venerdì 29 settembre 2017

Giardino autunnale di Dino Campana


Giardino autunnale

Al giardino spettrale al lauro muto
de le verdi ghirlande
a la terra autunnale
un ultimo saluto!
A l'aride pendici
aspre arrossate nell'estremo sole
confusa di rumori rauchi grida la lontana vita:
grida al morente sole
che insanguina le aiole.
S'intende una fanfara
che straziante sale: il fiume spare
ne le arene dorate; nel silenzio
stanno le bianche statue a capo i ponti
volte: e le cose già non sono più.
E dal fondo silenzio come un coro
tenero e grandioso
sorge ed anela in alto al mio balcone:
e in aroma d'alloro,
in aroma d'alloro acre languente,
tra le statue immortali nel tramonto
ella m'appar, presente.

Dino Campana


Anche Virgo cattura la sua prima onda gravitazionale

Main dwarf collage lg landscape

Articolo da Scientificast.it

Poco più di un anno fa, la collaborazione LIGO-Virgo pubblicava i primi dati relativi alla rivelazione di onde gravitazionali, utilizzando i due interferometri di Livingston e Hanford negli Stati Uniti. Nei primi mesi di osservazione dopo l’upgrade degli strumenti, ben tre eventi sono stati identificati come fusione di buchi neri. Un ulteriore evento, invece, si è rivelato di intensità troppo bassa per essere ricostruito senza ambiguità.

Dal primo agosto di quest’anno, l’intero sistema di rivelatori è attivo, essendosi aggiunto l’interferometro Virgo di Cascina, vicino a Pisa. Dopo sole due settimane di osservazione congiunta da parte dei tre strumenti, un evento di coalescenza di buchi neri è stato identificato e ricostruito con una precisione senza precedenti, aprendo un nuovo capitolo nell’osservazione delle onde gravitazionali.


I tre osservatori hanno registrato, pressoché all’unisono, l’“eco” della fusione di due buchi neri di massa pari a 30 e 25 volte la massa solare, rispettivamente, a una distanza di circa 1,5 miliardi di anni luce. Il segnale è arrivato a Livingston alle 10:30:43 del 14 agosto e, dopo pochi millisecondi, a Hanford e a Virgo. Questa piccola deviazione temporale permette di ricostruire la direzione di arrivo dell’onda con precisione molto maggiore rispetto a quella che si poteva ottenere con due soli rivelatori. Nei casi precedenti, infatti, la porzione di cielo in cui potevano trovarsi le sorgenti era definita con un’incertezza di una trentina di gradi, mentre avendo tutti gli strumenti attivi si può identificare un piccolo cono di appena 5-10 gradi di apertura. Questo potrà semplificare enormemente l’identificazione di controparti ottiche per gli eventi che generano onde gravitazionali, permettendoci di imparare cose nuove su questi fenomeni di altissima energia che si verificano nell’universo.

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Fonte: Scientificast.it


Autore: Andrea Bersani


Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da 
Scientificast.it


Photo credit Dana Berry [Public domain], attraverso Wikimedia Commons


Pollice su e giù della settimana


Berlino, trova 14.000 € in metro e li restituisce tratto da Berlino Magazine






Almeno 60 persone rohingya sono morte in un naufragio vicino alle coste del Bangladesh tratto da Il Post







giovedì 28 settembre 2017

La diffusione della conoscenza attraverso l'Open Source





Articolo da Pressenza


L’esperienza rivoluzionaria di condividere le conoscenze al di fuori di tutti i paradigmi economici dominanti


In questo articolo voglio dimostrare la tesi che ripensare i rapporti fra persone passando da un modello conflittuale ad un modello collaborativo sia efficiente, rivoluzionario e pieno di senso; per farlo utilizzerò l’esempio della logica Open Source e cercherò di definire un metodo didattico ed un metodo di apprendimento che ne sfrutti le potenzialità.


La rivoluzione dell’Open Source

Negli ultimi anni è avvenuta una rivoluzione in un settore che potrebbe sembrare molto tecnico e marginale, ma che in realtà ha già avuto delle grosse conseguenze nella vita quotidiana di tutti noi.
Sto parlando della rivoluzione dell’Open Source e del Software Libero[1] che ho avuto la fortuna di osservare da vicino negli ultimi trent’anni a partire dai suoi antecedenti.
Si definiscono Open Source programmi e sistemi messi a disposizione gratuitamente e sviluppati da insiemi più o meno grandi di persone organizzate in communities.
Il termine deriva dal fatto che, data la necessità di suddividere il lavoro di sviluppo fra più persone possibili, i sorgenti di questi programmi sono pubblici ed accessibili.
Anche gli utenti di questi programmi e sistemi si sono presto organizzati in communities per aiutarsi vicendevolmente nel loro uso.
Le due communities (sviluppatori ed utilizzatori) sono fondamentali nel successo dei relativi programmi
L’ottica Open Source è rivoluzionaria perché nasce da un cambio profondo di paradigma e si manifesta nel mondo cambiando lo status quo in un modo permanente e nonviolento.

