giovedì 28 agosto 2014

Crescere...




Crescere vuol dire avere il coraggio di non strappare le pagine della nostra vita
ma semplicemente voltare pagina.
Crescere significa riuscire a superare i grandi dolori senza dimenticare.
Crescere significa avere il coraggio di guardare il mondo e di sorridere.
Crescere significa guardarsi indietro e abbracciare i ricordi senza piangere.
Crescere è saper distinguere la realtà dai sogni.
Crescere è sapersi rialzare dopo una brutta caduta.
Crescere... non tutti hanno voglia di crescere... forse perché sono consapevoli delle difficoltà che incontreranno crescendo...

Jim Morrison
 
 

Ultim'ora: Forte scossa di terremoto nel Nord Italia

 
 
Ore 21:18
 
Chiudo questo post e speriamo in una notte tranquilla. 
 
Ore 20:40
 
Si segnalano alcune scosse di assestamento. 
 
Ore 20:30 
 
Scossa superficiale con profondità di 2.6 km. Ecco la ragione del forte boato.

Ore 20:25
 
 Sicuramente tanta paura e per adesso non si segnalano danni.
 
Ore 20:20
 
Qualcuno di voi ha sentito il sisma? 
 
Ore 20:15

Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Zona Lago di Garda e la magnitudo è stata ridotta a 4.

Fonte: Ingv

Ore 20:00

Forte scossa di terremoto pochi minuti fa, le prime rivelazioni parlano di 4,3.


Fonte: http://www.emsc-csem.org/Earthquake/earthquake.php?id=397332


The Help: recensione del film


 
The Help è un film del 2011 diretto da Tate Taylor.

Trama

Jackson, Mississippi, prima metà degli anni sessanta.

Eugenia Phelan, detta Skeeter, è una giovane ragazza bianca che, dopo aver conseguito la laurea, torna a casa dai suoi genitori, facoltosi proprietari terrieri. Diversamente dalle sue coetanee, ormai sposate e dedite completamente alla famiglia, Skeeter ha come primo obiettivo la sua realizzazione lavorativa. Per questo si concentra sul piccolo lavoro che ottiene presso un quotidiano della città, cercando intanto di intraprendere un progetto editoriale con un'importante casa editrice di New York, nella quale l'influente Miss Stein è disposta a darle un'opportunità.

Skeeter si guarda attorno e trova sempre più anacronistica la situazione dello stato del Mississippi, profondamente caratterizzato da segregazione e razzismo. A Jackson molte donne afroamericane lavorano come domestiche presso le famiglie bianche benestanti e sono costrette a subire umiliazioni e trattamenti discriminatori, come quello di mangiare utilizzando stoviglie proprie e stando ben lontane dal tavolo dove tutta la famiglia si serve. Aibileen Clark è una donna afro-americana che ha passato la maggior parte della sua vita a crescere i figli dei bianchi e che da poco tempo ha perso il suo unico figlio a causa di un incidente sul lavoro senza che nessuno soccorresse il giovane. Ora lavora presso l'immatura Elizabeth ed il suo compito principale è quello di badare alla sua bambina, della quale ormai è praticamente la vera mamma. Minny Jackson è anche lei una domestica, dal carattere particolarmente spinoso, sposata ad un uomo violento e madre di cinque figli.

Skeeter, per il suo progetto editoriale, pensa che possa essere originale e interessante raccontare la condizione di queste domestiche di colore, proprio dal loro punto di vista. Aibileen, nonostante sia percorsa da dubbi e timori, accetta di aiutare Skeeter, finendo per coinvolgere anche Minny, convinta anche dal crescente disagio nell'ambiente lavorativo. Minny infatti è stata licenziata da Hilly Holbrook perché ha utilizzato il bagno domestico, anziché andare fuori, come suo dovere. Il gesto, in realtà causato da una tempesta di vento e pioggia che impediva di uscire di casa, polemizzava con la recente decisione delle famiglie bianche della città di assegnare bagni separati alle persone di colore in servizio presso le loro case.

Miss Stein, incuriosita dall'idea avuta dalla giovane giornalista, dopo i primi manoscritti, le chiede un racconto più robusto, arricchito da testimonianze di più persone, per far sì che si possa pubblicare. Minny, nel frattempo, trova lavoro presso Celia Foote, fragile e ingenua, molto poco pratica di faccende domestiche, ma anche generosa e soprattutto immune dall'atteggiamento razzista dell'élite bianca locale, che per altro la snobba ed emargina. Purtroppo per Skeeter, stanti i continui atti di violenza e intimidazione contro gli afroamericani, nessun'altra domestica ha il coraggio di farsi avanti ad aiutarla, neppure in forma anonima. Questo fin quando, a seguito del brutale assassinio di Medgar Evers, attivista per i diritti degli afroamericani, ed incoraggiate dalle imponenti manifestazioni del Movimento per i diritti civili guidato da Martin Luther King, numerose domestiche afroamericane decidono finalmente di collaborare con la ragazza, assicurando al libro la pubblicazione ed il successo.

Skeeter divide i propri proventi con le donne che l'hanno aiutata, viene lasciata dal fidanzato che non è pronto a staccarsi dal conformismo nel quale è cresciuto, e ristabilisce il rapporto con la mamma malata che in sua assenza aveva cacciato l'amatissima vecchia domestica Constantine per futili motivi. Ora la ragazza può lasciare Jackson e raggiungere New York per seguire il sogno della sua vita.

Intanto per le protagoniste del libro, intitolato The Help, a parte la grande soddisfazione e la gratificazione economica, si pone il problema di affrontare la realtà quotidiana. Nonostante il libro presentasse nomi ed ambientazione diversi dagli originali, il gioco è presto svelato e le corrispondenze con le persone reali espongono le donne alla ritorsione dei loro datori di lavoro pesantemente bersagliati. Ad essere infuriata è soprattutto Hilly, che si riconosce nella descrizione di un episodio esilarante ed estremamente imbarazzante relativo alla vendetta che Minny si prese dopo il suo licenziamento. Non sapendo più come colpire Minny, Hilly istiga l'amica Elizabeth a licenziare Aibileen, universalmente riconosciuta come l'artefice dell'ormai popolarissimo libro, con la falsa accusa di aver rubato alcune posate d'argento. Tra le lacrime della bambina e la totale passività della sua mamma, la donna, dopo aver esecrato l'odio che rende Hilly una vittima di se stessa, esce dalla casa con fiera dignità per vivere una nuova vita grazie a The Help.
 
