venerdì 31 luglio 2015

Voglia di vacanze

 
Tra qualche settimana anche questo blog si prenderà una pausa. Mai come quest'anno ho tanta voglia di vacanze e mi accorgo che ormai sono al limite. Purtroppo è stato un periodo massacrante su vari fronti è una bella pausa può solo rigenerare fisico e soprattutto la mente.
 
Un sereno week end a tutti voi.
 
 


L’inganno del lavoro


Articolo da Pressenza

Il Fondo Monetario Internazionale ha sentenziato che l’Italia avrà bisogno di 20 anni per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi. Ma ci sta prendendo in giro perché sa bene che di lavoro questo sistema non ne creerà più. Semplicemente perché non è il suo obiettivo, non è la sua missione come piace dire a chi vive l’economia come una religione.
La missione di questo sistema è garantire profitto alle imprese e ai suoi azionisti. Quanto al lavoro è solo un costo da contenere e poco importa se dietro al così detto mercato del lavoro ci sono persone in carne e ossa, con una dignità, una vita, dei diritti da salvaguardare. Per il mondo degli affari il lavoro è solo una merce, è del tempo da comprare al prezzo più basso possibile. E poiché la legge di mercato sancisce che il prezzo scende quando c’è più offerta che domanda , per fare scendere il prezzo del lavoro bisogna creare più offerenti lavoro di quanto siano i posti disponibili. Il capitalismo può essere raccontato come la storia di un sistema che si è organizzato per creare disoccupazione e assicurarsi costantemente lavoro a buon mercato. Fra le strategie utilizzate, c’è prima stata l’estromissione dei contadini dalle terre comuni, poi la sostituzione degli umani con le macchine, infine la globalizzazione. Strategie in continuo cambiamento per ottenere un numero crescente di persone in sovrappiù che tengano basso il prezzo del lavoro. Un progetto definito da Papa Francesco come l“economia dello scarto”, e se fino a ieri gli scartati eravamo abituati a vederli nel Sud del mondo, oggi li troviamo sempre più nelle nostre case, a giudicare dalla crescita dei poveri e dei disoccupati.
Fosse onesto, il sistema ci racconterebbe apertamente che l’esclusione fa parte della sua natura. Invece tenta di farci credere che lui, poverino, vorrebbe tanto dare un lavoro a tutti, ma per riuscirci ha bisogno di crescita, perché che volete, il lavoro lo creano le aziende e le aziende assumono solo se vendono di più. Peccato che ogni volta che si creano nuove opportunità di lavoro le aziende preferiscano le macchine alle persone e al tempo della globalizzazione, oltre ad assistere alla guerra fra lavoratori da un capo all’altro del pianeta, si assiste anche alla guerra dei robot contro gli umani. Lo stanno sperimentando anche cinesi da che hanno osato alzare la testa per chiedere migliori condizioni di lavoro.

Ma la bugia più grave rispetto alla crescita è che ormai non è più compatibile con lo stato comatoso raggiunto dal pianeta. E mentre geologi, agronomi, climatologi ci informano che le risorse si stanno riducendo al lumicino e che i rifiuti ci stanno sommergendo facendo cambiare equilibri millenari come il clima, succede che industriali, politici, sindacalisti ed economisti, tutti insieme acclamino la crescita come l’unica via per tirarci fuori dai guai. E noi ci crediamo. Presi da quell’impellente bisogno di lavoro, anche noi corriamo dietro alla leggenda, finendo per sdoppiare la nostra personalità: pro sobrietà in nome dell’ambiente, pro crescita in nome del lavoro.

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Fonte: Pressenza

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Articolo tratto interamente da Pressenza

Citazione del giorno

 
"Tra le cose sicure, la più sicura è il dubbio."
 
Bertolt Brecht
 
 

giovedì 30 luglio 2015

Ah! Girasole di William Blake


Ah! Girasole

Ah, Girasole, il tempo ti affatica,
mentre devi contare al Sole i passi,
volgendoti alla dolce aurea terra
dove il cammino del viandante ha termine:

dove il Giovane sfatto dalla brama
e, nel sudario niveo, la Vergine
dalle tombe si levano agognando
al luogo a cui il mio Girasole tende.

William Blake

mercoledì 29 luglio 2015

Ma quanto deve “costare” la ‎sanità‬?


"Ma quanto deve “costare” la ‎sanità? A mio avviso, l’unica risposta intelligente (e carica di giustizia) è: quanto serve, quanto serve per curare al meglio le persone che ne hanno bisogno. Tutte. IdeaImente, non un euro in più, né un euro in meno. I rapporti ufficiali, invece, ci dicono che circa 10 milioni di italiani non possono curarsi come dovrebbero, perché non se lo possono più permettere. La spesa sanitaria italiana è di poco superiore ai 100 miliardi di euro annui. Troppi? Pochi? Chissà.  La “spesa sanitaria” è però il costo per lo Stato, o meglio per la collettività, del “sistema sanitario”, non è quanto viene speso per curare le persone. C’è molto di più in quei 100 miliardi l’anno. Certamente ci sono un uso poco razionale delle risorse e la dannosa “medicina difensiva” a dilapidare danaro pubblico. C’è però una cosa nella sanità che costa più di tutto il resto e che viene ostinatamente censurata: il profitto. In tutte le sue forme, nelle strutture pubbliche come in quelle private “convenzionate”, che ormai da noi funzionano esattamente nello stesso modo. Aziende, non più Ospedali. Il profitto stimato nel settore della sanità si aggira attorno ai 25 miliardi di euro annui. E se si iniziasse a “tagliare” da lì? Con i soldi risparmiati dando vita ad ospedali non-profit, cioè a strutture che abbiano come obiettivo le migliori cure possibili per tutti e non il pareggio di bilancio, si potrebbe ricostruire una vera sanità pubblica, cioè un servizio totalmente gratuito, di alta qualità e molto meno costoso."
Gino Strada
 
 

Oggi fa il suo esordio Windows 10

 

Articolo da PuntoInformatico.it

Roma - Il 29 luglio 2015 era la data prevista da tempo per il lancio ufficiale di Windows 10, e come da programma Microsoft ha messo in moto i server dedicati alla distribuzione del nuovo sistema operativo universale. Un sistema prevalentemente gratuito, per chi giù usa una versione "moderna" di Windows (dalla 7 in poi), o anche a pagamento (dai 119 dollari della variante "Home") nelle confezioni disponibili nei negozi o sui nuovi PC, laptop e preassemblati.

