martedì 4 luglio 2017

Fao: aumenta la fame nel mondo


Articolo da Pressenza

La Conferenza della FAO mette al centro lo sviluppo rurale sostenibile come risposta ai conflitti, al cambiamento climatico e alle migrazioni.

Il numero di persone affamate al mondo è aumentato dal 2015 ad oggi, invertendo anni di progressi, ha dichiarato José Graziano da Silva ai membri della FAO, aprendo i lavori della Conferenza biennale dell’agenzia.

Graziano da Silva ha fatto notare come quasi il 60% delle persone che soffrono la fame viva in paesi colpiti da conflitti armati e dagli effetti del cambiamento climatico.

La FAO allo stato attuale individua 19 paesi in una situazione di crisi prolungata, spesso anche aggravata da eventi climatici estremi come siccità e inondazioni.

La FAO ha segnalato un elevato rischio di carestia nel nord-est della Nigeria, in Somalia, nel Sud Sudan e in Yemen con 20 milioni di persone gravemente colpite.

La capacità di queste popolazioni prevalentemente rurali di sostenersi è stata bruscamente interrotta e “molti di loro non hanno avuto altra scelta se non incrementare le statistiche dell’emigrazione”, ha dichiarato Graziano da Silva.

“Il forte impegno politico per sradicare la fame è fondamentale, ma non basta”, ha detto. “La fame sarà sconfitta solo se i paesi traducono i loro impegni in azione, soprattutto a livello nazionale e locale”.

“La pace è ovviamente la chiave per porre fine a queste crisi, ma non possiamo attendere la pace per agire” e la FAO, il Programma Alimentare Mondiale e il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo stanno lavorando duramente per aiutare le persone vulnerabili. “È estremamente importante garantire che queste persone abbiano le condizioni per continuare a produrre il proprio cibo. Le persone rurali vulnerabili non possono essere lasciate indietro, soprattutto i giovani e le donne “.

La Conferenza della FAO (3-8 luglio), il più alto organo direttivo dell’organizzazione, esaminerà e voterà il programma di lavoro e il bilancio, e affronterà le aree prioritarie relative all’alimentazione e all’agricoltura. Partecipano circa 1.100 delegati, tra cui un Capo di Stato, un Primo Ministro, 82 ministri e numerosi rappresentanti delle organizzazioni internazionali, del settore privato e della società civile.

Tra le priorità della FAO per i prossimi due anni vi sono la promozione di un’agricoltura sostenibile, la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, la riduzione della povertà, la scarsità idrica, la migrazione e il sostegno alle popolazioni rurali colpite da conflitti armati, oltre a tutto il lavoro in atto sull’alimentazione, la pesca, la silvicoltura e la resistenza antimicrobica.

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Fonte: Pressenza

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Articolo tratto interamente da Pressenza


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