Il cambio di paradigma


Nella concezione naturalista dominante ogni persona è in competizione con le altre per ottenere condizioni migliori; ad un livello più alto, l’organizzazione in cui si è inseriti è in una perenne competizione con organizzazioni simili per obiettivi e fruitori potenziali.
Nel paradigma neoliberista ed in altri precedenti esiste la certezza fideistica che questa sia l’organizzazione del lavoro più efficiente, per alcuni l’unica organizzazione del lavoro possibile
In realtà questa concezione viene messa in discussione dalla logica Open Source e, in maniera più radicale, dalla logica del Software Libero.
In questo campo, migliaia di persone lavorano, molti a livello volontario, per mettere a disposizione gratuitamente programmi e sistemi ad insiemi più o meno grandi di persone.
I progetti Open Source rappresentano il trionfo dell’ottica collaborativa ed aperta ed hanno messo in seria difficoltà organizzazioni molto più grandi e potenti, tanto che il modello è stato esportato verso altri settori tradizionalmente più difficili come l’industria manifatturiera tramite le stampanti 3D, l’elettronica di controllo (progetto arduino), fino ad arrivare all’elettronica consumer (raspbarry e vari progetti per cellulari e smartphone).

Dal mondo virtuale al mondo reale


Lo sbarco della logica Open Source nel mondo “reale” è stato all’inizio graduale, ma si è accelerato notevolmente negli ultimi anni costringendo a contromisure le grandi companies dell’informatica
Gli stessi concetti di base del web, sviluppati da Tim Berners-Lee per il CERN di Ginevra, sono in qualche modo contigui con la logica Open Source perché resi immediatamente disponibili a tutti.
Il primo “campo” di conquista dei programmi Open Source è stato quello dei server, con il sistema operativo Linux[2] ed applicazioni lato server come Apache[3] e mySql[4]
Vengono sviluppate applicazioni desktop come Firefox, OpenOffice[5], Gimp ecc. che hanno gradatamente conquistato un numero sempre maggiore di utenti a discapito dei prodotti commerciali.
Sistemi CMS Open Source per la messa online di siti internet e blog hanno tagliato drasticamente i costi per essere sul web in maniera professionale.
Con Android la logica Open Source è entrata nel mondo degli smartphone e di tutta una serie di oggetti quotidiani
Al giorno d’oggi si può scegliere, con un certo grado di libertà, tra applicazioni Open Source ed applicazioni commerciali tanto da spingere alcuni produttori di software tradizionale (Microsoft, Adobe ecc.) a prendere varie contromisure.


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Fonte: Pressenza


Autore: 
Giorgio Mancuso

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.


Articolo tratto interamente da Pressenza


Citazione del giorno



"La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione."

Carl Rogers


Comunicato Anpi sulla deriva xenofoba e razzista europea


Comunicato da ANPI

26 Settembre 2017

Intervista collettiva su razzismo e xenofobia: ecco le vostre risposte


Nel post precedente avevo lanciato un'intervista collettiva su razzismo e xenofobia. Ringrazio tutti per la partecipazione e pubblico le vostre risposte.



1. Il razzismo è aumentato negli ultimi anni?

2. Che cosa pensi dei flussi migratori in Europa?

3. L'ascesa di partiti xenofobi ti preoccupa?

4. Il secondo conflitto mondiale, come altre guerre ci hanno fatto conoscere molti orrori; come mai la mente umana ha la memoria corta?

5. Sul web girano tante false notizie, controlli sempre le fonti?

6. Che cosa fare per arginare queste campagne d'odio?

7. Che cosa prevedi per il futuro?
  1. 6 commenti:

    1. 1)Assolutamente sì.

      2) Penso che l'UE dovrebbe trovare una politica comune d'accoglienza.

      3) Molto, non solo per quanto riguarda l'aspetto xenofobo e razzista ma perchè partiti di quessto tipo sono poi fautori di dittature terribili che privano ogni individuo della propria libertà personale, come il passato ci insegna.