Il lancio di Windows 10 riguarda qualcosa come 190 paesi in contemporanea, comunica Microsoft, anche se sui PC degli utenti che avevano "riservato" una copia dell'OS il download è cominciato anche prima della data ufficiale del 29 luglio. Il sistema è disponibile sia come upgrade incrementale di una vecchia release di Windows che come immagine ISO da cui creare un disco DVD o una chiavetta USB per l'installazione da zero.

Windows 10 è il miglior Windows di sempre, dichiara trionfalmente Microsoft nel presentare il nuovo OS, dotato delle caratteristiche familiari della genìa Windows (desktop, taskbar, il famigerato menu Start 2.0) ma anche di innovazioni sostanziali in quanto a sicurezza (la biometria di Windows Hello), un nuovo browser avanzato e al passo con gli standard del Web (Edge), l'assistente digitale Cortana, le librerie grafiche DirectX 12, l'integrazione con Xbox One, le funzionalità per le aziende, le app monofunzionali e giocose più popolari e tutto quanto è già stato ampiamente sviscerato in questi mesi.

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Fonte: PuntoInformatico.it


Autore: Alfonso Maruccia

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Articolo tratto interamente da PuntoInformatico.it

Presentata la Carta dei diritti di Internet




Articolo da CheFuturo!

Non si potrà mai capire l’esigenza di una Carta dei diritti di Internet se non si comprendono i rischi che la rete corre ogni giorno. E noi con lei. Questi rischi sono l’esclusione di larghe fasce di popolazione dal suo utilizzo – il suo capitale sociale -, il controllo delle sue comunicazioni da parte di soggetti non autorizzati, attacchi, sabotaggi, sovraccarico e malfunzionamenti, ma anche la frammentazione delle reti geografiche che la compongono e l’osbolescenza delle tecnologie e dei protocolli che la fanno funzionare.
In una parola, il “rischio” di Internet è l’assenza di una governance della rete in grado di affrontare questi problemi, ogni giorno.
Per dirla con il giurista Stefano Rodotà: «governare la rete significa salvaguardare il più grande spazio pubblico che l’umanità abbia mai conosciuto». Uno spazio che ha permesso la più massiccia redistribuzione del potere dall’alto verso il basso, cioè verso i cittadini.

La rete è già governata. Ed è governata da un complesso sistema di attori che va dagli ingegneri dell’IEETF, a quelli del W3C, che stabiliscono gli standard del web, fino all’Internet Society che si occupa del suo utilizzo ed evoluzione, per finire coi governi nazionali che ne stabiliscono le forme d’uso, insieme a ITU e WTO, per non parlare delle scelte dei carrier telefonici nazionali le cui decisioni tecniche decidono la qualità e i limiti del servizio per l’utente finale della rete. Chiaro no? Quindi la “governance” non riguarda le scelte che fanno i governi circa l’uso della rete per i propri cittadini, ma l’insieme di procedure negoziate tra gli attori che ne gestiscono manutenzione ed evoluzione.

Per essere più chiari, la Governance di Internet riguarda esattamente «lo sviluppo e l’applicazione da parte dei governi, del settore privato e della società civile, nei loro rispettivi ruoli, di principi, norme, regole, procedure decisionali e programmi condivisi che influenzano l’evoluzione e l’uso di Internet». L’Internet Bill of Rights, o Carta dei diritti di Internet, serve proprio a questo, a stabilire regole condivise di funzionamento della rete con la partecipazione di tutti gli “stakeholder”, cioè i portatori d’interesse: singoli, associazioni, imprese, governi, entità sovranazionali.

DA TUNISI ALLE PRIMAVERE ARABE, IL LUNGO CAMMINO “INTERNET BILL OF RIGHTS”
Partiamo dall’inizio. Quando si cominiciò a parlare di una “Costituzione per la rete”, ispirata ai principi delle grandi costituzioni moderne, eravamo a Tunisi. L’anno era il 2005 e dopo una serie di incontri a Ginevra, la diplomazia internazionale aveva deciso di portare in Nord Africa la discussione sui Millenium Goals, gli obiettivi del Millennio, per sviluppare il potenziale dell’umanità usando le nuove tecnologie della comunicazione. Non era un caso, visto che la Tunisia era governata da un raìs filoccidentale che teneva sotto il tacco l’opposizione interna ed aveva dichiarato guerra a giornalisti, avvocati, difensori dei diritti civili.
 
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Fonte: CheFuturo!

Autore: Arturo Di Corinto


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Articolo tratto interamente da CheFuturo!


martedì 28 luglio 2015

Una soluzione provvisoria per personalizzare in maniera semplice la nuova barra dei cookie su Blogger

Nel precedente post vi avevo parlato delle modifiche introdotte stamane. In queste ore ho trovato una soluzione semplice per modificare il messaggio e il link dell'informativa nella nuova barra.
Io l'ho testato su diversi browser e in incognito è sembra funzionare.

Inserite prima del vecchio codice la seguente stringa (cliccare sull'immagine per capire):


<script type='text/javascript'> cookieOptions = {msg: "Questo sito utilizza cookie tecnici propri e dei cookie di profilazione di terze parti. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni clicca su ulteriori informazioni. Cliccando in un punto qualsiasi dello schermo, effettuando lo scroll o chiudendo questo banner, invece, presti il consenso a tutti i cookie", close: "OK", learn: "Ulteriori informazioni", link:"Link privacy policy del vostro blog"}; </script>



Il msg si può sostituire con uno creato da voi e inserite nella casella in rosso il link della vostra pagina privacy e cookie policy.