Curiosità sul film

Il soggetto del film è tratto dal romanzo L'aiuto (2009) di Kathryn Stockett, amica d'infanzia del regista e sceneggiatore Tate Taylor.

Il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali spicca il Premio Oscar ad Octavia Spencer come miglior attrice non protagonista.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Citazione del giorno


"Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano."

Martin Luther King
 
 

Estate in Lettonia


Summer in Latvia from Eaglewood Films on Vimeo.

Photo e video credit Eaglewood Films caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Nuova Zelanda timelapse


New Zealand - Land of the Long White Cloud from Stephen Patience Photography on Vimeo.

Photo e video credit Stephen Patience Photography caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

mercoledì 27 agosto 2014

martedì 26 agosto 2014

Intervista a Iolanda sui problemi della scuola e sulle nuove riforme

 
 

Molti di voi, hanno letto in queste ore le dichiarazioni del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.
Ancora una volta, ci sarà una nuova riforma scolastica e nei prossimi giorni conosceremo meglio l'entità. Oggi ho contattato Iolanda, autrice del blog L'upupa, che oltre ad essere una brava blogger e anche una docente scolastica, per una serie di domande.

1) Poiché non tutti ti conoscono, t’invito a presentarti e il tuo ruolo a livello scolastico.


Mi chiamo Iolanda Gemini ed insegno nella scuola pubblica dal 1982.

Immessa in ruolo, con concorso, per la scuola elementare, oggi scuola primaria, sono stata utilizzata dal 1995 al 2003 come Operatore Psicopedagogico con nomina dell’allora Provveditore Agli Studi dell’Aquila. ( La mia Laurea è ad indirizzo psicopedagogico)

Figura professionale riconosciuta e apprezzata dai più attenti studiosi di psicologia e pedagogia ed oggi scomparsa perché abolita dalle tante pseudo riforme messe in atto nella scuola negli ultimi anni.

Nominata dall’Università degli Studi dell’Aquila, Facoltà di Scienze della Formazione, Tutor Esterno per le attività di tirocinio degli studenti iscritti al Corso di Laurea in Scienze della Formazione, con Delibera n.38 del 20 – 01 – 1999,attività regolarmente svolta e confermata negli anni 2000 – 2001 – 2002 - 2003.

Dal 2003, insegnante di Lettere nella scuola Secondaria di Primo Grado, dove ho ricoperto diversi incarichi tra i quali Funzione obiettivo per cinque anni. Oggi responsabile delle problematiche dei BES e del Piano per l’inclusività.

 
2) L’attuale situazione scolastica è veramente critica in Italia?
 
La situazione della scuola italiana è decisamente critica per diversi motivi, non solo per la riduzione dei fondi stanziati a ciascuna scuola ,ma anche per le condizioni fatiscenti degli edifici …aule troppo piccole per ragazzi in crescita, che non riescono a muoversi e a volte neanche a sedere correttamente perché i banchi sono inadeguati, insegnanti demotivati e umiliati da decisioni non condivise, ore di lavoro non retribuite, maltrattati da situazioni che risultano ingestibili anche per l’incompetenza di chi dirige e di Leggi inadeguate…insegnanti non riconosciuti a livello sociale e anzi spesso attaccati come fannulloni e altro.
Le indicazioni programmatiche, che vorrebbero una scuola delle competenze, sono di fatto inapplicabili in quanto le singole scuole “normali” non hanno nulla, PC, laboratori, LIM sono miraggi solo di alcune scuole….si realizza così  un insegnamento quasi libresco se non si incontra un insegnante capace di  rendere  la scuola una scuola di spirito e non di mattoni… Ma il tutto è possibile grazie alla responsabilità e all’etica dei docenti…
Ci viene assegnato anche un numero massimo di fotocopie  da fare…oltre quel numero il tutto è a nostre spese…
3) Molte scuole cadono a pezzi, ti sei mai trovata in condizioni d’emergenza?
La mia scuola, come molte altre della mia zona, dopo il terremoto del 2009 è stata dichiarata inagibile, la mia, in particolare per metà… altre chiuse totalmente ,quindi siamo ospitati in altri edifici in affitto e che costano decine di migliaia di euro alla regione o comune  con i relativi disagi per i ragazzi e docenti che al cambio dell’ora devono recarsi in altre località…
Come si può comprendere siamo sempre in emergenza…
Emergenza soldi, emergenza sicurezza, emergenza locali…
 
4) I contributi alla scuola pubblica sono sufficienti?
 