      4) Perchè troppa gente oggi ignorante e stolta ritiene la memoria storica un qualcosa che ci ancori al passato e non invece uno strumento utilissimo oggi più che mai, per riconoscere i germi di tristi realtà passate pronte a riproporsi.

      5) Oh Yes.

      6) Non lo so onestamente, credo forse realizzare una vera integrazione che comporti però il rispetto delle regole anche da parte di certi migranti (regole etiche, di non violenza ecc…). Credo che questo sia un punto importante non solo per non dare appigliio a linee xenofobe ma al contempo anche perché un segno di rispetto reciproco non deve e non può mancare. Certi episodi di violenza e maleducazione nei treni ad es. (testimone anch'io di alcuni di essi) non dovrebbero verificarsi e questo vale per chiunque pertanto anche per i migranti.

      7) Onestamente un caos sempre maggiore con tutto quello che questa previsione può comportare.


    2. 1. Si è risvegliato
      2. Il fenomeno c'è sempre stato, solo che ora è in crescita e si colloca in un tessuto sociale sempre più anziano e provato da una crisi economica che dura da una decina d'anni. Comunque i flussi dureranno ancora per decenni. Prima o poi l'Europa dovrà trovare una linea comune per ottimizzarne la gestione
      3. Mi preoccupano tutte le forme di fanatismo, mi preoccupa l'ottusità di chi è convinto di non avere mai dubbi e mai torto, quindi sì.
      4. Talvolta si tratta di una forma di autodifesa, talvolta di miopia cognitiva.
      5. Controllo, controllo.
      6. Evitare di fare da cassa di risonanza a notizie mirate a istigare gli animi, dialogare con amici e conoscenti. In pratica, poco, ma lo spazio di manovra è davvero limitato.
      7. Niente di roseo, purtroppo. L'aggressività dilaga, l'economia non accenna a ripartire, manca una visione politica seria e lungimirante.

    3. 1. Il razzismo è aumentato negli ultimi anni?
      A dismisura direi, complici paura, ignoranza e terrorismo mediatico

      2. Che cosa pensi dei flussi migratori in Europa?
      Potrebbero regolarsi serenamente se gli altri paesi collaborassero, da noi poi, basterebbe utilizzare caserme e aprire davvero conventi e monasteri come quel quaquaraqua di papa Francesco andò auspicando un giorno...senza che nessuno gli abbia mai dato retta.. conta veramente come il due di spade quando regna bastoni..

      3. L'ascesa di partiti xenofobi ti preoccupa?
      Moltissimo, è legata all'ignoranza e la paura cui accennavo nel primo punto, ed è favorita dall'insulsaggine degli altri partiti moderati, come
      per altro sta succedendo da noi

      4. Il secondo conflitto mondiale, come altre guerre ci hanno fatto conoscere molti orrori; come mai la mente umana ha la memoria corta?
      perché siamo delle bestie senza rimedio.. Kim e Donald mi terrorizzano.. manca poco ad un altro sfacelo mondiale.. pochissimo.. e nessuno sembra rendersene conto...

      5. Sul web girano tante false notizie, controlli sempre le fonti?
      Il 90% delle notizie false non avrebbe bisogno di alcun controllo.. ma se ci sono pirla che abboccano (e tanti pure..), comprendo chi si diverte ad imbrattare il web...

      6. Che cosa fare per arginare queste campagne d'odio?
      Fare rispettare le regole, come accade in Europa. Gli stranieri vengono a fare bordello qua da noi perché nessuno li controlla.. l'esempio è banale ma immagini uno stadio italiano senza recinzioni tra campo e pubblico? Immaginatelo.. e rendetevi conto che sarebbe il delirio...

      7. Che cosa prevedi per il futuro?
      Nulla di buono a ben vedere, ma la speranza che ci si ravveda non può mancare.

    4. 1. Sì, purtroppo sì.
      2. Sono inevitabili: povertà, guerre, e altri disastri, importati spesso dall'Occidente, spinge milioni di persone ad emigrare.
      3. No, mi preoccupa molto di più le finte democrazie, che con le loro politiche economiche creano povertà, disorientano classe media e proletariato, dando il via una guerra tra poveri, humus per il razzismo ... i partiti xenofobi vengono usati, in questo dal potere. Poi, se le finte democrazie non riusciranno a gestire proteste, lasceranno il campo agli xenofobi.
      4. La mente umana è bella, ma fallibile. La Storia è fatta di corsi e ricorsi storici proprio per questo, la Storia non è un lungo fiume tranquillo, ma un torrente pieno di sorprese: a volte belle a volte brutte, e a volte, torna indietro.
      5. Viviamo in un epoca troppo piena di notizie, molte delle quali false. I mass media sono veri professionisti nel creare false notizie, spesso. Bisogna cercare le fonti, anche se non è sempre facile.
      6.Creare una campagna d'amore. Troppo facile a dirsi? Proviamoci.
      7. Non ho la palla di vetro, ma credo che bisogna vivere, come ci ha insegnato Gramsci, con il pessimismo dell'intelligenza e l'ottimismo della volontà.

