e popolare c’è il risparmio inteso non come sacrificio ma come ‘pride’, orgoglio dell’ottimizzazione intelligente e del rispetto del pianeta.

Dal 2005, ogni anno Caterpillar, storica trasmissione di Radio2, chiede ai suoi ascoltatori di spegnere tutte le luci che non sono proprio indispensabili alle 18.

Al consueto impegno per la riduzione dei consumi (si ‘spegneranno’ per l’occasione fra gli altri, decine di monumenti, musei e siti archeologici, e istituzioni, dal Colosseo all’Arena di Verona, dal Convento di Assisi alla Galleria degli Uffizi, dal Senato alla Camera) si unisce il tema di quest’anno, la bellezza del camminare e dell’andare a piedi, “perché sotto i nostri piedi c’è la Terra e per salvarla bisogna cambiare passo” spiegano i realizzatori.

L’invito di oggi è quello di spegnere le luci e andare a piedi: una marcia, una processione, una ciaspolata, una staffetta, una maratona o una mezza maratona, un ballo in piazza o un pezzo di strada dietro alla banda musicale del paese.

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Fonte: Verdecologia

Autore: 
P. R.

  
Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.


Articolo tratto interamente da Verdecologia



Proverbio del giorno



L’uomo che riesce a vedere le cose piccole ha la vista limpida e il cuore sereno.


Proverbio cinese



Giochi olimpici invernali 2018: Sofia Goggia è medaglia d'oro in discesa

Sofia Goggia (Lienz, 28-12-2015)

Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Mercoledì 21 febbraio 2018

Il sogno olimpico di Sofia Goggia si è avverato: la bergamasca si è infatti aggiudicata la medaglia d'oro nella discesa libera nella XIV giornata dei Giochi olimpici invernali in corso nella contea di Pyeongchang, in Corea del Sud. Per l'Italia, si tratta della prima storica medaglia d'oro olimpica nella specialità.

Nella gara, l'azzurra, partita con il pettorale nr. 5 e che nelle prove aveva conseguito l'undicesimo tempo, ha preceduto di 9 centesimi la norvegese Ragnhild Mowinckel (al suo secondo argento ai Giochi) e di 47 centesimi la favoritissima statunitense Lindsey Vonn.

Al termine della gara, l'azzurra ha dichiarato: «Non ho ancora realizzato» e «Sono stata un samurai», mentre nel suo profilo Twitter è comparso il twit «Quella bambina che a sei anni sulle nevi di Foppolo sognava , un giorno, di vincere le Olimpiadi..» seguito da una bandiera italiana.

L'azzurra ha ricevuto le congratulazioni anche da parte del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che ha twittato: «Grandissima Sofia Goggia. Il primo oro della nostra storia nella libera femminile».

Per l'Italia, è la terza medaglia d'oro nella rassegna coreana, dopo quelli di Arianna Fontana nello short track e di Michela Moioli nello snowboard.


L'Italia non vinceva una medaglia d'oro olimpica nello sci alpino dai Giochi di Vancouver del 2010, quando ad aggiudicarsela fu Giuliano Razzoli nello slalom.

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto 

Autori: vari

Licenza: Creative Commons License
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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto




Photo credit Vale93b (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons


Pollice su e giù della settimana


Bimbo salvato dalla madre alla Fiumara: "Ho seguito le indicazioni degli operatori sanitari" tratto da Primocanale





La soluzione di Trump alle sparatorie a scuola: più armi nelle scuole tratto da Greenreport







giovedì 22 febbraio 2018

Schiavi del PIL


Articolo da Sinistra in Europa

Le nostre vite sono condannate a dipendere da forze di mercato imponderabili, come fossero divinità religiose alle quali obbedire ciecamente. Solo che, a differenza di una vita eterna dopo la morte, che ci ricompensa delle tribolazioni quotidiane, i mercati ci promettono il paradiso terrestre, che per molti non arriva mai.

di Gerardo Ongaro

Fortunatamente, la storia ci insegna che le divinità terrene sono meno eterne di quelle celesti. Rivoluzioni violente o pacifiche spesso le spazzano via senza pietà.

Questo momento storico potrebbe essere propizio.

Le rivoluzioni spesso iniziano con un ronzio nella testa, prima indistinto, poi sempre più chiaro. Accade di pensare ed affermare cose per le quali la gente ci ritiene pazzi visionari, tanto che la stessa fiducia in noi stessi vacillava un po’. Poi, magari leggiamo quelle stesse cose e le sentiamo dire da altri pazzi, un pochino più autorevoli di noi. Allora, ci sentiamo meno soli.