I contributi alla scuola pubblica sono ormai minimi, quelli strettamente necessari al quotidiano svolgimento delle attività  obbligatorie e con molta parsimonia…
5) Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini ha preannunciato la nuova riforma; ti convince?
La riforma Giannini  non è niente di nuovo, ha rispolverato idee e progetti vecchi di anni, come l’organico funzionale già sperimentato con la Legge 662 del ’96 e altre… le supplenze le ha definite un “batterio” da combattere ,ma le persone si ammalano e allora? Aumentano l’orario ai docenti a costo zero e le ore vengono destinate alle supplenze…ma sempre supplenze sono, ma così lo Stato non ha oneri! Ma i giovani quando entrano nella scuola???
Non voglio essere polemica, ma le riforme,  degne di questo nome, sono decise con gli addetti perché solo questi conoscono le esigenze ,i punti forti e quelli deboli del sistema scuola.
6) Le tue proposte per una scuola efficiente.
I ragazzi hanno bisogno di vivere nel loro tempo, di leggere la realtà con oggettività e spirito critico, di amare e sognare e in più, di rincorrere i propri sogni sicuri di farcela…  di pensare con la propria testa e di saper valutare ciò che fanno e ciò che sanno…parliamo di autovalutazione  e non di numeri , di simboli numerici che non riescono a dire ciò che è e chi è il ragazzo che abbiamo davanti, l’empatia tra docente e allievo è la chiave per il successo scolastico di ciascuno, la motivazione all’apprendimento , la sicurezza in sé, l'autostima rende un ragazzo felice di imparare! Ecco la scuola che vorrei, una scuola dove ciascuno è felice di entrare, di incontrare il Prof, certo che è la persona capace di ascoltarlo e comprenderlo… Una scuola  luogo di crescita, dove nasce e si diffonde la cultura... La mia proposta è molto semplice e applicabile…o no???
E’ necessario valorizzare gli insegnanti per realizzarla, non è possibile fare il più bel lavoro del mondo e farlo con il magone che ti soffoca…
7) Saresti favorevole all’introduzione di maggior educazione civica nelle scuole, visto i molti casi di discriminazioni e intolleranze in Italia?
Non si parla più di Educazione civica, ma di Cittadinanza e Costituzione, comunque è difficile parlare della Costituzione e spiegare come mai non è applicata in tutte le sue parti,ma ci proviamo a far innamorare i ragazzi  di principi e valori che regolano la nostra vita…
Se ne deve parlare di più e meglio, perché l’altro siamo noi, e il rispetto e la valorizzazione della vita è ciò che ci distingue, è ciò che ci rende umani.
E’ così che educhiamo alla legalità: "che  si pone non soltanto come premessa culturale indispensabile ma anche come sostegno operativo quotidiano, poiché soltanto se l'azione di lotta sarà radicata saldamente nelle coscienze e nella cultura dei giovani, essa potrà acquisire caratteristiche di duratura efficienza, di programmata risposta all'incalzare temibile del fenomeno criminale."
Leggere bene la Costituzione consente l'acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza, a partire dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità; aiuta a comprendere come l'organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni…e a combattere le varie forme di intolleranza. La scarsa cultura della legalità è all’origine di molti comportamenti devianti pertanto la scuola , come sede formativa istituzionale, deve promuovere le condizioni per far sì che la legalità e la democrazia siano una pratica diffusa e nella comunità scolastica e nei diversi processi di apprendimento.
La scuola che è in interazione costante con il mondo esterno, con la famiglia e con il territorio, diviene sempre di più luogo di incontro, di scambio di relazioni e di conoscenze facilitando così opportunità di apprendimento e di dialogo tra giovani ed istituzioni. Il suo impegno è quello di formare cittadini responsabili capaci di esercitare, in ogni contesto, i propri diritti e i propri doveri.
Parliamo di cittadinanza attiva.
Iniziare la giornata scolastica  con cinque minuti di conversazione per raccontarci le emozioni, i pensieri, le preoccupazioni, i sogni …non fa altro che rafforzare la conoscenza, la relazione, la condivisione, e i ragazzi parlano…il che è necessario perché parlando si struttura meglio anche il pensiero.
8) Quale titolo sogni di leggere sui maggiori quotidiani?
Il titolo che mi piacerebbe leggere su tutti i quotidiani è: La scuola italiana è una scuola che ti insegna ad essere felice…
Ringrazio Iolanda per l'esauriente intervista e invito tutti a visitare il suo blog:

 
Se qualcuno è interessato per un'intervista, basta contattarmi via e-mail, cliccando sul banner "Contatti".

 

Enzo Baldoni, il volto umano dei racconti di guerra

 
 
Articolo da Megachip.info

di Eva Milan


"Sono più di 1070 i giornalisti uccisi in zone di guerra dal 1992 in tutto il mondo. Il triste primato spetta all'Iraq, con 162 morti dal 1992, seguito dalla Siria con 67 giornalisti uccisi dal 2011." [Committee to Protect Journalists, www.cpj.org/killed/ ]

Dalla morte di Ilaria Alpi in Somalia, passando per quella di Maria Grazia Cutuli in Afghanistan, di Raffaele Ciriello a Ramallah, Antonio Russo in Cecenia, fino alle scomparse più recenti di giornalisti in Ucraina, tra cui l'italiano Andrea Rocchelli, e poi Simone Camilli a Gaza e James Foley in Iraq, l'anniversario della morte di Enzo Baldoni sembra segnare un forte collegamento simbolico tra i conflitti in corso, la loro evoluzione, le connessioni profonde con le loro complessità geopolitiche e umane, oltre ogni racconto mediatico.
Enzo Baldoni non era un reporter professionista. Si definiva lui stesso sarcasticamente un avventuriero, un «turista» delle guerre; fu di fatto testimone umanitario e un volontario della Croce Rossa. Baldoni non offriva analisi geopolitiche, non forniva informazioni dettagliate né background storici degli avvenimenti di cui era testimone, non trascriveva dati e resoconti. Nonostante la sua chiara posizione contro la guerra, non era nemmeno un attivista politico.
Enzo raccontava la guerra a modo suo, con ironia e intima testimonianza del quotidiano, un quotidiano fatto di persone, volti, scambi di battute, pacche sulle spalle, legami nati nel momento in cui piove una bomba a pochi metri da un buffet, da quello scampato pericolo, e allora giù risate liberatorie e abbracci.
In questo modo Baldoni ha raccontato le bombe su un semi-deserto hotel Palestine di Baghdad, l'albergo dei giornalisti preso di mira dagli americani, tra un delizioso barbecue e l'altro; ha raccontato i volti cupi dei mujaheddin di Falluja e le previsioni sulla strage che sarebbe avvenuta di lì a pochi mesi, denunciata poi da Giuliana Sgrena poco tempo prima del suo rapimento; ha raccontato le strade di Baghdad in cerca di normalità e delle bombe americane sulle ambulanze; ha raccontato le vittime invisibili degli occupanti e del «fuoco amico» negli ospedali della Croce Rossa; ha raccontato il volto umano dei soldati americani, ragazzotti simpatici, convinti di essere lì a salvare il mondo o di svolgere un lavoro come un altro; ha raccontato della crescente ostilità della popolazione verso gli occupanti e poi l'assedio di Najaf, fino al suo ultimo viaggio proprio qui, nella città assediata, tra il terrore di essere preso di mira dai carrarmati Bradley e la salvezza della staffetta invisibile che guidava a destinazione il suo improvvisato convoglio di aiuti ... Ed è proprio leggendo quegli ultimi momenti nel suo blog che si ha quasi la sensazione che tutti i segnali fossero là, a mettere in guardia da quel che stava per accadere, quasi a supplicare di rinunciare all'operazione: i problemi tecnici che bloccarono il convoglio della Croce Rossa, poi i mezzi di fortuna offerti dalla Mezzaluna Rossa e un nuovo guasto a uno dei carri... fino alla sua separazione con il convoglio e l'agguato che fece perdere le sue tracce.