    5. Ecco le mie risposte Vincenzo e complimenti per l'iniziativa;

      1) Secondo me sono aumentate la diffidenza, l'indifferenza e l'ostilità verso lo straniero.

      2) L'Europa finora non ha saputo o non ha voluto gestire il problema lasciando soli i paesi come la Grecia e l'Italia.

      3) Chiamiamoli per nome: Casa Pound e Forza NUova in sintonia con la Lega Nord promuovono una retorica anti-immigrati che arriva ad attacchi volgari e apertamente razzisti. Certamente mi preoccupano perchè trovano terreno fertile nei giovani delusi dalla politica e depressi dalla crisi.

      4)Una generazione intera non ha studiato il secondo conflitto mondiale. Si studiavano gli Assiri e Babilonesi ma non si studiava la storia contemporanea nelle scuole. Non si è formata la memoria perchè non si è conosciuto e studiato il recente passato.

      5) Non leggo le notizie sul web.

      6) A questa domanda non so rispondere.

      7) Il futuro potrebbe essere migliore se sapremo gestire il presente, iniziando ad educare i nostri figli alla tolleranza e alla fratellanza fra i popoli.

    6. 1) Sul fatto che sia aumentato, è difficile quantificarlo. Ha molto più rilievo mediatico, questo sì.

      2) Sono sempre esistiti, e le teste ben pensanti in europa (minuscola d'obbligo) devono farsene una ragione.

      3) Fin troppo: da lì alla tirannia il passo è breve.

      4) Si direbbe che l'unica lezione storica veramente efficace è che nessuna lezione storica va oltre la generazione che l'ha vissuta in prima persona. I figli sentono parlare di certe cose dai genitori e le ritengono esagerate; i nipoti ne sentono parlare dai nonni e ritengono che siano preda dell'Alzheimer.

      5) Ovviamente.

      6) Lanciare campagne di integrazione da entrambe le parti: per i padroni di casa, che devono comprendere che il mondo non è racchiuso nel loro orticello, e per chi arriva, che non deve accampare pretese assurde e combinarne peggio di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno tutti insieme solo perché usa la sua provenienza come pretesto.

      7) Casino puro, ritorno di dittature neofasciste o neonaziste, un periodaccio come il ventennio fascista da noi; poi, chi è abbastanza giovane, forse intorno al 2050 vedrà una luce in fondo al tunnel.
    7. Belle domande e ottime risposte, Vincenzo.
      Siccome mi ero persa l'iniziativa se non ti dispiace, scrivo qua sotto le mie risposte.

      1 Decisamente sì! Ha solo cambiato bersaglio. Non più
      i meridionali ma gli extracomunitari
      2 Serve una vera legge comunitaria che sia valida per tutti gli stati della comunità e non solo per pochi
      3 Molto molto molto
      4 Penso che sia perchè la gente vuol vivere tranquilla. Dimentica per comodità e perchè crede che simili eventi non possano più ripetersi. Sbagliato! E' proprio dimenticando che si commettono nuovamente gli stessi "errori".
      5 Faccio il possibile
      6 Difficile saperlo. Personalmente credo che si debba iniziare dalla base insegnando ai bimbi che diversità è ricchezza, cultura. Per gli adulti la vedo più dura perchè sono troppo ancorati ai loro pregiudizi. Va anche detto che certe volte questi "altri" non fanno molto per farsi apprezzare. Concordo con Daniele!
      8 Il futuro... intanto tra Trump e il suo simile Kim eccetera il futuro è in bilico.

      Ciao Vincenzo, buon pomeriggio

mercoledì 27 settembre 2017

Intervista collettiva su razzismo e xenofobia


Oggi propongo un'intervista collettiva sul tema razzismo e xenofobia crescente nel mondo. Ognuno di voi potrà rispondere alle domande che farò in questo post e le vostre risposte saranno pubblicate anche in un post successivo.

Mi auguro una buona partecipazione e mi raccomando d'invitare a rispondere, anche i vostri amici.