Aggiornamento

Anche Ernesto ha inserito una guida e lascio il suo link:

http://www.ideepercomputeredinternet.com/2015/07/blogger-banner-cookie-google-personalizza.html

Nuove modifiche cookies su Blogger



Stamattina sveglia con sorpresa per gli utenti di Blogger, il supporto ha modificato la barra dei cookie in rispetto alle nuove norme e avvisato gli utenti di Blogger con un messaggio:

"Le leggi dell'Unione Europea impongono che i visitatori residenti nell'Unione vengano avvisati dell'utilizzo dei cookie su un sito o blog. In molti casi, queste leggi richiedono anche che il visitatore esprima il suo consenso.

Abbiamo aggiunto una notifica sul tuo blog che informa i visitatori dell'uso, da parte di Google, di determinati cookie di Blogger e Google, compresi i cookie di Google Analytics e AdSense.

È tua responsabilità verificare che la notifica funzioni effettivamente sul tuo blog e che venga visualizzata. Se utilizzi altri cookie, ad esempio aggiungi funzioni di terzi, questa notifica potrebbe non essere valida per te.
Ulteriori informazioni su questa notifica e sulle tue responsabilità."

Fino a qui tutto chiaro, ma ci sono alcuni problemi non di poco conto. Molti di noi hanno personalizzato la barra usando lo script che metteva a disposizione Google e da stamattina si sono perse tutte le personalizzazioni, compreso il link alla privacy policy del proprio blog.

Visto che la maggioranza degli utenti ospita anche cookie di terze parti, resta obbligatorio avere un altro banner e bisogna provvedere prima possibile.

Se ci sono novità, scriverò alcuni aggiornamenti sotto questo post.

Aggiornamenti:

Vi linko anche questo post di Ernesto:

http://www.ideepercomputeredinternet.com/2015/07/google-banner-cookie-law.html

Andrea ci spiega come rimuovere la barra:

http://www.scuolissima.com/2015/07/disable-cookie-bar-on-blogger.html


Proverbio del giorno


Possiamo scegliere quello che vogliamo seminare, ma siamo obbligati a mietere quello che abbiamo piantato.
 
Proverbio cinese
 
 

lunedì 27 luglio 2015

WWF: non tira una bella aria per lupo e orso



Articolo da WWF Italia 

Non tira una bella aria ultimamente per alcuni dei più carismatici rappresentanti della nostra fauna, specie particolarmente protette nel nostro Paese denuncia il WWF: una testa di  lupo è stata appesa in bella vista nell’alta Val Tanaro in Piemonte, un gesto  barbaro, irresponsabile e, ribadisce  con particolare veemenza il WWF  “illegale”, gesto che l’associazione denuncerà in tutte le sedi chiedendo esemplari indagini e che chi ha commesso questo reato risponda sino in fondo delle sue responsabilità, e purtroppo si registra anche il caso del Consiglio provinciale di Trento che ha recentemente deliberato la diminuzione degli orsi anche con misure drastiche, sottolinea il WWF Italia.

La convivenza con i grandi predatori che hanno sempre popolato il nostro paese, i nostri boschi, le nostre Alpi  è possibile e necessaria,  anche se può richiedere particolari capacità e attenzioni, perché può rilevarsi a volte problematica, ma sempre possibile se voluta, siamo noi e le nostre scelte a fare la differenza. I sistemi per ridurre i danni e aiutare la convivenza esistono, sono già disponibili e sperimentati e i numerosi progetti europei LIFE in corso sono lì a dimostrarlo, ricorda il WWF.

Il lupo ucciso e decapitato in Piemonte, pare sia da mettere in relazione con la discussione in corso  sull'ampliamento del Parco del Marguareis, un gesto quindi non solo illegale ma  da condannare in modo particolarmente grave visto che sarebbe rivolto contro le istituzioni, contro chi sostiene il Parco e il suo ruolo nella conservazione della natura, episodio simile a quelli registrati in Maremma toscana e laziale tra il 2013 e il 2014 che ricordano quanto questi fatti siano diffusi e come non si sia ancora compreso a fondo il ruolo e la funzione delle aree protette e i benefici e le opportunità che le Aree protette possono offrire al nostro territorio con una corretta e rispettosa gestione delle nostre bellezze naturali. Questo atto è segno di una seria arretratezza culturale e di una violenza crescente che sta montando nei riguardi di questi animali che le istituzioni non possono prendere sotto gamba e che deve essere affrontata con tutta la attenzione che il caso richiede. Il bracconaggio va contrastato con vigore, se interessa piccole popolazioni o gruppi isolati di animali. Il bracconaggio anche solo di un singolo lupo può avere un pesante impatto sulla  popolazione che nessuno è in grado ancora di quantificare, di per sè il bracconaggio in Italia ai danni di questa specie è pesantissimo e interessa centinai di esemplari l’anno ed è per questo comprensibile ritenere come sia ancora oggi la più grave e compromettente delle minacce.

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Fonte: WWF Italia

Autore: WWF Italia

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Articolo tratto interamente da WWF Italia


L’abitudine



"L’abitudine è davvero una maestra prepotente e sorniona: insinua in noi a poco a poco, di nascosto, la sua autorità; ma poi che con tale dolce e umile inizio l’ha, con l’aiuto del tempo, introdotta e rassodata, ecco che improvvisamente ci scopre il suo visaccio furibondo e tirannico contro il quale noi non osiamo più neppure alzar lo sguardo, e ci tocca ad assistere in silenzio alle violenze, con cui storce a ogni occasione le leggi di natura."

Michel de Montaigne
 
 

Fascism Inc.


Dagli autori dei documentari Debtocracy e Catastroika, ecco un’altra produzione molto interessante. Negli ultimi anni ci è stata una terribile ascesa dei movimenti neonazisti e fascisti sia in Grecia, che nel resto d'Europa. Le immagini ci porteranno dall'Italia di Mussolini alla Grecia dell'occupazione nazista, passando dalla dittatura dei colonnelli alla Germania nazista di Hitler fino ad arrivare ai giorni nostri, facendo luce su legami e gli interessi economici di ogni epoca.