Tento di dare un senso logico e di normalità ad una di queste pazzie, con l’aiuto di una voce autorevole.

Una di quelle forze terrene, poderose e insindacabili, è il PIL, ovvero Prodotto Interno Lordo.

Vediamo di analizzare questo mostro divino che governa il mondo. Lo faccio con le parole del Professor Lorenzo Fioramonti, un accademico di prestigio internazionale, professore presso l’Università di Pretoria, Sudafrica, un economista con idee fuori dagli schemi tradizionali, ma tutt’altro che utopiche.

Il PIL nacque nel periodo della depressione USA degli anni 30, per analizzare l’economia, monitorare il suo sviluppo e provare ad uscire dalla crisi. Misura tutto ciò che concerne il mercato, e lascia fuori tutto il resto.


I suoi creatori avevano dato a questo strumento uno scopo limitato, anche nel tempo, perché non comprendeva il benessere umano, che il PIL così concepito non può misurare, e anzi può danneggiare.

Tuttavia, continuò ad essere usato perché alla depressione seguì la Seconda Guerra Mondiale, e la produzione bellica era elemento economico determinante.

I politici poi si dimenticarono dei suoi limiti (o pensarono che fosse uno strumento ancora valido) e decisero di continuare ad usarlo. Oggi continua ad essere usato, a guidare le nostre vite.

Il PIL è uno strumento perverso. Distorce la realtà, perpetua le crisi e le diseguaglianze. Si basa sulla crescita, tenendo conto soltanto di tutto ciò che risulta come transazione economica di mercato.

Armi e guerre aumentano il PIL. I decessi pure, perché comportano un lavoro di sepoltura che costituisce un costo. E così le malattie, perché si prendono le medicine. La prostituzione e la droga ora vengono conteggiate nel PIL. I furti pure, per via delle assicurazioni. I crimini violenti, perché lavorano medici, avvocati, si costruiscono carceri e lavora l’edilizia.

Piantare alberi, non fa PIL. Deforestare per far profitto sì. Il volontariato, il lavoro delle casalinghe, le varie attività sociali, che arricchiscono la società, e fanno risparmiare soldi, non contano per il PIL.


L’istruzione, compresa quella famigliare, è la base dell’economia, eppure conta zero per il PIL.

Quanto costerebbe all’imprenditore formare completamente un individuo? Invece se lo trova pronto, cresciuto, soprattutto dalla madre, il cui lavoro è completamente ignorato – produce ricchezza ma non viene conteggiato nel PIL.

Vengono invece incentivati i fattori negativi sopra descritti.

L’inquinamento fa aumentare il PIL, per via dei lavori necessari per sistemare i danni fatti. Lo stesso dicasi per le calamità naturali, come i terremoti.

Il PIL è pure anacronistico, dannoso per il progresso. Telefonare da una cabina fa crescere il PIL; farlo usando WhatsApp o Skype aumenta la qualità, ma diminuisce il PIL perché è gratuito: un vero paradosso.

La prevenzione contro le malattie è dannosa per il PIL.

La Costa Rica ha uno dei sistemi sanitari migliori. Si basa molto sulla prevenzione. Anche per questo le aspettative di vita sono buone. Tuttavia, questo diminuisce il PIL.

Al contrario, gli USA hanno un sistema sanitario tra i peggiori, costosissimo. Ma proprio per questo incide molto sul PIL.

Così, in maniera perversa, un paese virtuoso come la Costa Rica, che offre un benessere effettivo migliore alla gente, viene considerato retrogrado e viene punito dagli indici economici delle agenzie internazionali; mentre gli USA sono premiati per la loro inefficienza: perché l’unità di misura, il PIL, è perversa.

La persona perfetta per la crescita del PIL:

Un uomo obeso, che sta guidando un’automobile di grossa cilindrata, bloccato nel traffico (quindi usa più combustibile), sta parlando al telefono, mentre con l’altra mano tiene un grosso panino fatto con cibo poco sano (quindi avrà un attacco cardiaco molto presto), sta parlando con il suo avvocato che si sta prendendo cura del suo divorzio, e intanto viene coinvolto in un incidente stradale…

Questo e il perfetto personaggio della crescita, perché ogni azione che sta compiendo sta aumentando il PIL.

Specialmente il divorzio. I divorzi sono ottimi per il PIL. Vengono coinvolti avocati, tribunali, talvolta la vendita di una casa e l’acquisto di due; poi ci sono gli psicologi per i bambini e per la ex copia per il trauma del divorzio.

