martedì 11 novembre 2014

Interessante dossier: l’Italia tra alluvioni, frane e valanghe

Alluvione Cardè 2 Aprile 2009

Articolo da Valigia Blu

Articolo in partnership con Fanpage.it
 
Alluvioni, frane e valanghe che sommergono persone e città. L’ultimo caso è Chiavari, in Liguria, con il centro storico allagato ieri notte dopo un’ondata di maltempo, con persone tratte in salve dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Un territorio in gran parte in dissesto, quello italiano, caratterizzato anche da spregiudicatezza nelle costruzioni di case ed edifici. Oggi il governo Renzi presenta “Gli stati generali contro il dissesto idrogeologico“. L’obiettivo, dicono gli organizzatori, è «far si che le nostre città non siano più indifese» verso questi fenomeni atmosferici. Ma la mappa del dissesto idrogeologico in Italia è allarmante, con i governi e gli enti locali che negli anni non sono stati all’altezza o hanno sottovalutato la gravità della situazione.

Il caso Genova

Appena un mese fa Genova e provincia venivano sommersi da fango e detriti. Nel capoluogo ligure, dopo una grande pioggia, sono esondati alcuni torrenti che attraversano la città, come il Bisagno e il rio Ferragiano. Una stima precisa dei danni economici deve essere ancora fatta, ma si parla «di 10 milioni di euro per la viabilità nella città metropolitana di Genova, 2 milioni e 500 mila euro di interventi urgentissimi, 7 milioni di somma urgenza». Inoltre, la Regione ha calcolato un costo per la parte pubblica di 250 milioni, mentre le associazioni di categoria hanno stimato in 100 milioni i danni per le attività commerciali e produttive. Oltre il dato economico, c’è anche anche quello umano con un morto e circa 100 famiglie sfollate dalle loro case dopo l’alluvione. Dei 2400 negozi chiusi per l’alluvione, ad oggi la metà è riuscita a riaprire.

Un identico dramma si era verificata nel 2011, con Genova e provincia travolte dal fango, dopo una grande alluvione. Quella volta i morti furono sei, con negozi e attività imprenditoriali distrutti. Stesse le cause a quasi tre anni di distanza: cementificazione selvaggia e mancata gestione dell’assetto idrogeologico del territorio, con anni e anni di «sperperi e appalti inutili».
 
«Secondo il catalogo storico dal Cnr-Irpi (Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica) – scrive Tgcom 24 – dal 1970 frane e inondazioni hanno causato oltre 100 tra morti e dispersi, 49 feriti e più di 10.000 sfollati e senzatetto». Sono mancati interventi adeguati. Nel 1970, dopo l’ennesima inondazione di fango, l’onorevole Ciriaco De Mita disse che il Bisagno era «un’emergenza nazionale». Passati quarant’anni, però, non sono state realizzate adeguate operazioni per sistemarlo. Ritardi e problemi che, come scrive Gian Antonio Stella sul Corriere della sera, hanno coinvolto anche altre zone del territorio italiano:
 
"Da quella del Seveso a quella dell’Arno, da quella del Tagliamento («Si discute sulle soluzioni da 48 anni, con 41 milioni da spendere») a quella di Sarno e di Quindici. Dove nel maggio 1998 morirono, travolte dal fango, 160 persone."

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Fonte: Valigia Blu

Autore: Andrea Zitelli


Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da Valigia Blu

Photo credit Mattia Meirone (Own work) [Public domain], via Wikimedia Commons

 

3 commenti:

  1. Caro Vincenzo, credo che se mettiamo una graduatoria di casi l'Italia sarebbe in primo posto nella graduatoria.
    Ciao e buon pomeriggio caro amico.
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. quello che sta succedendo è spaventoso, spero che rimedino presto perchè quella gente non può di certo vivere nel terrore.
    buona serata Cavaliere

    RispondiElimina
  3. quello che sta succedendo è spaventoso, spero che rimedino presto perchè quella gente non può di certo vivere nel terrore.
    buona serata Cavaliere

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