Vi auguro una buona visione.

Credits:

http://infowarproductions.com/

http://info-war.gr/





Video credit Aris Chatzistefanou caricato su YouTube - licenza: Creative Commons

La trilogia della villeggiatura: recensione teatrale

Elena Mannini - Costume per la Trilogia della villeggiatura, Teatro Carré, Amsterdam 1993

La villeggiatura, o La trilogia della villeggiatura, è un'opera teatrale di Carlo Goldoni.

Trama

L'opera si estende sull'arco di un'estate. Leonardo, per esibire una ricchezza che non ha, intende recarsi in villeggiatura con l'amata Giacinta a Montenero (all'epoca località prediletta dagli abitanti di Livorno per villeggiare), ma il padre di costei, Filippo, invita anche Guglielmo, rivale in amore di Leonardo. Come se non bastasse, altri inconvenienti rallentano la partenza. Risolte queste prime incomprensioni, al termine delle Smanie Leonardo firma una promessa di matrimonio con Giacinta e tutti partono per la campagna. Durante la villeggiatura, tra giochi, pettegolezzi e bagordi, Giacinta si innamora di Guglielmo, spacciandolo per spasimante di Vittoria al fine di giustificare la sua frequente compagnia. La commedia si conclude con il matrimonio di Leonardo e Giacinta, che non aveva la dote che il marito si aspettava, e di Guglielmo e Vittoria, infelice per l'amore dello sposo per Giacinta.

Analisi della commedia

I temi principali della commedia sono il desiderio degli appartenenti alla borghesia del tempo di apparire più altolocati nella società di quanto non fossero nella realtà e i pericoli della frenesia amorosa (in ottemperanza alla diffidenza di stampo illuminista nei confronti delle passioni struggenti).

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Photo credit Manninidallorto (Own work) [Attribution], via Wikimedia Commons


Come annullare l'invio dei messaggi su Gmail

Quante volte ci capita di sbagliare l'invio di una mail a un destinatario oppure nella fretta ci siamo dimenticati di aggiungere qualcosa? Sicuramente molte volte e adesso Gmail ha una funzione, dove possiamo annullare, l'invio un’e-mail.
Ecco un breve tutorial con le varie spiegazioni.
 
In primis dobbiamo accedere al nostro account Gmail e andare su impostazioni.

 
 
Una volta nelle impostazioni, dobbiamo abilitare la funzione spuntando la casella Abilita annulla invio.
Inoltre aprendo il menù a tendina si potrà decidere entro quanto tempo sarà possibile annullare l'invio di un'email con un massimo di 30 secondi. Deciso tutto, vi ricordo di salvare le modifiche a fondo pagina.
 
Se la procedura è stata eseguita in modo perfetto, ogni volta che invierete una mail, troverete nel link in alto, la voce annulla, dove sarà possibile annullare la spedizione.
 
 


Solo per oggi gratis su Giveaway of the Day - HD Video Converter Factory Pro 9.1


Oggi il sito Giveaway of the Day offre per ventiquattro ore, una soluzione all-in-one per convertire i video HD. Vi ricordo di leggere le condizioni e l'uso nel sito, inoltre nel readme scaricato, troverete le spiegazioni per l’attivazione.

Note sul software

Troverete i dettagli delle funzioni a questo indirizzo:

http://www.videoconverterfactory.com/hd-video-converter/

Sito web: Giveaway of the Day

Pagina download qui

Immagine del giorno

https://www.flickr.com/photos/sun_sand_sea/9582228969/

Marina di Camerota

Photo credit Irene Grassi caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