Se guardiamo bene, ciò che veramente conta oggi è comprare cose che non ci servono.


Il tipico uomo moderno spende gran parte del tempo a fare lavori che non gli piacciono, per comprare cose delle quali non ha bisogno, per fare colpo su persone con le quali non vuole essere amico.

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Fonte: Sinistra in Europa

Autore: 
Gerardo Ongaro

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia


Articolo tratto interamente da Sinistra in Europa



La danza della neve di Ada Negri


La danza della neve

Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieva
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell'ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d'intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace.

Ada Negri


Rapporto Amnesty International: una società accecata da odio e paura




L’Ong ha analizzato la situazione dei diritti umani in 159 Paesi del mondo


Siamo entrati nel 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, eppure è fuori di dubbio che i diritti umani non possano essere dati per scontati da nessuno di noi“. Salil Shetty, Segretario generale di Amnesty International.

Durante tutto il 2017, milioni di persone nel mondo hanno sperimentato i frutti amari delle sempre più diffuse politiche di demonizzazione.

Il mondo sta raccogliendo i terribili frutti della retorica intrisa d’odio che ha dominato nelle politiche di leader mondiali come al-Sisi, Duterte, Maduro, Putin, Trump e Xi. Milioni di persone sono a rischio a causa delle loro spietate politiche.

A documentarlo è il lavoro di ricerca raccolto nel Rapporto Annuale 2017 di Amnesty International, edito in Italia da Infinito edizione. 159 schede accompagnate da una serie di approfondimenti, per fotografare lo stato dei diritti umani nel mondo nel 2017.

Alcune schede suddivise per area geografia sono disponibili al sito di Amnesty International. Di seguito il testo introduttivo del rapporto.

L’esodo dei rohingya perseguitati in Myanmar


Le estreme conseguenze di queste politiche sono state messe a nudo dall’orribile campagna militare di pulizia etnica contro la popolazione rohingya in Myanmar, che in poche settimane ha causato un esodo di circa 655.000 persone verso il vicino Bangladesh, la crisi dei rifugiati esplosa più velocemente del 2017. A fine anno, le prospettive per il futuro rimanevano decisamente oscure e la persistente incapacità dei leader mondiali di fornire una soluzione concreta per i rifugiati ha lasciato poche ragioni per essere ottimisti. Questo evento rimarrà nella storia come un’ulteriore prova del fallimento catastrofico del mondo nell’affrontare situazioni che possono offrire terreno fertile per atrocità di massa.

I segnali d’allarme erano evidenti da tempo in Myanmar: discriminazione e segregazione su larga scala erano diventate la normalità, in un regime equiparabile all’apartheid, e per molti anni la popolazione rohingya è stata demonizzata e privata delle condizioni basilari per vivere in dignità. La trasformazione della discriminazione e della demonizzazione in violenze di massa è qualcosa di tragicamente familiare e le sue conseguenze disastrose non possono essere facilmente cancellate.


I diritti umani non possono essere dati per scontati da nessuno di noi


Se le terribili ingiustizie inflitte ai rohingya sono state particolarmente in evidenza nel 2017, la tendenza di leader e politici a demonizzare interi gruppi sulla base della loro identità ha attraversato tutto il pianeta. Il 2017 ci ha mostrato ancora una volta cosa accade quando le politiche di demonizzazione diventano la tendenza dominante, con pessime conseguenze per i diritti umani.

Siamo entrati nel 2018, 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, eppure è fuori di dubbio che i diritti umani non possono essere dati per scontati da nessuno di noi. Di certo non possiamo dare per scontato il fatto di poterci riunire per protestare o per criticare i nostri governi.

Né possiamo dare per scontato che avremmo a disposizione un sistema previdenziale quando saremo vecchi o invalidi; che i nostri bambini potranno crescere in città con un’aria pulita e respirabile; o che, in quanto giovani, lasceremo la scuola per trovare lavori che ci permetteranno di comprare una casa.


Diritti umani in pericolo: le nostre sfide


La battaglia per i diritti umani non è mai vinta definitivamente, in nessun luogo e in nessun momento storico. I confini si spostano di continuo, per cui non c’è spazio per il compiacimento. Nella storia dei diritti umani, questo non è mai stato più chiaro di ora. Ma, dovendo far fronte a sfide senza precedenti in tutto il mondo, le persone hanno continuato a dimostrare che la loro sete di giustizia, dignità, uguaglianza non verrà spenta, trovando ancora modi nuovi e coraggiosi per esprimere questo bisogno, spesso a caro prezzo. Nel 2017, questa battaglia globale per i valori ha raggiunto un nuovo livello d’intensità.

