sabato 11 aprile 2015

I danni dell'inquinamento acustico

Articolo da LInfAlab

Irritazione, fastidio. Quando non addirittura ansia o al contrario stanchezza e apatia. Si chiama annoyance ed è una delle conseguenze più comuni da inquinamento acustico. L’orecchio umano, si usa dire, non riposa mai. Reclama rispetto. Eppure vivere in città, spesso, non aiuta a godere dei suoni del mondo che ci circonda, quanto piuttosto induce a soffrire dei rumori “urbani”.

Prestare orecchio sin da piccoli

Un recente studio presentato dall’Associazione italiana acustica (Aia) ha calcolato che nella città di Pisa sono 38 gli istituti scolastici a presentare un grado di rumorosità ambientale superiore al valore diurno del Piano comunale di classificazione acustica. Di questi, ben 18 hanno condizioni di rumorosità superiori a quelli massimi consentiti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Le malattie da inquinamento acustico

Tutto questo cosa significa? Che le ripercussioni a livello sanitario possono sopraggiungere sin dalla tenera età. L’Istituto Superiore della Sanità mostra il quadro delle problematiche legate all’eccessiva esposizione allo smog acustico: innanzitutto, la sordità, causata dalla progressiva perdita delle cellule uditive, processo irreversibile preceduto dalla cosiddetta “fatica uditiva” (Aumentare progressivamente l’intensità della stimolazione sonora per ottenere la stessa sensazione uditiva. Gli insegnanti, ma soprattutto gli alunni, ne sanno qualcosa!)
I rischi vanno ben oltre le nostre orecchie e coinvolgono l’apparato cardiocircolatorio (ipertensione, ischemia miocardica), l’apparato digerente (ipercloridria gastrica, spasmi muscolari), l’apparato endocrino (aumento della quota di ormoni di tipo corticosteroideo) fino a “disturbare” il cervello (quadri neuropsichici a sfondo ansioso con somatizzazioni, insonnia), affaticamento, diminuzione della vigilanza e della risposta psicomotoria. Nel Vecchio continente è l’Organizzazione mondiale della Sanità/Europa a essersi concentrata sui dati delle ripercussioni sulla salute causate dall’inquinamento acustico: la stima è che siano oltre un milione gli anni di vita persi per malattia, disabilità o mortalità prematura nei Paesi occidentali dell’Oms/Europa dove l’inquinamento acustico rappresenta, dopo quello atmosferico, il secondo problema da rischio ambientale. Dati confermati da una ricerca dell’Agenzia europea evidenziano che il traffico espone la metà della popolazione urbana dell’Ue a livelli di rumore superiori ai 55 decibel.

La proposta dall’Europa: auto più “silenziose”

Cosa si muove, dunque, in Europa, per abbassare il volume delle nostre città? Le macchine. Rafforzare i limiti sul rumore delle automobili per salvaguardare la salute pubblica è l’obiettivo delle nuove norme approvate dal Parlamento europeo. La normativa impone l’introduzione di etichette che informino i consumatori dei livelli di rumore delle nuove auto mentre per i veicoli ibridi ed elettrici, già considerati “silenziosi”, si pensa all’introduzione di un cicalino discreto attivabile in città per avvisare sonoramente ciclisti e pedoni del loro arrivo.

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Fonte: LInfAlab


Autore: Rosy Matrangolo


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Articolo tratto interamente da LInfAlab



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