sabato 25 luglio 2015

La qualità delle acque

 
Articolo da Unimondo.org

I mari, i laghi e i fiumi italiani sono un patrimonio naturale inestimabile per il Bel Paese che conta, isole comprese, 7.458 km di coste e oltre ai 5 laghi principali, migliaia di bacini interni, 4.000 dei quali nel solo arco alpino. Sensibilizzare le amministrazioni e i cittadini sull’importanza di mantenere qualitativamente sane le nostre acquetutelandone gli ecosistemi e la biodiversità per promuovere un turismo sostenibile che sia un volano per tutto il territorio nazionale è fondamentale anche per Legambiente che da anni con la Goletta Verde e Goletta Laghi analizza campioni d’acqua per dare indicazioni utili a bagnanti ed amministrazioni locali. I risultati non sono ovunque negativi, ma a cominciare dalla tutela delle acque dolci di questo Paese, che oggi più che mai dovrebbe cercare di tutelare il proprio patrimonio naturale per valorizzarlo e dove possibile monetizzarlo, la strada della politica sembra ancora imboccare una “selva oscura, ché la diritta via era smarrita”.
All’indomani del Big Jump, un tuffo simbolico per accendere i riflettori sullo stato di fiumi e dei laghi, un’iniziativa internazionale dell’European Rivers Network (ERN) celebrata il 12 luglio scorso, Legambiante ci ha ricordato che l’Italia presenta un debito, questa volta di natura ecologica e non (ancora) economica. Se “Il 2015 doveva essere l’anno in cui poter trovare refrigerio anche nelle acque di fiumi e laghi da Nord a Sud della Penisola - ha spiegato l’ong - si può tranquillamente dire che l’Italia non ha centrato gli obiettivi di buona qualità delle acque previsti dalla direttiva 2000/60 e la percentuale dei corpi idrici superficiali che riesce a soddisfare tutti i requisiti qualitativi tocca appena il 10%” e le previsioni per il futuro non sono migliori. La Commissione europea ha comunicato al nostro Governo che lo stato di salute delle acque interne “ha una prospettiva assolutamente insoddisfacente e ancora troppo lontano dagli auspicabili obiettivi della direttiva, che richiedono che tutti i corpi idrici significativi raggiungano il buono stato di qualità”.
Da tempo ormai l’Europa richiama l’Italia ad avere corsi d’acqua in buono stato. Il 22 dicembre 2015 scadrà il termine per il raggiungimento degli obiettivi ambientali previsti dalla direttiva, in termini di conseguimento del “buono stato ecologico” per tutti i corpi idrici. Ma intanto "continuano ad essere pochi in Italia i casi in cui si è investito sui corsi d’acqua con interventi di riqualificazione, rinaturalizzazione, prevenzione e mitigazione del rischio e insieme di tutela degli ecosistemi” ha detto Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente. Un recente esempio lo si trova nei dati dei monitoraggi scientifici effettuati sul Lago Maggiore nelle scorse settimane. “È emersa una situazione simile a quella denunciata nel 2014: Oltre la metà dei punti indagati risultano fortemente inquinati, in base ai parametri microbiologici imposti dalla normativa vigente in Italia” ha spiegato Legambiente.
Nella costa della provincia di Verbania-Cusio-Ossola 2 punti su 4 non superano l’esame. Per Amelia Alberti, presidente del locale circolo di Legambiente “Il Centro del Sole” “Oltre alla foce del Toce è stata rilevata una grave criticità anche sul lungolago di Stresa. Significa che la situazione in generale è rimasta invariata e in alcuni punti anche peggiorata. Ben vengano gli investimenti incorso e quelli previsti a breve ad Arone e a Dormelletto per la sistemazione della rete fognaria, ma comunque vogliamo ricordare che la qualità complessiva delle acque del lago è un requisito fondamentale per la promozione turistica del territorio”.  Nel novarese sono risultati fuori norma ben 4 punti su 6.  Due punti su tre sono da bocciare senza appello ad Arona come nel comune di Dormelletto, dove dalle analisi sono risultati fortemente inquinati sia la foce del rio Arlasca, sia la stazione di sollevamento presso via Oberdan. In quest’ultimo punto i tecnici di Legambiente, durante un sopralluogo il 30 giugno, dicono di aver riscontrato “una situazione ambientale vergognosa: non solo rifiuti solidi urbani e igienico-sanitari sparsi ovunque, ma anche acque torbide e fortemente maleodoranti con presenza di una patina melmosa nerastra sul fondo, tipica degli scarichi fognari veri e propri”. In molte di queste aree i monitoraggi effettuati dalla Goletta hanno individuato problematiche microbiologiche legate alla presenza di batteri fecali dovute il più delle volte ad una cattiva o assente depurazione.

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Fonte: Unimondo.org

Autore: Alessandro Graziadei

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da
Unimondo.org

Cieli della Carolina


Carolina Skies - Timelapse from Backyard Astronomers on Vimeo.


Photo e video credit Backyard Astronomers caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


La Palma


La Isla Verde from Lou Goetzmann on Vimeo.

Photo e video credit Lou Goetzmann caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Citazione del giorno

"Le cose sono unite da legami invisibili. Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella."

Galileo Galilei
 
 

venerdì 24 luglio 2015

L'imbrunire di Giovanni Pascoli

 
 

L'imbrunire

Cielo e Terra dicono qualcosa
l'uno all'altro nella dolce sera.
Una stella nell'aria di rosa,
un lumino nell'oscurità.
I Terreni parlano ai Celesti,
quando, o Terra, ridiventi nera;
quando sembra che l'ora s'arresti,
nell'attesa di ciò che sarà.
Tre pianeti su l'azzurro gorgo,
tre finestre lungo il fiume oscuro;
sette case nel tacito borgo,
sette Pleiadi un poco più su.
Case nere: bianche gallinelle!
Case sparse: Sirio, Algol, Arturo!
Una stella od un gruppo di stelle
per ogni uomo o per ogni tribù.
Quelle case sono ognuna un mondo
con la fiamma dentro, che traspare;
e c'è dentro un tumulto giocondo
che non s'ode a due passi di là.
E tra i mondi, come un grigio velo,
erra il fumo d'ogni focolare.
La Via Lattea s'esala nel cielo,
per la tremola serenità.

Giovanni Pascoli

Scoperto il pianeta gemello della Terra

Kepler-452b artist concept

Articolo da Media Inaf

La caccia a sistemi di esopianeti che possano essere considerati dei facsimile dell’accopiata Terra-Sole si fa sempre più serrata. E’ una continua, appassionante rincorsa tra i vari gruppi di ricerca che affinano le loro armi, fatte di telescopi, camere a immagini, spettrografi, algoritmi di calcolo, e ovviamente tantissimo lavoro, per avvicinarsi all’ambitissimo traguardo. Solo qualche giorno fa avevamo dato notizia della scoperta di un esopianeta della taglia di Giove in orbita attorno a una stella simile al Sole.

Oggi la NASA, nel corso di una conferenza stampa annuncia la scoperta di un pianeta, dal diametro inferiore al doppio di quello terrestre, e che si trova ad orbitare a una stella straordinariamente simile al Sole. E, per completare il quadro, la distanza tra pianeta e stella madre è la stessa di quella che separa la Terra dal Sole. Il pianeta si trova dunque in zona abitabile.

La scoperta viene presentata nell’ambito del nuovo catalogo rilasciato dal team della missione Kepler, che aggiunge 500 nuovi candidati esopianeti ai quasi 4200 già individuati dall’osservatorio orbitante della NASA in quattro anni di attività, e nonostante i suoi recenti problemi operativi.

«Questo catalogo contiene la nostra prima analisi di tutti i dati di Kepler, nonché una valutazione automatizzata di questi risultati», dice Jeffrey Coughlin, scienziato del SETI Institute che ha guidato il lavoro per realizzare il nuovo catalogo. «Tecniche più efficienti di analisi consentiranno agli astronomi di determinare meglio il numero di pianeti piccoli e freddi che sono i migliori candidati per ospitare la vita». Il telescopio spaziale Kepler identifica i possibili pianeti osservando diminuzioni periodiche nella luminosità delle stelle. Tuttavia, la conferma che questi fenomeni siano associati effettivamente al transito di pianeti davanti alla loro stella madre richiede osservazioni da parte di altri strumenti, in genere alla ricerca di piccoli spostamenti nel movimento dei delle stelle. Va comunque ricordato il fatto che la stragrande maggioranza dei candidati scoperti di Kepler si sono poi rivelati essere effettivamente dei pianeti.