Gli attacchi ai valori su cui si basano i diritti umani, che affermano la dignità e l’uguaglianza di tutte le persone, hanno assunto vaste proporzioni.

I conflitti


I conflitti, alimentati dal commercio internazionale di armi, continuano ad avere effetti devastanti sui civili, spesso secondo un piano prestabilito. Che sia nella catastrofe umanitaria dello Yemen, esacerbata dal blocco imposto dall’Arabia Saudita, o nelle uccisioni indiscriminate di civili compiute dalle forze governative e internazionali, nell’uso dei civili come scudi umani da parte del gruppo armato autoproclamatosi Stato islamico in Iraq e Siria o nei crimini di diritto internazionale che portano a enormi flussi di rifugiati dal Sud Sudan, talvolta le parti coinvolte nei numerosi conflitti del mondo hanno rinunciato anche a fingere di rispettare i loro obblighi di protezione dei civili.

La crisi globale dei rifugiati


I leader dei paesi ricchi hanno continuato ad affrontare la crisi globale dei rifugiati con una miscela di elusione e totale insensibilità, riferendosi ai rifugiati non come a esseri umani ma come a problemi da evitare. Il tentativo del presidente statunitense Donald Trump di vietare l’ingresso a tutti i cittadini di diversi paesi a maggioranza musulmana, sulla base della loro nazionalità, è stato evidentemente una mossa dettata dall’odio. La maggior parte dei leader europei è stata riluttante ad affrontare la grande sfida di disciplinare la migrazione in modo sicuro e legale e ha deciso che, in pratica, niente è vietato nell’intento di tenere i rifugiati lontani dalle coste del continente. Le conseguenze inevitabili di questo approccio sono state evidenti negli scioccanti abusi subiti dai rifugiati in Libia, con la piena consapevolezza dei leader europei.

Elezioni: odio e paura cavalcati dalla politica



In zone dell’Europa e dell’Africa, lo spettro incombente dell’odio e della paura ha caratterizzato una serie d’importanti elezioni. In Austria, Germania e Paesi Bassi, alcuni candidati hanno cercato di trasformare le preoccupazioni sociali ed economiche in paura, attribuendo la colpa in particolar modo a migranti, rifugiati e minoranze religiose. In Kenya, le elezioni presidenziali di agosto e ottobre sono state guastate da intimidazione e violenza, anche basate sull’identità etnica.

Continua la lettura su Progetto Melting Pot Europa 

Fonte: Progetto Melting Pot Europa 

Autore: 
redazione Melting Pot Europa

Licenza: Creative Commons (non specificata la versione


Articolo tratto interamente da Progetto Melting Pot Europa



Citazione del giorno



"Quando il potere dell'amore supererà l'amore per il potere, il mondo conoscerà la pace."

Jimi Hendrix


lunedì 19 febbraio 2018

L'amore credo sia...



"L'amore credo sia quel sentimento che riesce ad uscire indenne dal tempo che passa, che riesce a durare, che vince la stanchezza, la noia, i dolori, le rotture di scatole. Ma bisogna attendere tanto prima di riconoscerlo. Si può dire solo a posteriori se uno ha davvero amato, perché mentre si ama non lo si capisce."

Massimo Troisi


Un carattere indiano manda in crash l'iPhone: ecco come risolvere


Articolo da iPhoneItalia

La questione è nota e ne avevamo già parlato nei giorni scorsi: un particolare carattere di uno degli idiomi indiani manda in crash le applicazioni su iOS e può addirittura portare ad un blocco dell’iPhone. Purtroppo la notizia si è diffusa e con essa la diffusione di questo carattere tra social network e odierni buontemponi che, a loro volta, lo stanno ri-condividendo, consapevoli di poter creare anche un grave disagio agli utenti. Per fortuna, in attesa di un aggiornamento del firmware da parte di Apple ci sono vari rimedi che possono essere messi in atto per limitare il fenomeno.

Innanzitutto capiamo a che livello agisce il bug in questione, per comprenderne rimedi e soluzioni: la visualizzazione del carattere provoca dei problemi quando viene visualizzato in elementi del framework UIKit come TextField, Label e TextView.

Ciò può mandare in crash l’applicazione che tenta di renderizzare il carattere, come avviene ad esempio per Whatsapp, Telegram, social network, ecc. Tuttavia, purtroppo, qualora il carattere venisse visualizzato da una notifica è l’intera springboard (che gestisce l’intera visualizzazione dell’interfaccia) ad andare in crash. A quel punto iPhone si riavvia e continua a riavviarsi e va in BootLoop. Purtroppo in questo caso chi ha provato a riavviare forzatamente l’iPhone (cosa da non fare, come abbiamo già scritto) si è visto il telefono bloccato sulla mela, irrimediabilmente.