1. Il razzismo è aumentato negli ultimi anni?

2. Che cosa pensi dei flussi migratori in Europa?

3. L'ascesa di partiti xenofobi ti preoccupa?

4. Il secondo conflitto mondiale, come altre guerre ci hanno fatto conoscere molti orrori; come mai la mente umana ha la memoria corta?

5. Sul web girano tante false notizie, controlli sempre le fonti?

6. Che cosa fare per arginare queste campagne d'odio?

7. Che cosa prevedi per il futuro?


Ringrazio tutti per la partecipazione.



Twitter raddoppia, tweet fino a 280 caratteri



Articolo da Wired

Fra bufale e false partenze che si sono rincorse spessissimo in questi anni, la notizia che in molti attendevano trepidanti e altri temevano come il vaiolo è arrivata: Twitter ha annunciato ufficialmente che sperimenterà l’opzione di scrittura a 280 caratteri. Non una rinuncia totale ai 140 caratteri canonici che finora hanno tassativamente caratterizzato la piattaforma dei tweet, ma sicuramente un avvallo di una necessità molto ben diffusa nel web di oggi, quella cioè di esprimersi senza limiti.

Vi diamo più caratteri per esprimere voi stessi” dicono piuttosto entusiasti quelli di Twitter annunciando la novità. E iniziano poi il comunicato con una frase su cui qualsiasi reparto marketing non alticcio avrebbe alzato almeno un sopracciglio: “Provare a pressare i pensieri in un tweet… ci siamo passati tutti, ed è una sofferenza“. Vale a dire che il product manager e il senior software engineer di Twitter, ovvero la piattaforma social la cui caratteristica distintiva era la sintesi data dai 140 caratteri, ci vengono a dire che i 140 caratteri sono una costrizione castrante, una sintetica sofferenza.

Una bella contraddizione in termini, quindi.

Il social dell’uccellino è però molto cauto: “Sappiamo che molti di voi che tweettano da anni sono ormai affezionati ai 140 caratteri, così come noi. Ma ora abbiamo sperimentato questa cosa, visto le sue potenzialità e ci siamo innamorati di questa nuovo e comunque breve limite“. In effetti 280 spazi in confronto alla metà non sono un’enormità (quasi nessuna delle frasi scritte in questo articolo entrerebbe in un tweet originale ma in uno espanso sì).

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Fonte: Wired

Autore: 
Paolo Armelli

Licenza: 
Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License. 

Articolo tratto interamente da Wired 



George Lakoff: il discorso d’odio non ha niente a che fare con la libertà di espressione



Articolo da Centro Studi Sereno Regis

In una società libera, le libertà dovrebbero valere per tutti. Il concetto di libertà non contempla la possibilità di limitare la libertà altrui. Siete liberi di camminare per la strada, ma non potete impedire ad altri di farlo.

È possibile limitare la libertà altrui con atti fisici diretti e immediati – l’attacco armato di una gang. Possiamo considerare la violenza come una forma di espressione, ma non possiamo dire che sia “libera espressione del pensiero”.

Anche l’hate speech – o discorso d’odio – può essere visto come una limitazione fisica alla libertà altrui: il linguaggio infatti ha conseguenze psicologiche che si impongono, a livello fisico, sulla rete neuronale, provocando talvolta segni indelebili. Ecco cosa accade.

I pensieri non galleggiano nel vuoto, ma sono prodotti attraverso la rete neuronale. Attraverso i neuroni, il linguaggio attiva il pensiero: in questo modo può modificare il cervello, in meglio o in peggio. Il discorso d’odio cambia in peggio il cervello delle persone odiate, provocando un clima di stress negativo, paura e sfiducia. Tutto questo avviene a livello fisico, a livello dei circuiti neuronali attivi costantemente. Questo danno invisibile può essere ben più grave di quello provocato da un pugno. È una limitazione alla libertà di pensare, e quindi di agire, liberi da paura, minacce e costrizioni; colpisce in modo permanente la capacità di pensare e agire come un cittadino pienamente libero.

Perciò l’hate speech limita la libertà delle persone a cui è rivolto. E dal momento che essere liberi in una società libera significa non danneggiare la libertà di altri, l’hate speech non rientra sotto la tutela della libertà di espressione.



Autore: 
 - traduzione di Fabio Poletto per il Centro Studi Sereno Regis





Articolo tratto interamente da 
Centro Studi Sereno Regis


Che cos'è l'ANPI?"

I valori della Resistenza e le ragioni dell'antifascismo concentrati in 4 minuti. Mi raccomando di guardarlo e condividerlo!

Credits:

Infografica realizzata da Kiné soc. coop. per l'ANPI di Colle Val d'Elsa.