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Fonte: Megachip.info


Autore: Eva Milan

Licenza: Copyleft


Articolo tratto interamente da Megachip.info
 
 
 

TTIP: il punto della situazione

Articolo da Valigia Blu

Abbiamo già parlato dei negoziati sul trattato TTIP in corso tra Unione europea e Usa. L’aspetto più controverso è l’introduzione di clausole investitore-Stato (investor-to-state dispute settlement ISDS), che consentono alle aziende estere di citare lo Stato nel quale operano dinanzi ad un arbitro internazionale per presunta riduzione dei profitti futuri. Tali clausole sono basate sulle analoghe presenti nell’accordo CETA in negoziazione tra UE e Canada (il Canada ha minor peso economico rispetto all’Europa, per cui quest’ultima è riuscita a prevalere in più punti dei negoziati, cosa che ovviamente non è detto che accadrà con gli Usa che hanno un peso economico superiore). Le clausole sono introdotte nei trattati per impedire che uno Stato con un sistema giudiziario non all’altezza espropri illegittimamente i beni di un investitore estero. Probabilmente gli Usa vedono l’Europa come una sorta di repubblica delle banane con sistemi giuridici primitivi (rapporto dell’USTR americano sugli obiettivi e benefici a seguito dell’accordo TTIP:

"Dispute settlement with trading partners in T-TIP will give the American public the confidence that we not only negotiate strong, high-standard obligations, but that we also have the means to enforce them"

ma per fortuna sia gli Usa che l’UE ormai dispongono di sistemi giuridici maturi che prevedono la risoluzione delle controversie tramite giudici terzi ed imparziali.

CRITICHE

Nonostante la Commissione si sia affannata nel presentare nel modo più positivo possibile queste clausole, pubblicando una serie di risposte alle critiche più pressanti, l’idea dell’opinione pubblica è decisamente negativa, per il timore che un arbitrato possa stravolgere decisioni politiche democraticamente prese. I sindacalisti europei sono contro il TTIP e le ISDS, allo stesso modo molte organizzazioni per la salute, gruppi in rappresentanza della società civile, membri del Parlamento europeo (una risoluzione del Parlamento, approvata il 12 marzo, consiglia di rigettare il TTIP poiché non conforme alle norme europee in materia di protezione dei dati), e i verdi. Il Commissario alla Giustizia e Vice Presidente della Commissione, Viviane Reding, ha messo in guardia contro il TTIP e lo stesso Presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha espresso vivaci preoccupazioni

"Io non sacrificherò la sicurezza in Europa, la salute, le norme sociali e la protezione dei dati o la nostra diversità culturale sull’altare del libero scambio. Né posso accettare che la competenza dei giudici degli Stati membri dell’UE sia limitata dalle controversie investitore-Stato."

Infine, anche il governo tedesco ha denunciato forti dubbi sulla necessità di introdurre le clausole ISDS, in considerazione del fatto che gli investitori americani sono sufficientemente tutelati dai tribunali europei. La Commissione europea si è vista costretta a sospendere i negoziati sul punto (non sul trattato TTIP) avviando, nel marzo del 2014, una consultazione pubblica sulle clausole ISDS. Nel discorso del Commissario al commercio, e responsabile per l’Europa dei negoziati TTIP, Karel De Gucht, appare chiaro che la questione non è “ISDS si, ISDS no”, piuttosto: “che tipo di ISDS vogliamo?”. Si tratta, quindi, di una consultazione sulla modalità di introduzione di dette clausole, e non sull’opportunità o meno di introdurle in Europa.

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Fonte: Valigia Blu

Autore: Bruno Saetta


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Articolo tratto interamente da Valigia Blu


Citazione del giorno



 
"Lasciamo che siano i fatti a parlare. Il resto sono chiacchiere e politica, da cui voglio tenermi lontano."

Enzo Baldoni
 
 

26 agosto 1986 – Gas tossici emessi dal lago Nyos uccidono 1.700 persone in Camerun



Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nella notte del 21 agosto 1986, la valle del lago fu colpita da un disastro naturale che uccise nel sonno più di 1700 persone, oltre che 3500 capi bestiame. Inizialmente i rappresentanti delle autorità giunti ad indagare pensarono a un'improvvisa emissione di gas sulfurei, essendo la zona interessata da attività vulcaniche, mentre in seguito le vittime risultarono essere state uccise da una nube di CO2. Il fenomeno fu collegato a quello analogo, ma di proporzioni molto minori, accaduto al lago Monoun due anni prima e gli scienziati riuscirono a ricostruire la dinamica del disastro: un evento improvviso, probabilmente una frana, aveva mosso le acque del lago liberando l'anidride carbonica disciolta in esse in grandi concentrazioni. Questo fenomeno prese il nome di eruzione limnica.

È stato notato che le popolazioni indigene consideravano il lago un luogo abitato da spiriti assassini, perciò nessuna delle vittime era originaria della zona. Indagini scientifiche permisero di risalire alle cause del fenomeno: le acque del lago Nyos, profondo ben duecento metri, sono interessate da meromissi e trattengono un'enorme quantità di CO2 in soluzione; lo strato superficiale del lago, profondo circa cinquanta metri e alimentato soprattutto dalle acque piovane e dai fiumi, non ha scambi con lo strato più basso del lago che al contrario del primo presenta un'importante anomalia: è alimentato da una sorgente di carbonato di sodio che contribuisce a saturare l'acqua di anidride carbonica. Dato che nel punto di maggiore profondità del lago per ogni litro di acqua sono disciolti fino a dieci litri di anidride, l'eruzione dell'86 liberò nell'aria ottanta milioni di metri cubi di gas, con le conseguenze che abbiamo visto.