Il nuovo catalogo comprende 12 candidati, il cui diametro è meno di due volte quello della Terra, in orbita nella cosiddetta zona abitabile della loro stella. In questa zona il flusso di energia emesso dall’astro è tale da permettere l’esistenza dell’acqua allo stato liquido qualora sia presente sulla superficie di un pianeta. Tra questi candidati, Kepler 452b è senza dubbio il più interessante, poiché orbita attorno a una stella dalle caratteristiche molto simili al nostro Sole: rispetto ad essa è solo il 4 per cento più massiccia e il 10 percento più luminosa. E in più Kepler 452b orbita intorno alla sua stella a una distanza di circa 150 milioni di chilometri, la stessa che separa la Terra dal Sole.

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Fonte: Media Inaf


Autore: Marco Galliani

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da Media Inaf

Photo credit NASA Ames/JPL-Caltech/T. Pyle [Public domain], via Wikimedia Commons

giovedì 23 luglio 2015

Una sentenza vergognosa

Fortezza da basso, firenze, lato piazzale caduti nei lager 02
 
Articolo da Il Corsaro - l'altra informazione

Di qualche giorno fa l’agghiacciante notizia della sentenza che assolve un gruppo di sei ragazzi dall’accusa di “stupro di gruppo”, una violenza avvenuta sette anni fa a Firenze nei pressi di Fortezza da Basso nei confronti di una ragazza allora ventitreenne.

Una sentenza vergognosa, che andrebbe letta ad alta voce per scandire ogni frase che trasforma il capo d’accusa nei confronti degli stupratori in capo d’accusa nei confronti della vittima: si parla di “vita non lineare” in quanto la ragazza “ha avuto due rapporti occasionali, un rapporto di convivenza e uno omosessuale”, si parla inoltre di “iniziativa di gruppo comunque non ostacolata” in quanto si presuppone che i ragazzi possano aver “mal interpretato” la disponibilità della ragazza, me che poi non vi sia stata “alcuna cesura apprezzabile tra il precedente consenso e il presunto dissenso della ragazza, che era poi rimasta ‘in balia’ del gruppo”.
 
Qualche giorno fa la ragazza vittima della violenza ha scritto pubblicamente una lettera che è un vero e proprio manifesto di lotta, di una donna sola contro una sentenza che la umilia oltre ad essere ingiusta.
 
In un passaggio fondamentale della lettera (qui la versione integrale) la ragazza dice:
“Ebbene sì, se per essere creduta e credibile come vittima di uno stupro non bastano referti medici, psichiatrici, mille testimonianze oltre alla tua, le prove del dna, ma conta solo il numero di persone con cui sei andata a letto prima che succedesse, o che tipo di biancheria porti, se usi i tacchi, se hai mai baciato una ragazza, se giri film o fai teatro, se hai fatto della body art, se non sei un tipo casa e chiesa e non ti periti di scendere in piazza e lottare per i tuoi diritti, se insomma sei una donna non conforme, non puoi essere creduta. Dato che non hai passato gli anni dell’adolescenza e della giovinezza in ginocchio sui ceci con la gonna alle caviglie e lo sguardo basso, cosa vuoi aspettarti, che qualcuno creda a te, vittima di violenza?”
 
Sembra di essere tornati nel 1979, al documentario “Processo per stupro” di Loredana Rotondo, nel quale l’avvocatessa della vittima (una ragazza di nome Fiorella) in una passaggio molto profondo dell’arringa afferma:
“E questa è una prassi costante: il processo alla donna. La vera imputata è la donna. E scusatemi la franchezza, se si fa così, è solidarietà maschilista, perché solo se la donna viene trasformata in un'imputata, solo così si ottiene che non si facciano denunce per violenza carnale. Io non voglio parlare di Fiorella, secondo me è umiliare venire qui a dire «non è una puttana». Una donna ha il diritto di essere quello che vuole, senza bisogno di difensori. Io non sono il difensore della donna Fiorella. Io sono l'accusatore di un certo modo di fare processi per violenza. [...]”
 
Dal 1979 sono passati 36 anni e, a differenza di allora, il processo di Fortezza da Basso si chiude con una sentenza di assoluzione nei confronti degli stupratori, con delle motivazioni intrise di quel moralismo e maschilismo che l’avvocatessa di “Processo per stupro” denunciava per la prima volta, in un documentario televisivo seguito allora da circa tre milioni di telespettatori.


 

La mia idea di vita è la sobrietà

Pepemujica2

"La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L'alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere."

José Pepe Mujica

Photo credit Roosewelt Pinheiro/ABr (Agencia Brasil [1]) [CC-BY-3.0-br], attraverso Wikimedia Commons

Post originale pubblicato il 21 gennaio 2014


mercoledì 22 luglio 2015

Si chiamava Mohamed, e sognava una vita migliore



Articolo da Cronache di ordinario razzismo

Omicidio colposo. Questo è il reato ipotizzato dalla Procura di Lecce nei confronti della titolare dell’azienda per cui Mohamed lavorava, nelle campagne di Nardò, dove è morto sotto un sole cocente due giorni fa (ne abbiamo parlato qui). Altri due sono i nomi iscritti nel registro degli indagati dal pubblico ministero: il marito della donna (già coinvolto in un’altra inchiesta sullo sfruttamento della manodopera straniera nella raccolta delle angurie) e il presunto intermediario, un cittadino sudanese, a cui gli investigatori hanno sequestrato un quaderno con i nomi e i compensi dei lavoratori impiegati come braccianti. Venerdì prossimo il pubblico ministero conferirà al medico legale l’incarico di eseguire l’autopsia sul corpo di Mohamed. Sarà, infatti, l’esame autoptico a stabilire se a causare la morte sia stata qualche patologia pregressa o “semplicemente” le condizioni disumane cui i braccianti stranieri sono quotidianamente sottoposti, con turni massacranti fino a dodici ore, senza pause e senza il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Altre contestazioni potrebbero aggiungersi, quindi, con lo sviluppo delle indagini, al reato di omicidio colposo: dalla violazione delle norme previste nella legge sul caporalato, allo sfruttamento dei lavoratori. Secondo i primi accertamenti eseguiti, ancora al vaglio della magistratura, la vittima era impiegata nella raccolta nei campi con un compenso di pochi euro all’ora.