Vedremo qui di seguito come “vaccinarsi” ed essere immuni da questo problema e qualche consiglio utile per risolvere il problema.

Come evitare di incorrere in questo problema:

Per non incorrere in questo problema le strade sono due: installare l’ultima beta pubblica di iOS 11.3 (che non soffre di questo bug) o eliminare l’anteprima delle proprie notifiche, finché Apple non rilascerà un apposito aggiornamento.

Per installare una beta pubblica è necessario iscriversi al relativo programma di public beta di Apple a questo indirizzo: successivamente il sito indicherà tutti i semplici passi da compiere per installare il relativo certificato su iPhone e procedere poi all’aggiornamento. Chiaramente le raccomandazioni sono le solite che si fanno per qualunque beta, fatelo con consapevolezza, siate consapevoli che non è una versione stabile del sistema e fate sempre preventivamente un backup!


Se non volete complicarvi troppo la vita e preferite restare a versioni stabili di iOS in attesa che Apple fixi il problema potete temporaneamente disabilitare l’anteprima delle notifiche: basterà recarsi in Impostazioni -> Notifiche -> Mostra anteprime -> Mai.

Continua la lettura su iPhoneItalia

Fonte: 
iPhoneItalia



Autore: Giovanni Longo


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Articolo tratto interamente da 
iPhoneItalia


Proverbio del giorno


Per alta che sia la montagna, un sentiero si trova sempre.


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Solo per oggi gratis su Giveaway of the Day - BurnAware Premium 11.0


Oggi il sito Giveaway of the Day offre per ventiquattro ore, un programma di masterizzazione.

Vi ricordo di leggere le condizioni e l'uso nel sito, inoltre nel readme scaricato, troverete le spiegazioni per l’attivazione.

Note sul software

Troverete i dettagli delle funzioni a questo indirizzo:



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In Germania mezzi pubblici gratis contro l'inquinamento


Articolo da Tekneco

Essen, Bonn, Mannheim, Herrenberg e Reutlingen, sono queste le 5 città tedesche in cui, in via sperimentale, verranno testati entro la fine dell’anno i “mezzi pubblici gratis”. Il governo federale tedesco, insieme agli stati federali e ai comuni, per ridurre il numero di veicoli privati e fronteggiare il grave problema dell’inquinamento atmosferico, stanno seriamente prendendo in considerazione il trasporto pubblico gratuito. La proposta, che sta facendo molto discutere, arriva in seguito alla convocazione di Germania e Italia dalla Commissione UE che ha contestato l’eccessivo inquinamento atmosferico e chiede impegni precisi. Il governo tedesco si è detto disposto a coprire il buco da 13 miliardi che deriverebbe dai mancati introiti derivanti dall’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici, per evitare la sanzione da parte della Corte di Giustizia europea per l’eccesso di gas di scarico rilevato in 130 città del Vecchio continente. La proposta contenuta in una lettera inviata da tre ministri di Berlino, inclusa la responsabile dell'ambiente Barbara Hendricks, al commissario europeo all'Ambiente, il maltese Karmenu Vella, a parer di molti, ha anche lo scopo di lasciarsi alle spalle lo scandalo del 'dieselgate', che ha scosso l'industria dell'auto tedesca.

La questione oltre alla Germania, spaventa molto anche l’Italia, la Francia e la Spagna, nessuna di queste nazioni è riuscita a riportare entro il termine del 30 gennaio le emissioni di diossido di azoto e polveri sottili nei limiti previsti dagli standard comunitari, violazione costerà salate sanzioni economiche. Il ministro dell’Ambiente Galletti, la settimana scorsa, ha riproposto la Strategia Energetica Nazionale (Sen) di cui mancherebbero ancora diversi decreti attuativi. Il 14 febbraio il Coordinamento FREE, che conta 23 associazioni attive nel settore delle rinnovabili, ha ricordato che “nonostante le ripetute rassicurazioni ricevute dalle istituzioni ad oggi la Strategia Energetica Nazionale risulta inattuabile, nella parte che riguarda le fonti rinnovabili di energia, per mancanza di provvedimenti normativi che diano indicazioni concrete per il raggiungimento degli obiettivi individuati”.

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Fonte: 
Tekneco

Autore: redazione Tekneco


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Articolo tratto interamente da 
Tekneco