Alcune stime hanno ipotizzato che, in seguito all'esplosione limnica del 1986, la concentrazione di CO2 sia tornata ai livelli precedenti al disastro già nel 1992, senza che nessuna precauzione fosse presa per evitare il ripetersi della tragedia. La zona circostante il lago è stata evacuata dal governo camerunense negli anni seguenti e, per evitare il ripetersi dell'eruzione limnica, nel 2001 è stato installato un sistema di degassamento costituito da un sifone che aspira acqua dal fondo del lago in modo da provocare una lenta e costante fuoriuscita del gas. Due ulteriori tubi sono stati installati nel 2010.

Un ulteriore potenziale elemento di rischio è dato dall'indebolimento della diga naturale di roccia che circonda il lago. Un suo crollo potrebbe causare la fuoriuscita dell'acqua del lago con effetti disastrosi sui villaggi circostanti. L'area stimata interessa circa 10.000 persone.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

lunedì 25 agosto 2014

Foreste primarie a rischio?

 
Articolo da Salva le Foreste

Un nuovo studio condotto da un team internazionale di scienziati ha avvertito che solo il cinque per cento della copertura forestale primaria mondiale è posta sotto protezioen. Lo studio, pubblicato sulla rivista Conservation Letters, sottolinea lo stato precario delle foreste primarie, e l'importanza di una efficace protezione di queste aree.

"I negoziati internazionali non riescono a fermare la perdita delle più importanti foreste primarie del pianeta. In mancanza specifiche politiche di protezione delle foreste primarie nei trattati internazionali sulla biodiversità e sul cambiamento climatico, queste foreste continueranno a perdere i loro valori di biodiversità e i servizi ecosistemici, sia nei sviluppati che nei paesi in via di sviluppo“, ha avvertito Brendan Mackey, direttore del Climate Change Response Program presso la Griffith University di Queensland, in Australia.

Secondo lo studio, le foreste primarie ospitano una straordinaria ricchezza di biodiversità e circa il 57 per cento di tutte le specie delle foreste tropicali dipendono da habitat di foresta primaria.

I ricercatori hanno analizzato le foreste primarie in tutto il mondo e ha scoperto che quasi il 98 per cento delle foreste primarie si trova in appena di 25 paesi. E circa la metà di queste foreste è situata in cinque paesi sviluppati: Stati Uniti, Canada, Russia, Australia e Nuova Zelanda.

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Fonte: Salva le Foreste


Autore: redazione Salva le Foreste

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5 Italia.
 

Articolo tratto interamente da Salva le Foreste


I gatti di Charles Baudelaire


I gatti

I fervidi innamorati e gli austeri dotti amano ugualmente,
nella loro età matura, i gatti possenti e dolci, orgoglio
della casa, come loro freddolosi e sedentari
Amici della scienza e della voluttà, ricercano il silenzio e
l'orrore delle tenebre; l'Erebo li avrebbe presi per funebri
corsieri se mai avesse potuto piegare al servaggio la loro fierezza
Prendono, meditando, i nobili atteggiamenti delle grandi
sfingi allungate in fondo a solitudini, che sembrano
addormirsi in un sogno senza fine:
le loro reni feconde sono piene di magiche scintille e di
frammenti aurei; come sabbia fine scintillano vagamente
le loro pupille mistiche.


Charles Baudelaire

Magico timelapse


MAGIC TIMELAPSE Vol 1 from Jose Galvez on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Lago dei sogni


Lake of Dreams from roy two thousand on Vimeo.

Photo e video credit roy two thousand caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


La terra è tornata a tremare in California

Downtown Napa

Ieri una forte scossa di terremoto d’intensità 6.1 della scala Richter, ha colpito la California. L'epicentro del sisma è stato localizzato a circa sei miglia a sud-ovest di Napa e cinquantuno miglia a sud-ovest della capitale dello stato del Sacramento.

Numerosi sono i feriti e anche i danni, tra l'altro sono stati danneggiati molti edifici storici e cantine (siamo nella terra dei vini).

Il terremoto è stato il più grande a scuotere la baia di San Francisco negli ultimi 25 anni.

Photo credit Matthew Keys caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons

domenica 24 agosto 2014

Il mio lungo cammino non è finito


"Ho camminato sulla lunga strada per la libertà. Ho cercato di non barcollare; ho fatto passi falsi lungo il cammino. Ma ho imparato che solo dopo aver scalato una grande collina, uno scopre che ci sono molte altre colline da scalare. Mi sono preso un momento per ammirare il panorama glorioso che mi circondava, per dare un’occhiata da dove ero venuto. Ma posso riposarmi solo un momento, perché con la libertà arrivano le responsabilità e non voglio indugiare, il mio lungo cammino non è finito."

Nelson Mandela

 
 
 

Bardarbunga: un altro vulcano islandese spaventa i cieli europei

Sylgjökull Hamarskriki 4 Iceland

Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Sabato 23 agosto 2014

Dopo circa quattro anni dall'eruzione del vulcano Eyjafjallajokull, conosciuto ai più come il vulcano dal nome impronunciabile, che aveva bloccato il traffico aereo europeo per più di una settima, un altro vulcano islandese, il più grande dell'isola, spaventa i cieli europei.

Il Bárðarbunga, così si chiama in islandese il Bardarbunga, ha attirato l'attenzione dei vulcanologi il 16 agosto, quando ha aumentato la propria attività e il numero di tremori (brevi scosse sismiche che in genere precedono un'eruzione).

Mercoledì le autorità islandesi avevano deciso di evacuare l'area circostante e oggi, in seguito all'inizio di un'eruzione al di sotto del ghiacciaio Dyngjujökull, è scattato il livello di allerta rossa (il massimo previsto) e il divieto di sorvolo nella zona.

Gli scienziati continuano a sorvegliare la zona sottolineando che per ora non si riscontrano cambiamenti morfologici in superficie.

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Autori: vari

Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 2.5 Generic License.

Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Photo credit TommyBee (Opera propria) [Pubblico dominio], via Wikimedia Commons

sabato 23 agosto 2014

Vecchia e nuova schiavitù


Articolo da Unimondo.org

Nel febbraio 1807 il Parlamento britannico abolì la tratta degli schiavi. Non è il primo atto del genere ad avere luogo in Europa o nelle Americhe, ma certamente è quello che segna con maggiore incisività un’inversione di rotta nel commercio legale di essere umani. Con l’abolizione del traffico britannico di schiavi dall’Africa al continente americano veniva meno una componente quantitativamente importante di quella nota triangolazione commerciale che aveva permesso all’Europa di godere dei vantaggi di una manodopera di schiavi africani a costi praticamente nulli (e per di più sostituibile al “deperimento”) per le piantagioni e al contempo della fornitura di zucchero, caffè, cacao e tabacco dei Caraibi e del Brasile per il proprio mercato. Prima della Gran Bretagna, già nel 1792 la Danimarca aveva abolito la tratta degli schiavi non tanto per ragioni che potremmo definire “umanitarie”, quanto per lo scarso valore commerciale e la ridotta convenienza economica della pratica.
Ma non furono solo le decisioni degli Stati schiavisti ad arrestare la tratta. La sollevazione di decine di migliaia di schiavi nei possedimenti francesi nei Caraibi fu fomentata anche dall’eco dell’”égalité” della Rivoluzione francese e della Carta dei diritti dell’uomo e del cittadino stesa nell’agosto 1789, poche settimane dopo l’assalto alla Bastiglia. Parole sull’uguaglianza e sulla tutela dei diritti inalienabili che si accodavano a quelle scritte nel 1776 nella Dichiarazione di indipendenza delle tredici colonie statunitensi. Fu allora che, con la miccia innescata e a seguito del rullo dei tamburi, la lotta degli schiavi ebbe davvero inizio. In quella notte del 1791 fu infatti il ritmo dei tamburi a dare il segnale agli schiavi delle immense piantagioni di zucchero dell’isola di Saint Domingue che era giunto il momento della ribellione. Come programmato, gli schiavi irruppero contro i campi coltivati, le fattorie, i magazzini, i forni, le macchine e, chiaramente, i padroni, armati di machete e ganci e con profonda violenza e rabbia. Dopodiché “gli schiavi sconfissero, di volta in volta, i bianchi locali e i soldati della monarchia francese, un’invasione spagnola, una spedizione inglese di circa sessantamila uomini, e una spedizione francese della stessa grandezza agli ordini del cognato di Napoleone. La sconfitta della spedizione napoleonica del 1803 portò alla creazione dello Stato Negro di Haiti, che è durato fino ad oggi. La rivolta è l’unica rivolta di schiavi che ha avuto successo nella storia”. Così furono descritti questi dodici anni di rivoluzione dal giornalista Cyril Lionel Robert James ai prodromi della seconda guerra mondiale, tanto era rimasta nella memoria collettiva.
Un’immagine di sollevazione e di lotta per la propria libertà e dignità che oggi sembra essere andata perduta a favore della rievocazione del percorso politico-istituzionale di successo che ha condotto prima all’abolizione della tratta degli schiavi e poi alla messa al bando dell’idea stessa dello schiavismo, ritenuto una delle violazioni dei diritti umani più estreme della storia e condannata universalmente. Nella Giornata internazionale per la commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione, che ricorre il 23 agosto di ogni anno, l’obiettivo di imprimere nella memoria di tutti i popoli il ricordo della tragedia del commercio degli schiavi non può che affiancarsi alla lotta a nuove forme di schiavitù. Un esempio in questo senso viene dalla Mauritania, piccolo Stato dell’Africa nord-occidentale che solo nel 1980 ha abolito ufficialmente la schiavitù (l’ultimo al mondo a procedere normativamente in tal senso) ma in cui attualmente si contano 600.000 “moderni schiavi”, pari al 20% della popolazione, ridotti in tale status per debiti o per un matrimonio forzato, o vittime della tratta. Come in passato e a dispetto della legislazione adottata in materia, gli schiavi della Mauritania non sono autorizzati a possedere proprietà, utilizzare un cognome, invocare diritti di successione, o esercitare l’affidamento sui loro figli; lavorano tutto il giorno come contadini o come
domestici, scrupolosamente controllati e senza aver diritto ad alcun tipo di salvaguardia.

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Fonte: Unimondo.org

Autore: Miriam Rossi

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da
Unimondo.org



Ricordiamo Sacco e Vanzetti

Sacco-Vanzetti-01
 
"Vi rendo omaggio Nicola e Bart
Per sempre riposate qui nei nostri cuori
Il momento estremo e finale è vostro
Quell'agonia è il vostro trionfo!"
 

Tratto da | Here's to you cantata da Joan Baez e musica di Ennio Morricone

Photo credit DASonnenfeld (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons

23 agosto 1927 - Gli anarchici italiani Sacco e Vanzetti vengono giustiziati



Ferdinando Nicola Sacco (Torremaggiore, 22 aprile 1891 – Charlestown, 23 agosto 1927) e Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto, 11 giugno 1888 – Charlestown, 23 agosto 1927) furono due anarchici italiani. Vennero arrestati, processati e giustiziati sulla sedia elettrica negli Stati Uniti negli anni venti, con l'accusa di omicidio di un contabile e di una guardia del calzaturificio «Slater and Morrill». Sulla loro colpevolezza vi furono molti dubbi già all'epoca del loro processo; a nulla valse la confessione del detenuto portoricano Celestino Madeiros, che scagionava i due.
Sacco di professione faceva l'operaio in una fabbrica di scarpe, mentre Vanzetti – che gli amici chiamavano Trumlin – gestiva una rivendita di pesci. Furono giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927 nel penitenziario di Charlestown, presso Dedham.
A cinquant'anni esatti dalla loro morte, il 23 agosto 1977 Michael Dukakis, governatore dello Stato del Massachusetts, riconobbe ufficialmente gli errori commessi nel processo e riabilitò completamente la memoria di Sacco e Vanzetti.

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Proverbio del giorno


Chi mangia solo, muore solo.
 
 

Nuova ondata di maltempo

Qualcuno cerca ancora l'estate, ma quest'anno la voglia di bel tempo rimane un miraggio. In queste ore una nuova ondata di maltempo interessa buona parte del centro-nord della penisola. I fenomeni sono molto intensi e si raccomanda la massima prudenza nelle prossime ore.