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Fonte: Cronache di ordinario razzismo

Autore: redazione Cronache di ordinario razzismo

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.


Articolo tratto interamente da Cronache di ordinario razzismo  

Proverbio del giorno


I primi sbagli sono di quelli che li commettono, i secondi di quelli che glielo permettono.

Proverbio inglese
 
 

Ultim'ora: forte scossa di terremoto sull'Appennino bolognese



Una scossa di terremoto di magnitudo 3.9 è stata avvertita attorno alle 14,57 sull'Appennino bolognese. L'epicentro è stato localizzato a 10 km di profondità e i comuni più vicini sono: Lizzano in Belvedere, Gaggio Montano, Porretta Terme, Granaglione e Fanano. Il sisma è stato ben avvertito dalla popolazione e al momento non si segnalano danni e feriti.

La zona in questione è da mesi che registra terremoti (si contano più di mille scosse) e al momento non sembra arrestarsi questa sequenza.

martedì 21 luglio 2015

La Corte europea dei diritti umani condanna l'Italia sulle unioni civili


Articolo da Fanpage.it

L'Italia deve riconoscere legalmente le unioni delle coppie dello stesso sesso altrimenti lede i loro diritti. Lo ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti Umani condannando il nostro Paese sul tema delle unioni gay. In particolare i giudici della corte di Strasburgo, che è un organo giurisdizionale internazionale ma non è un organismo dell'Unione europea, erano stati chiamati a valutare il comportamento del nostro Paese nei confronti di sei uomini nati tra il 1959 e il 1976, componenti di tre coppie omosessuali. Sono stati questi infatti a ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo contro l'Italia lamentando che la nostra legislazione discrimina e lede i diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali in tema di unioni gay. I giudici gli hanno dato ragione condannando l'Italia per violazione della Convenzione dei diritti dell'uomo e in particolare per la violazione dell'articolo 8 che regolamenta il "diritto al rispetto della vita familiare e privata".

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Fonte: Fanpage.it

Autore: Antonio Palma

     
Licenza: Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.

Articolo tratto interamente da Fanpage.it 


La civiltà



Noi siamo fieri del progredire della nostra civiltà, esaminiamo con soddisfazione ciò che consideriamo come suoi successi in tutte le branche della vita sociale, ma osserviamo pure che la nostra esistenza è spesso fondata sui principi più ingiusti e crudeli, e che l'umanità dell'avvenire ne parlerà con la stessa ripugnanza che noi proviamo oggi per la schiavitù e la tortura, come errori di altri tempi, che la civiltà ha abolito.

Lev Tolstoj
 
 

Riviera del Brenta - La solidarietà concreta dopo il tornado



Articolo da Progetto Melting Pot Europa 

Diario multimediale di una brigata di attivisti dei centri sociali e di rifugiati nelle zone colpite per aiutare la popolazione.

Partiamo molto presto, l’appuntamento è alle 7.00 nel piazzale dello Sherwood Festival. Sono passate poche ore dal tornado che l’8 luglio ha colpito i paesi di Dolo, Mira e Cazzago in provincia di Venezia. Classificato dall’Arpav, in base ai danni provocati, come EF4, ovvero con venti tra 270 e 320 km/h, il vortice ha distrutto tetti e case (400 gli edifici resi inagibili), raso al suolo edifici, sradicato alberi, trascinato via automobili. I danni, secondo una prima stima, sono di cento milioni di euro.
Oltre ai danni materiali, una persona ha perso la vita, 87 sono state ferite e 200 sfollate.
Con due van andiamo a prendere i rifugiati di Casa Don Gallo e i richiedenti asilo ospitati dalla Cooperativa Percorso vita.
Sono una ventina di ragazzi inseriti in "Welcome to Sherwood", un micro-progetto di formazione professionale che abbiamo realizzato all’interno del nostro festival. I ragazzi hanno fatto un corso per pizzaioli, uno per fonici audio, alcuni sono impiegati nel lavoro notturno di pulizia, altri al parcheggio. Due mattine alla settimana seguono anche la scuola di italiano.
In furgone carichiamo una cisterna di acqua, i nostri amici di Mira ci hanno detto che poteva servire alla popolazione. Guanti, badili e magliette del festival le dividiamo fra le macchine e i furgoni, siamo una sessantina tra attivisti dei centri sociali del nordest, collaboratori volontari e migranti.
Le immagini della distruzione provocata dal tornado le avevamo viste in televisione e nei video amatoriali pubblicati sui social network, ma appena iniziamo a vedere i danni capiamo che purtroppo ciò che avevamo visto non rendeva per nulla la gravità della situazione.
L’appuntamento è al Comune di Mira per dare le proprie generalità. I tempi sono un po’ lunghi, oltre a noi, ci son anche tantissimi cittadini, soprattutto giovani, che vogliono aiutare le persone colpite.
Seguendo le indicazioni degli amici che vivono lì, ci dividiamo in due gruppi.
La Protezione civile e le forze dell’ordine controllano la zona colpita, passano solo i mezzi pesanti che hanno iniziato a lavorare per togliere le macerie, i volontari e i residenti. Ci incamminiamo a piedi per qualche chilometro, fa molto caldo, tutti in fila indiana per permettere il passaggio dei mezzi.
Dopo venti minuti raggiungiamo la zona. Affianco alla prima casa distrutta è strano vederne un’altra completamente intatta ma, da quell’edificio in poi, lo scenario è uno scenario di guerra, come un bombardamento.
Nel Brenta vediamo due macchine, di fronte a noi, dall’altra parte della riva, c’è Villa Fini, una storica villa veneta divenuta il simbolo della devastazione che si è abbattuta su questo splendido luogo del Veneto.
Una decina di noi raggiunge una casa a due piani, il piano di sopra era crollato davanti all’abitazione.
"Mia madre e mio fratello sono vivi per miracolo", ci racconta Francesco che ci accoglie, "la mamma è molto anziana e mio fratello è diversamente abile, giocava sempre in veranda". Ora la veranda è accartocciata su se stessa. Per entrare e tirare fuori il mobilio, e tutto ciò che si poteva salvare nel caso di crollo totale dell’edificio, abbiamo dovuto spostare tutte le pesanti macerie.
Sul ghiaino attorno alla casa, o ciò che ne resta, Francesco ci fa vedere il segno del passaggio del vortice e ci dice "Appena abbiamo visto le immagini il primo pensiero è stato sono morti". Ci porta acqua e bibite, il sole picchia molto forte.
L’altro gruppo è più numeroso, dobbiamo intervenire sulla fabbrica del padre di un amico. Vendevano infissi. E’ un vecchio edificio, molto grande e il prato che circonda la struttura è ricoperto da rami, tronchi degli alberi e oggetti di vario tipo che sono stati scaraventati lì dal vento.

