sabato 12 marzo 2016

Crisi umanitaria in Grecia

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Articolo da Pressenza

In seguito alla chiusura arbitraria e discriminatoria delle frontiere sulla rotta occidentale dei Balcani migliaia di rifugiati, richiedenti asilo e migranti sono bloccati in Grecia in condizioni disperate, senza accesso ad alcun tipo di protezione. Con migliaia di altre persone in arrivo, la situazione umanitaria andrà deteriorandosi, a meno che gli stati dell’Unione Europea non comincino a redistribuire urgentemente le quote di rifugiati presenti in Grecia.  

Si stima che 10.000 rifugiati, richiedenti asilo e migranti, comprese dozzine di famiglie con bambini piccoli, persone malate e donne incinta, siano attualmente bloccate alla frontiera greca con la Macedonia. La chiusura a intermittenza della frontiera e le pratiche con lo scopo di rallentare il flusso attraverso la limitazione del numero di persone che intraprendono la rotta dei Balcani stanno intrappolando le persone in condizioni disperate.

A partire dal 19 febbraio Macedonia e Serbia hanno chiuso le proprie frontiere ai cittadini afghani, che rappresentano il 30% degli arrivi in Grecia. Le persone vengono lasciate senza un accesso regolare ai servizi sanitari, acqua e cibo. Molti dormono in condizioni di estremo disagio, esposti alle intemperie. La situazione sta avendo un impatto negativo sulla loro salute e l’accesso alle cure mediche è limitato. La situazione umanitaria si sta rapidamente deteriorando nel resto della Grecia e di conseguenza le autorità stanno cercando di rallentare le persone in transito tra le frontiere. L’accoglienza ad Atene ed altrove è vicina al limite. Amnesty International ha raccolto testimonianze di donne, uomini e bambini che dormono all’aperto per le strade del centro di Atene e nel porto del Pireo.

Migliaia di persone in fuga da violenze e conflitti arrivano ogni settimana nell’arcipelago greco; le condizioni di accoglienza sono anche qui al limite. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati gli arrivi giornalieri nelle isole della Grecia sono stati circa 1.900 e più di 2.700 durante i primi due giorni di marzo. Di questi arrivi, il 57% è composto da donne e bambini. Secondo le autorità greche, un totale di 32.000 persone sono attualmente bloccate in Grecia, mentre l’ACNUR prevede che nei prossimi giorni le persone intrappolate saranno 70.000. Ci troviamo di fronte ad una drammatica crescita del numero delle persone bloccate in Grecia in attesa della protezione internazionale. La Grecia lotta con l’estremo numero di arrivi. La condizione dei rifugiati impossibilitati all’accesso alle procedure di asilo nel paese è aggravata dal fallimento dello schema di ricollocazione dell’Unione Europea: delle 160.000 persone che l’Unione Europea ha deciso di ricollocare tra gli stati membri, solo 259 sono state in grado di lasciare la Grecia.

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Fonte: Pressenza

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Articolo tratto interamente da Pressenza


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