Vi mostro alcuni video caricati su YouReporter.

Allagamenti in Maremma



Video credit Stilio caricato su YouReporter.it

Nuova tromba d'aria a Genova



Video credit Dany84 caricato su YouReporter.it



venerdì 22 agosto 2014

Commenti liberi sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori





Dalla serie a volte ritornano, nella settimana di ferragosto alcune dichiarazioni politiche, hanno fatto tornare alla ribalta la questione articolo 18. In questi anni sempre più diritti sono stati cancellati, nel nome di una flessibilità a senso unico e senza etica. Nei prossimi mesi sicuramente ci saranno molte discussioni sul tema lavoro e tra l'altro vogliono ridurre gli stipendi dei lavoratori (sono i più bassi in Europa per la cronaca) con la scusa di creare lavoro.

Aspetto una vostra opinione in merito.

L'uomo bicentenario: recensione del film



L'uomo bicentenario (Bicentennial Man) è un film del 1999 diretto da Chris Columbus.

Trama

Il film ripercorre l'esistenza di Andrew Martin, uno dei primi prototipi di robot positronico (modello NDR-114, da cui il nome "Andrew"), acquistato dalla famiglia Martin nell'aprile del 2005 come robot di servizio. Nonostante l'iniziale diffidenza della signora Martin e l'aperta ostilità della figlia maggiore, il robot viene lentamente accettato dalla famiglia, ed in particolare dalla figlia più piccola (Piccola Miss), con la quale stringe un legame molto forte.
Andrew dimostra ben presto di possedere emozioni e reazioni del tutto inaspettate per un robot, e soprattutto di essere dotato di un'innata dote per l'intaglio del legno. Sotto la guida del signor Martin, acquisisce una sempre maggior consapevolezza di sé, fino al punto di richiedere di non essere più considerato una proprietà e di ottenere la propria libertà.
Con il tempo, Andrew chiede di potersi mettere alla ricerca dei robot della vecchia serie NDR, ma il suo viaggio, durato quasi vent'anni, non sembra portare a risultati concreti. Raggiunta San Francisco, Andrew trova una variante femmina della serie NDR, appartenente ad un tecnico di robot chiamato Rupert Burns. Burns informa Andrew che suo padre era un tecnico e che aveva trovato il sistema per far assomigliare un robot, in tutto e per tutto, ad un essere umano. Entusiasta, Andrew finanzia la ricerca di Burns e si sottopone ad un intervento che lo rende definitivamente simile ad un umano.
Tornato a casa dei Martin, Andrew scopre che ora "piccola Miss" ha una nipote di nome Portia. Non molto tempo dopo, "piccola Miss" muore a causa della vecchiaia ed Andrew vara, insieme a Burns, un progetto volto alla costruzione di una controparte meccanica degli organi umani. Il progetto prende forma, ed Andrew si sottopone ad un nuovo intervento che gli dà finalmente la capacità di provare tutte le sensazioni umane, grazie ad una variante elettronica del sistema nervoso centrale.
Innamoratosi di Portia, Andrew tenta di essere riconosciuto a tutti gli effetti come essere umano, ma l'organo giuridico competente, noto come "Congresso Mondiale", rifiuta di approvare, a causa dell'immortalità di Andrew. Egli, allora, decide di sottoporsi ad un ultimo intervento, facendo iniettare del sangue umano all'interno dei suoi circuiti, sottoponendoli così ad un inarrestabile degradamento progressivo, che culminerà effettivamente con la sua morte. L'operazione viene eseguita dall'ormai anziano Rupert Burns, che nel tempo è diventato ricco e famoso grazie agli organi meccanici costruiti insieme ad Andrew.
Dopo alcuni anni, Andrew è ormai invecchiato e si ripresenta davanti al Congresso Mondiale per ripetere la sua richiesta. Il congresso richiede tempo per deliberare. In punto di morte, dopo duecento anni di vita, Andrew Martin viene informato che è diventato membro a tutti gli effetti del genere umano. Morto Andrew, Portia chiede ad un'infermiera (che si rivela essere Galatea, la variante NDR femmina di Rupert Burns) di staccare anche a lei la spina, cosicché possa raggiungere Andrew. Il film si conclude con Galatea che cita a Portia, in punto di morte, una frase di Andrew, ripetuta spesso durante tutta la sua vita: "Uno è lieto di poter servire".

Curiosità sul film

Il film è basato sull'omonimo racconto di Isaac Asimov e sul suo susseguente romanzo Robot NDR 113, scritto a quattro mani da Robert Silverberg e Isaac Asimov.

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Esiste la vita sotto i ghiacci dell'Antartide