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Fonte: Progetto Melting Pot Europa

Autore: redazione Progetto Melting Pot Europa


Licenza: Creative Commons (non specificata la versione)


Articolo tratto interamente da Progetto Melting Pot Europa

Video credit globaltvproject caricato su YouTube - licenza: Creative Commons
 

Comunicato da Rete Kurdistan & UIKI Onlus

 
Comunicato da UIKI Onlus

Presidio pubblico a PIAZZA DELLA REPUBBLICA
MARTEDI’ 21 LUGLIO 2015 alle ORE 19.00
in piu’
a MODENA ore 18, a TORINO ore 17 in P.zza CASTELLO, a PARMA ore 21 in P.zza Ss. ANNUNZIATA, a MILANO (il 22 luglio) ORE 16 in P.zza DUOMO, a CAGLIARI (22 luglio) ore 10 Pzza PALAZZO
La mattina del 20 luglio intorno alle ore 11 si verificato un grave attentatoa Suruc,città turca sud-orientale a soli 10 km da Kobane.
A Suruc erano arrivati 300 membri della Federazione delle associazioni della gioventù socialista (SGDF) che si erano riuniti nel centro culturale “Amara” prima di recarsi a Kobaneper una missione di ricostruzione della città curdo-siriana martoriata dal conflitto con l’Isis dei mesi scorsi.
Per potersi recare a Kobane e svolgere la missione, i giovani della Federazione avevano inoltrato una richiesta ufficiale alla prefettura di Suruc, richiesta che non aveva avuto esito positivo dalle autorità turche.
A seguito di tale diniego i giovani si erano radunati al centro culturale “Amara”, punto di riferimento in questi mesi per la comunità internazionale che ha portato il sostegno alla regione curdo-siriana del Rojava, per una conferenza stampa.
L’esplosione sarebbe stata provocata da una giovane kamikaze dell’ISISdurante la conferenza stampa, e almeno 30 persone hanno perso la vita. Altre 100 sono rimaste ferite, alcune in modo grave sono in pericolo di vita.
Contemporaneamente nella città di Kobane si è verificava un secondo attacco, non distante con la frontiera del valico di Mursitpinar, che provocava diverse vittime tra le file delle YPG.
Dal 19 luglio del 2012 i curdi della regione delRojava nel mezzo della guerra civile siriana si sono organizzati attraverso delle amministrazioni democratiche e autonome. Lo scorso 19 luglio, tutto il Kurdistan ha celebrato questo evento.
Proprio questa ricorrenza pensiamo sia alla base degli attacchi dell’ISIS, che ha scelto di colpirediverse località come neirecenti attacchi a Kobane avvenuti tra il 25 e 26giugno scorso, che hanno provocato la morte di più di 200 civili brutalmente uccisi, molti addirittura mentre dormivano nelle proprie case.
Come per gli attacchi del 25 giugno scorso, pensiamo chedietro all’attentato di Suruc vi sia l’appoggio, quantomeno logistico, proveniente dallo stato Turco.
Condanniamo con fermezza la brutalità di questi attacchi terroristici e chiediamo alla Comunità internazionale, all’Unione europea e al Consiglio d’Europa e all’opinione pubblica internazionale di fermare la Turchia e i paesi che direttamente o indirettamente appoggiano o favoriscano l’ISIS.
Occorre fermare immediatamente questa strage infinita e ci appelliamo a tutte le coscienze democratiche che si oppongono alla barbarie dell’ISIS e dei loro fiancheggiatori.
Per questo indiciamo un presidio pubblico a PIAZZA DELLA REPUBBLICA per il giorno MARTEDI’ 21 LUGLIO 2015 alle ORE 19.00 e invitiamo a portare un fiore in ricordo delle vittime barbaramente assassinate dall’ISIS.
Ribadiamo la nostra presenza a Suruc per il 15 settembre prossimo per una grande mobilitazione internazionale, insieme ai movimenti, le associazioni, i partiti che in questi mesi hanno supportato in ogni modo la Città di Kobane e il Rojava tutto, per chiedere l’apertura immediata di un corridoio umanitario tra la Turchia e i territori del Rojava.

Rete Kurdistan & UIKI Onlus
a MODENA ore 18,
a TORINO ore 17 in P.zza CASTELLO,
a PARMA ore 21 in P.zza Ss. ANNUNZIATA,
a MILANO (il 22 luglio) ORE 16 in P.zza DUOMO,
a CAGLIARI (22 luglio) ore 10 Pzza PALAZZO