Video credit ANPI Colle Val d'Elsa caricato su YouTube - licenza: Creative Commons

Nessuno è perfetto


"Di errori ne ho fatti parecchi, di cattive azioni mai. Non dimentico i torti subiti, spesso non li perdono, ma non mi vendico: la vendetta è volgare come il rancore.
Questo mi dà una tal forza da leoni.
Una forza che non mi fa avere paura di nulla."

Anna Magnani


L'Italia 30esima per libertà di ricerca scientifica


Articolo da Associazione Luca Coscioni

Torino e scienza, non solo il G7: dal 29/9 all’ 1/10 si terrà il Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, una sorta di “Maratona delle libertà” aperta a tutti: oltre 300 le persone già registrate.

Scienziati, accademici internazionali, Rappresentanti ONU, Parlamentari di ogni schieramento propongono soluzioni su: modificazione del genoma; cellule staminali; fecondazione assistita; eutanasia; testamento biologico; disabilità, biotecnologie; droghe, politiche per la ricerca; politiche sanitarie.

QUI: Il Programma completo della Tre Giorni del Congresso, dal titolo “Scienza e non violenza, disobbedienza civile e ricerca per nuove libertà”.

Le libertà civili, la ricerca scientifica e la laicità dello Stato sono temi tenuti ai margini del dibattito politico ufficiale e di quello parlamentare, tranne quando imposti dall’emergenza, come sui vaccini, o da casi di cronaca, come per l’eutanasia. Si tratta di questioni centrali per il futuro e per la tenuta della democrazia liberale, occorre che divengano prioritari per garantire uguaglianza e prosperità per tutti.

La libertà di ricerca scientifica è un diritto umano internazionalmente riconosciuto, l’Italia non lo rispetta sistematicamente, e su alcune questioni cruciali arriva dietro a Vietnam, Singapore, Sud Africa, India e Israele.

Così dice l’indice di “libertà e autodeterminazione”- uno strumento per una valutazione comparativa del modo in cui ricercatori, operatori sanitari e pazienti godono del diritto alla scienza in tutto il mondo.  Tale lavoro è prodotto dall’Associazione Luca Coscioni sotto la direzione del Professor Andrea Boggio della Bryant University, sulla base di fonti pubbliche disponibili dal 2009 a oggi relative all’avanzamento della ricerca su embrioni, riproduzione medicalmente assistita, decisioni di fine vita, aborto e contraccezione, presentato a Torino in occasione del XIV Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, intitolato“Scienza e non violenza, disobbedienza civile e ricerca per nuove libertà”.

Un incontro aperto a tutti, inaugurato da Filomena Gallo e  Marco Cappato, segretario e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni con i  presidenti lo scienziato Michele De Luca, Marco Gentili e Mina Welby. Al Congresso parteciperanno personalità di spicco del panorama scientifico, accademico e politico nazionale e internazionale confrontandosi su quanto occorre ancora conquistare in Italia in termini di: Diritto alla scienza e biotecnologie verdi in Italia; Eutanasia e testamento biologico; Salute sanità, disabilità; Modifica del genoma umano e Legge 40.



Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.0 Generico. 


Articolo tratto interamente da 
Associazione Luca Coscioni


Proverbio del giorno


Non c’è mattino chiaro che non abbia la sua nuvola.


martedì 26 settembre 2017

Mi rifiuto di accettare l’idea...



"Mi rifiuto di accettare l’idea che l’umanità sia incatenata con nodi tragicamente indissolubili alla notte senza stelle del razzismo e della guerra al punto che l’alba luminosa della pace e della fratellanza non possa mai diventare realtà. Io credo che la verità disarmata e l'amore incondizionato avranno in realtà l'ultima parola."

Martin Luther King


26 settembre 1997 - Un terremoto colpisce l'Umbria e le Marche causando ingenti danni alla Basilica di San Francesco ad Assisi




Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il terremoto di Umbria e Marche del 1997 fu il forte sisma che interessò parte delle due regioni dell'Italia centrale nel settembre-ottobre 1997 e nel marzo 1998. Esso ebbe una magnitudo di 6.0 e un'intensità massima del IX grado Mercalli, con epicentro alle coordinate geografiche 43.084°N 12.812°E.