First view of the bottom of Antarctic subglacial Lake Whillans

Articolo da Greenreport.it

In profondità, sotto il ghiaccio dell’Antartide, le buie e freddissime acque dell’antico lago Whillans, a più di 800 metri sotto la calotta antartica occidentale, ospitano forme di vita: quasi 4.000 specie di microbi  che si nutrono di roccia. E’ quanto emerge dallo studio “A microbial ecosystem beneath the West Antarctic ice sheet” pubblicato su Nature da un team di università ed istituti scientifici statunitensi e del Wissard Science Team ed al  quale ha partecipato  anche Carlo Barbante, dell’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Cnr e del  Dipartimento di scienze ambientali, informatica e statistica dell’università Ca′Foscari di Venezia. Il team di scienziati sottolinea che è da più di 40 anni che si sa che sotto la calotta antartica c’è acqua liquida, ma solo di recente hanno questi ambienti subglaciali stati riconosciuti come ecosistemi microbici che possono influenzare le trasformazioni biogeochimici su scala globale. Quella pubblicata su Nature è «La prima descrizione geomicrobiologica dell’acqua e dei sedimenti superficiali ottenuti dal campionamento diretto di un lago subglaciale antartico».
Il Subglacial Lake Whillans (SLW) si trova a circa 800 metri sotto il ghiaccio, nella parte inferiore del Whillans Ice Stream (WIS), nell’Antartide occidentale e fa parte di un’ampia rete subglaciale di drenaggio in continua evoluzione. Glik scienziati hanno scoperto che «La colonna d’acqua del SLW conteneva microrganismi metabolicamente attivi»  e i dati sugli eterotrofi ed autotrofi, del sequenziamento genico e biogeochimici «Indicano che SLW è un ecosistema “chemosynthetically driven” abitato da un insieme eterogeneo di batteri e di archeobatteri. I nostri risultati confermano che gli ambienti acquatici sotto la calotta di ghiaccio dell’Antartico supportano ecosistemi microbici vitali, corroborando rapporti precedenti che suggeriscono che essi contengono piscine globalmente rilevanti di carbonio e microbi, il che può mobilitare gli elementi dalla litosfera  ed influenzare i sistemi  geochimici e biologici  dell’Oceano Meridionale».
La superficie del lago è stato probabilmente esposta per l’ultima volta nel tardo Plestocene, un milione di anni fa al massimo, da allora le sue acque non hanno visto praticamente la luce solare e temperature medie sono state intorno ai meno 63 gradi Fahrenheit. La scoperta conferma che la vita trova il modo di sopravvivere in ambienti estremi ed aumenta la possibilità che qualche forma di vita possa sopravvivere sulle lune ghiacciate di tutto il sistema solare, come Europa, la luna di Giove.
Il lago Whillans è uno dei centinaia di laghi subglaciali dell’Antartide, corpi idrici la cui esistenza  stata  rivelata dai satelliti. Il leader del team di ricerca, Brent C. Christner  del Dipartimento scienze biologiche della Louisiana State University, spiega che «una questione in sospeso è se non l’ambiente alla base dello strato di ghiaccio sia in realtà adatto alla persistenza della vita microbica». Christner, che fa parte anche del  Whillans Ice Stream Subglacial Access Research Drilling  (Wissard), un consorzio del quale fanno parte istituzioni scientifiche di tutto, un vero e proprio esercito di scienziati e studenti. Dal 2009 ikl team Wissard ha cercato di capire cpome fosse la vita sotto il Ghiaccio dell’Antartide. Giù e. Gli scienziati hanno cominciato a sospettare che i microbi potrebbero vivere sul ventre di un ghiacciaio già nel 1999 gli scienziati avevano cominciato a sospettare che ci potesse essere vita nelle acque sotto la calotta, quando il  più grande lago antartico, il  Vostok, rivelò  tracce genetiche di microbi congelati al confine della calotta di ghiaccio. Ma c’era una possibilità a queste creature provenissero dai contaminanti nel fluido della trivellazione.  Gli scienziati stanno discutendo se questi ecosistemi abbiano relazioni e ricadute su quelli “esterni” e se possano ospitare creature più evolute e addirittura pesci.

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Fonte: Greenreport.it


Autore: Redazione Greenreport

Licenza:
Copyleft

Articolo tratto interamente da Greenreport.it

Photo credit NASA/JPL-Caltech [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

Oceani e fiori


Oceans of Flowers (Relaxing Timelapse 1080p) from EnriqueDominguezM on Vimeo.

Photo e video credit EnriqueDominguezM caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Cape Town


on Top - Cape Town, SA from Bassem Hamadeh on Vimeo.


Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Mare al mattino di Konstantinos Kavafis

 
Mare al mattino

Fermarmi qui. Per vedere anch'io un po' la natura.
Luminosi azzurri e gialle sponde
del mare al mattino e del cielo limpido: tutto
è bello e in piena luce.

Fermarmi qui. E illudermi di vederli
(e davvero li vidi un attimo appena mi fermai);
e non vedere anche qui le mie fantasie,
i miei ricordi, le visioni del piacere.

Konstantinos Kavafis




mercoledì 20 agosto 2014

Il nostro tempo è limitato...



"Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario."

Steve Jobs
 
 

Quali sono i Comuni ricicloni?



Articolo da TuttoGreen

Passi in avanti per la raccolta differenziata in Italia, il rapporto “Comuni ricicloni 2014″, realizzato da Legambiente col patrocinio del Ministero dell’Ambiente, premia 1.328 comuni (il 16% del totale, per una cifra di quasi otto milioni di cittadini cioè il 13,7% della popolazione nazionale) che hanno raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di rifiuti destinati al riciclo. La novità di quest’anno è che questi Comuni virtuosi sono almeno uno per ogni regione d’Italia, con la sola eccezione della Valle d’Aosta, dove purtroppo non si sono riscontrate eccellenze.

Questo trend positivo della differenziata che tanto giova alla green economy, fornendo 150mila posti di lavoro, segna anche il lento spostamento al Centro-sud (dal 15 al 20%) della distribuzione geografica di questi Comuni ricicloni 2014. Un dato dovuto in particolar modo alla crescita registrata tra i municipi marchigiani (+ 15%), che hanno introdotto il moderno sistema del porta a porta e rigorosamente applicato la legge nazionale sul riciclo, prevedendo un tributo di 20 euro a tonnellata per i rifiuti che finiscono in discarica: un importo poi modulato in base alle performance di raccolta differenziata raggiunte dai Comuni.

Leggi anche: Riduzione rifiuti e raccolta differenziata: perché riguardano tutti noi

Per quanto riguarda le Regioni, Veneto e Friuli Venezia Giulia sono quelle con la più alta concentrazione di Comuni virtuosi, mentre il Piemonte vanta il primato di due capoluoghi ricicloni nella sua giurisdizione territoriale: Novara e Verbania. Consultando le prime 100 posizioni della classifica generale salta poi all’occhio il risultato estremamente positivo delle gestioni consortili, a testimonianza della maggiore funzionalità di questo modello in confronto all’operato dei singoli comuni.

Sul fronte delle grandi città, un giusto riconoscimento spetta a Milano, che nel 2013 ha sfiorato il 50% nella raccolta differenziata ed ha servito oltre 1 milione di abitanti col porta a porta, guadagnandosi il primato in Italia e il secondo posto in Europa – dopo Vienna – tra le città con oltre 1 milione di abitanti. Tra le altre metropoli italiane non si riscontrano invece risultati degni di rilievo in materia di differenziata, se si esclude Torino, dove il 50% di riciclo si registra però solo nella metà della città dove vige il porta a porta.

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Fonte: TuttoGreen


Autore: Marco Grilli


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Articolo tratto interamente da TuttoGreen