lunedì 28 ottobre 2013

Bolivia: il governo sostiene l'autogestione delle aziende in crisi

Evo Morales

Articolo da ZNET Italy

Il 7 ottobre, il Presidente Evo Morales ha emesso un decreto governativo che permette ai lavoratori di stabilire “imprese sociali” in aziende che sono in bancarotta, che stanno per chiudere o che sono chiuse o abbandonate senza giustificazione. Queste aziende, nonostante siano private, saranno gestite dai lavoratori  e abilitate per assistenza governativa.

Morales ha emesso il Decreto Supremo 1754 durante una cerimonia nel palazzo presidenziale, che segnava il 62° anniversario della Confederazione Generale dei Lavoratori dell’Industria della Bolivia. Il ministro del Lavoro, Daniel Santalla, ha detto che il decreto era stato emesso sulla base dell’articolo 54 della nuova Costituzione della Bolivia che afferma che i lavoratori:

“in difesa dei loro posti di lavoro e  a protezione dell’interesse sociale, possono, in conformità con la legge, riattivare e riorganizzare aziende che sono in bancarotta, che stanno subendo azioni giudiziarie da parte dei creditori o la liquidazione, o che sono chiuse o abbandonate senza giustificazione,e che possono formare imprese comunitarie o sociali. Lo stato contribuirà all’azione dei lavoratori,”

Nelle sue osservazioni al pubblico di parecchie centinaia di membri e di dirigenti dei sindacati, il Presidente Morales ha fatto notare che spesso i datori di lavoro cercano di ricattare i lavoratori con le minacce di chiudere, quando devono affrontare le richieste di stipendi più alti. “Adesso, se vi minacciano in questo modo, l’azienda può anche fallire o chiudere, perché voi diventerete i proprietari, saranno nuove imprese sociali.”

Il ministro del lavoro Santalla, ha osservato che l’articolo costituzionale era stato già usato per     alcune aziende come la Enatex, la Instrabol e la Trabotex, e che altre aziende di quel genere potevano ora  essere fondate  in base al nuovo decreto.

I portavoce delle aziende hanno, prevedibilmente, avvertito che i nuovi piani sarebbero un disincentivo per gli investimenti privati e un rischio per la sopravvivenza delle aziende.

Santalla ha anche detto che le aziende che non si attengono agli obblighi verso i loro dipendenti in base alla legge, perderanno meccanismi preferenziali  per esportare i loro prodotto a mercati gestiti dallo stato. E ha citato alcuni casi recenti nei quali il governo era intervenuto in difesa dei lavoratori vittime dei loro tentativi di formare i sindacati. In uno di questi casi il mese scorso, la compagnia Burger king è stata multata di 30.000 bolivianos (4.300 dollari), le è stato ordinato di riassumere i lavoratori licenziati e di riconoscere il sindacato.

Nell’articolo che segue, Alfredo Rada, Vice ministro della Bolivia per il Coordinamento dei Movimenti Sociali pone all’attenzione verso alcuni importanti sviluppi all’interno del movimento dei lavoratori della nazione, e suggerisce dei mezzi con i quali i sindacati possono essere più efficacemente inseriti nel “processo di cambiamento” che è ora caldeggiato dal governo del MAS-IPSP, il Movimento verso il Socialismo – Strumento Politico perla Sovranità dei Popoli. (Il movimento guidato  di Evo Morales, fondato nel 1998, n.d.t.)

Traduzione dallo spagnolo: Richard Fidler


La classe lavoratrice e il processo politico in Bolivia

Di AlfredoRada , Rebelión, 8 ottobre  2013

Cinque mesi fa, ero a Tarija per partecipare a un forum dove si discuteva il processo della politica in Bolivia, un processo che chiamiamo Rivoluzione Democratica e Culturale. Uno dei presenti mi ha domandato se era possibile intensificare questa rivoluzione, renderla una rivoluzione economica e sociale, senza la partecipazione della classe dei lavoratori. La mia risposta immediata è stata; no, e ho aggiunto che per consolidare un periodo di transizione verso la costruzione di una nuova forma di  socialismo comunitario è assolutamente necessario che i lavoratori partecipino all’interno del blocco rivoluzionario che ha gestito questo processo di trasformazione iniziato nel 2000 con la cosiddetta “guerra dell’acqua”m quando è iniziato il rovesciamento del neoliberalismo.

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Fonte: ZNET Italy


Autore: Richard Fidler - AlfredoRada - traduzione di Maria Chiara Starace

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Articolo tratto interamente da ZNET Italy

Photo credit Marcello Casal Jr./ABr [CC-BY-3.0-br], attraverso Wikimedia Commons

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