L'inizio della crisi tellurica avvenne nella primavera del 1997 con una serie di scosse registrate nel comune di Massa Martana, in provincia di Perugia. Il 12 maggio Nell'estate invece, un gran numero di piccoli eventi fu registrato nell'appennino umbro-marchigiano, interessando i comuni di Foligno e Serravalle di Chienti. Il 4 settembre ci fu un'altra scossa (magnitudo 4.5). Da lì in poi, questi paesi non furono mai abbandonati dal sisma e la gente iniziò a preoccuparsi seriamente. La stessa Protezione Civile umbra aveva predisposto un'attrezzata tendopoli a Colfiorito, nonostante nella frazione folignate non si fossero ancora registrati danni; non altrettanto avvenne nel comune di Serravalle, dove invece alcune abitazioni erano già lesionate.

Il 26 settembre, alle 2:33, ci fu una scossa di terremoto del VIII-IX grado della scala Mercalli, di magnitudo 5.7, con epicentro a Cesi. A Collecurti, una frazione di Serravalle, una coppia di anziani coniugi morì sotto le macerie della propria abitazione. Numerose case furono danneggiate gravemente dal sisma, specialmente quelle dei comuni di Foligno e di Nocera Umbra, dove risultò inagibile circa l'85% degli immobili. Quella delle 2:33 fu in un primo momento considerata la scossa di maggiore intensità di tutto lo sciame, e per l'immediato futuro furono previste semplici scosse di "assestamento" e di intensità minore. Fu in particolare il sottosegretario alla Protezione Civile Franco Barberi, intervistato da Unomattina, a dichiarare inverosimile l'eventualità di una scossa più forte.
La mattina molte scuole furono chiuse o per precauzione o per inagibilità. Molte chiese, fra le quali la Basilica di San Francesco ad Assisi, subirono gravi danni.

Nello stesso giorno, alle 11:42, una scossa di magnitudo 6.0 e IX grado Mercalli, con una profondità di 9.8 km ed ep
icentro ad Annifo sconvolse ancora moltissimi paesi tra l'Umbria e le Marche. Fu questo il maggiore evento registrato. Dopo le due vittime del mattino, si aggiunsero altre otto vittime. Tra queste quattro persone morirono nella Basilica di San Francesco. La chiesa durante la notte aveva subito danni agli affreschi di Giotto e Cimabue ed in quel momento era in atto un sopralluogo da parte di alcuni tecnici, ingegneri, giornalisti e frati. Durante la scossa una delle volte della basilica superiore crollò sopra a padre Angelo Api, Zdzisław Borowiec, Bruno Brunacci e Claudio Bugiantella, tutti e quattro morti sul colpo.

Il 14 ottobre, alle 17:25, un distinto terremoto, con epicentro tra Sellano e Preci, colpì nuovamente le zone terremotate con una magnitudo di 5.6, aggravando la già pessima situazione delle abitazioni. È rimasta famosa per il crollo della lanterna del Palazzo Comunale di Foligno, già danneggiato dalle precedenti scosse. I vigili del fuoco lo stavano aggiustando. Il torrino è stato in seguito restaurato e inaugurato nel 2007, in occasione dei dieci anni dal sisma.

Dopo un periodo di continue scosse minori, il 26 marzo 1998 fu registrata una scossa con epicentro questa volta a Gualdo Tadino, con una magnitudo pari a 5.4. Questa fu avvertita in moltissime città italiane a causa della grande profondità dell'ipocentro, localizzato a ben 45 km. La profondità, d'altra parte, attenuò la potenza del terremoto nei territori adiacenti all'epicentro, limitando i danni. Le scosse di maggior intensità finirono tra il 3 e 5 aprile, con 5.1 e 4.7 di magnitudo rispettivamente.

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Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



Video credit 93NeverForget caricato su Youtube


Autunno

Falling Into Autumn from Laurie Barber on Vimeo.

Photo e video credit Laurie Barber caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Vermont

Vermont Aerials from Jeff Bush on Vimeo.

Photo e video credit Jeff Bush caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


lunedì 25 settembre 2017

Il razzismo in Italia


Articolo da Altrenotizie

L’abbandono dello Ius Soli da parte del Partito Democratico certifica l’esaurirsi di ogni più piccolo ruolo di barriera culturale e politica alla barbarie montante. Dimostra la definitiva subalternità di un partito incapace di difendere principi e sostenere interessi che non siano quelli delle banche e delle grandi imprese e consegna con ciò il suo ruolo di collante sociale alla più dannosa inutilità. La scusa è la mancanza di consenso parlamentare, ma si tratta di inizio di campagna elettorale.

