martedì 21 aprile 2015

Il partigiano Johnny: recensione del film



Il partigiano Johnny è un film del 2000 diretto da Guido Chiesa.

Trama

Johnny, studente universitario appassionato di letteratura inglese, dopo l'8 settembre 1943 diserta dall'esercito a Roma e ritorna a casa, ad Alba. Inizialmente rifugiatosi in una villa in collina, dove si dedica ai suoi studi, dopo la morte di un amico decide di agire in prima persona, lascia quindi la città e si aggrega alla prima formazione partigiana che incontra, i "rossi" guidati dal Biondo, dei quali non condivide l'ideologia comunista, ma solo il desiderio di combattere i fascisti.

Rimasto solo dopo che il gruppo si è sbandato sotto l'attacco tedesco, riesce a raggiungere la formazione autonoma degli "azzurri", guidati dal carismatico Comandante Nord, in contatto con gli alleati angloamericani, meglio equipaggiati ed organizzati. Tra di loro ritrova il suo caro amico Ettore e insieme partecipano alla temporanea, simbolica occupazione di Alba.

Ma tanti, piccoli scontri decimano e disperdono le loro forze, Ettore viene catturato e condannato a morte, Johnny si ritrova ad affrontare il duro inverno del 1944 di nuovo solo. In primavera, Nord riunisce gli uomini e riprendono le attività di guerriglia. Il film si chiude su un'immagine fissa di Johnny impegnato in combattimento, forse sopraffatto dai nemici, seguita dalla scritta "Due mesi dopo la guerra era finita".

Curiosità sul film

Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Beppe Fenoglio.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

3 commenti:

  1. Caro Vincenzo, non ricordo di averlo visto, queste interessante film.
    È sicuramente una storia che fa capire anche ai più scettici cosa è stato fatto per la libertà e la democrazia.
    Ciao e buona giornata caro amico.
    Tomaso

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  2. cavolo, me lo sono perso...devo assolutamente recuperare
    buon inizio settimana

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