martedì 4 marzo 2014

Il fenomeno del bracconaggio in Africa

(092) Kruger National Park, South Africa. "Stop killing rhinos". ("Basta cacciare i rinoceronti!")

Articolo da Voci Globali

Se anche la vita degli esseri umani e il loro benessere sembrano contare così poco, quale meraviglia può suscitare la totale mancanza di rispetto e protezione del mondo animale?

Il fenomeno del bracconaggio è cresciuto a tal punto che, ormai da tempo, non rappresenta più un aspetto privato che riguarda cacciatori e personaggi senza scrupoli che uccidono per far soldi o per diletto, ma è un problema che riguarda l’intero pianeta e la sua conservazione. E sta producendo – e produrrà – danni che non sono molto lontani dal manifestarsi. Che cosa ci aspetta nel 2014 per quanto riguarda le crisi globali di carattere ambientale, lo ha spiegato un recente Rapporto scientifico “A horizon scan of global conservation issues for 2014”. Tra le 15 maggiori minacce per il pianeta viene appunto citata la perdita di esemplari di elefanti (il 62% tra il 2002 e il 2011) e rinoceronti in Africa (soprattutto Africa centrale). E la massiccia richiesta di avorio, soprattutto dalla Cina, non fa che stimolare l’uccisione illegale di questi mammiferi e il commercio clandestino dell’avorio. Secondo l’International Union for Conservation of Nature all’inizio del 2013 in Africa c’erano 20.405 rinoceronti bianchi e 5.055 rinoceronti neri. A settembre 2013 almeno 613 rinoceronti erano già stati uccisi dai bracconieri e il dato riguarda solo il Sud Africa.

Le corna di rinoceronte fanno gola ai bracconieri: richiamano uno status sociale (vengono vendute a più di 60.000 dollari al kg) e per molti sarebbero dotate di qualità anti-tumorali. Falsa credenza difficile da sfatare. Ma che finisce però, inevitabilmente, per far lievitare la domanda.

Le opinioni sulla caccia, si sa, non prevedono chissà quante mezze misure. Di solito i fronti sono due: a favore o contro. E nel bracconaggio l’aspetto morale e lo sdegno sono assai più forti. Con il vantaggio dello strumento Internet negli ultimi anni si sono diffuse ricerche e campagne per tentare di sollecitare interventi dei governi e degli Stati per controllare il fenomeno. Ma anche per informare e aggiornare su un’attività illegale che arricchisce pochi e impoverisce tutti.

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Fonte: Voci Globali


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Articolo tratto interamente da Voci Globali

Photo credit Paolo caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons

3 commenti:

  1. Ciao Cav., sono rientrata dopo una lunga assenza e passo a lasciarti un saluto.
    A presto.
    Antonella

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  2. Purtroppo cè così poco rispetto per la vita, che tutto cio' che ti puo' far fare soldi va bene....e non parlo solo della caccia....io non sono favorevole alla caccia...pero' cè chi ha la passione...cè chi lo fa per soldi, cè chi lo fa per puro sadismo e chissà quanto altro ancora cè dietro....Forse dovrebbero esserci più controlli....non me ne intendo di queste cose....pero' mi fanno tanta tristezza, perchè gli animali vengono davvero trattati così male, torturati, uccisi e per futili motivi....( vedi anche la bile dell'orso nero asiatico ...in oriente sono convinti che curi chissà quali malattie al fegato )

    Grazie per questo post
    ti auguro buona giornata

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  3. Una sola domanda; finirà mia questa follia collettiva? Ovunque ci si giri ci son pazzi che distruggono la mia Pacamama! Ma coma si fa a farli smettere!?!
    nella mia mante da un po' di tempo a 'sta parte c'è solo una parola; basta!

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