Oltre che giusto, approvare lo Ius Soli sarebbe stato un segnale forte ad un paese ormai bersagliato da un odio maniacale iniettato via politica e mediatica nelle sue vene. Vittima silente del sonno della ragione, l’Italia non è invasa dagli stranieri ma da trasmissioni televisive che fingono di esercitare il diritto di cronaca per dare voce a criminali travestiti da giustizieri, ad articoli di giornale che accarezzano gli istinti più bassi, con i social media ormai divenuti palestra dei webeti e degli odiatori a tempo indeterminato.

L’Italia ha in buona parte perso il senso comune del civismo e della solidarietà, del buon senso e della ragione. E' sommersa da razzismo, qualunquismo, spaccio d’odio gratuito e a volte inconsapevole, istintivo spesso, ma in diversi casi voluto e pianificato. Ormai sembra inarrestabile la furia iconoclasta degli ignoranti. Uno stato di simbiosi al servizio di una operazione sociopolitica è in corso.
Ci campano sopra una messe di politicanti ignobili che speculano sulle paure per prendere voti, sospinti dai giornali di destra eccitati dal fascismo che lanciano bufale per vendere copie. E’ così che l’intera vicenda delle migrazioni ha assunto il carattere generale delle fake news.

Le bugie, grossolane e continue, hanno sostituito completamente la verità dei fatti, persino il racconto della cronaca. I numeri vengono artatamente gonfiati a dismisura e alcuni sondaggi inventati servono a cavalcare l’onda, che porta alla totale dicotomia di giudizio nei confronti – persino - della violenza sessuale: la vittima e il carnefice non sono distinguibili per quanto fatto ma dal colore che hanno.

L’Italia, dove fino a pochi decenni orsono vigeva il delitto d’onore nel codice penale, è il paese con il più alto numero di femminicidi d’Europa. Sei stupri su dieci sono ad opera di italiani, spesso fidanzati, conviventi o parenti delle vittime, ma solo se è un extracomunitario si fa cenno con aggiunta di rabbia alla nazionalità del carnefice. Il colpevole, insomma, non è una storia di odio verso le donne ed ignoranza, ma è il colore.

Nulla risponde al vero di quanto viene spacciato nella propaganda razzista: solo per citare un esempio, le case ai clandestini non esistono: per il semplice fatto che sono clandestini non possono essere soggetti riconoscibili e destinatari di qualunque diritto. Ovvero: se non sappiamo chi sono e dove sono, come facciamo a dar loro alloggi?

Migranti che ci tolgono il lavoro, dicono, ma anche questo è falso. Semmai ci permettono di non mandare l’Inps al collasso con i loro contributi. Precario, con paghe ignobili e orari indegni, il lavoro è ridotto a schiavitù, ma piuttosto che chiedere il ripristino della civiltà del lavoro, la sue centralità nella vita quotidiana, ce la prendiamo con chi è più schiavo di noi. Basta essere padri o figli adulti per sapere che i ragazzi italiani non vengono assunti nel commercio: si preferiscono gli extracomunitari, ricattabili e soggiogabili, cui assegnare ruoli, orari, paghe e inquadramenti (quando ci sono) da schiavi moderni, tenendosi al riparo da vertenze e altro. Ma noi, invece di accusare e colpire i commercianti evasori e assetati di profitti illegittimi, accusiamo i migranti di toglierci il lavoro.

Allora si passa alla criminalità, come se la nazione che ha dato vita a mafia, ndrangheta, camorra, sacra corona unita, mafia del Brenta e banda della Magliana, prima dell'arrivo dell'immigrazione fosse stata un'oasi di legalità. Poi c’è il denaro: ci si riferisce ai famosi 35 euro giornalieri in carico all’amministrazione dello Stato per ogni migrante dei CIE. Ma che arrivino ai migranti è totalmente falso: i migranti non vedono un euro e quei 35 (quando ci sono) vanno nelle tasche delle strutture che stipulano contratti che poi si guardano bene dall’onorare.


Sarebbe naturale chiedere l’arresto dei titolari di quelle strutture, ma dato che spesso sono legate ai politici di turno, se ne fa a meno, preferendo incolpare i migranti delle ruberie delle italianissime cooperative o società di servizi. L’importante è spararla grossa, trasformare l’informazione in disinformazione, costruire consenso su bugie conclamate che servono all’innesco di un clima da fascismo sociale che tornerà utile sul terreno elettorale.

Del resto i partiti che dovrebbero contrastare sul piano politico la diffusione del morbo razzista si guardano bene dal farlo per interessi elettorali. Piuttosto che svolgere la funzione pedagogica che gli è propria, preferiscono accarezzare il pelo al clima in voga, rinunciando al sacrosanto Ius soli, appunto.

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Fonte: Altrenotizie

Autore: 
Fabrizio Casari
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