mercoledì 28 agosto 2013

Un paese di barriere

architectural barriers

Quest'estate ho trascorso, le vacanze al sud nel mio paese d'origine e per recarmi al mare, ho dovuto spostarmi in treno. Purtroppo con mio disappunto, ho constatato che nella stazione mancavano totalmente pedane per disabili e l'ascensore era fuori servizio; avendo un bimbo piccolo ho in sostanza fatto su e giù le scale con il passeggino in braccio.

In quei momenti pensavo alle tante difficoltà che hanno le persone disabili, nel nostro paese, cosiddetto "civile"; infatti, l'Italia si conferma sempre il fanalino di coda per quanto riguarda la costruzione di strutture adeguate per questo problema e l'abbattimento delle barriere architettoniche.

Ovviamente, questa grave piaga non esiste soltanto al sud; ma in tutta la penisola, perché mancano fondi sufficienti, a fatica sono varate leggi in merito, non sono realizzate strutture accessibili a tutti e persino i mezzi pubblici spesso non possiedono la pedana per consentire l'entrata a persone disabili. Purtroppo il problema, si estende anche alle abitazioni e ai negozi. Molti palazzi, soprattutto quelli non molto recenti, spesso non hanno l'ascensore fino alla fine della rampa delle scale, impedendo al disabile di arrivare al piano terra senza dover trovarsi di fronte a delle insormontabili serie di gradini.

Noi cosiddetti "normodotati", possiamo soltanto immaginare le mille peripezie che devono affrontare queste persone: scale, marciapiedi sempre troppo alti, intercapedini e gradoni; diventano dei grossi ostacoli e il completo abbattimento di queste barriere è ancora una meta lontana.

Forse basterebbero alcune regole di buona condotta anche da parte nostra (per esempio non parcheggiare con l'auto nei posteggi per disabili), senso civico e sicuramente più fondi a disposizione per l'abbattimento di queste limitazioni che ancora, caratterizzano negativamente la vita quotidiana di molte persone.

Autore: Mariangela B.

Co-autore Cavaliere oscuro del web


Photo credit guercio caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


Citazione del giorno


"Una delle più orribili caratteristiche della guerra è che la propaganda bellica, tutte le vociferazioni, le menzogne, l'odio provengono inevitabilmente da coloro che non combattono."

George Orwell
 
 

lunedì 26 agosto 2013

Photo gallery: Vesuvio (parte 2)

Ecco il continuo della prima parte della photo gallery.

Vesuvio - Monte Somma


Vesuvio - Monte Somma

Golfo di Napoli visto dal Vesuvio

Golfo di Napoli visto dal Vesuvio

Photo gallery: Vesuvio (parte 1)

Ieri ho pubblicato un timelapse sul Vesuvio  e oggi voglio deliziarvi con alcuni miei scatti. Vi ricordo che tutte le immagini sono sotto licenza Creative Commons e riproducibili anche in altri blog.

Vesuvio

Vesuvio

Vesuvio panorama

Vesuvio panorama

Vi segnalo (post interessanti da altri blog)


Oggi vi consiglio:

Il business del gioco d'azzardo prova a intimidire chi vi si oppone tratto da Contropiano.org

Una vera piaga.

Integrare i commenti di Google+ in un blog WordPress senza plugin tratto da Valkiro

Una semplice guida per integrare i commenti di Google+ su Wordpress.

Tutorial migrazione da Google Reader a Bloglovin' tratto da Grafic Scribbles

Semplice tutorial.

Lo specchio ingannevole di Federico Garcia Lorca


Lo specchio ingannevole

Verde ramo esente
da ritmo ed uccello.
Eco di singhiozzo
senza dolore né labbro.
Uomo e Bosco.
Piango
di fronte al mare amaro.
Nelle mie pupille
due mari che cantano!


Federico Garcia Lorca

C'è un solo viaggio possibile...



"C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sé stessi non si può fuggire."


Andrej Tarkovskij
 
 

26 agosto 1883 – Eruzione del monte Krakatoa

 
Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'eruzione del 1883 espulse più di 5 miglia cubiche (circa 21 chilometri cubi) di roccia, cenere e pietra pomice, generando un boato tra i più forti mai registrati da essere umano - l'esplosione del cataclisma fu distintamente ascoltata fino ad Alice Springs in Australia, e a Rodriguez vicino all'isola Mauritius, e il riverbero delle onde atmosferiche fu avvertito in tutto il mondo. 165 villaggi furono devastati, 36.000 persone morirono e molte migliaia di persone furono ferite dall'eruzione, di cui gran parte a causa dello tsunami che seguì la tremenda esplosione.
L'eruzione del 1883 distrusse i due terzi del territorio che allora era l'isola di Krakatoa. Nuove eruzioni del vulcano, dal 1927, hanno fatto emergere una nuova isola, detta Anak Krakatau (figlio di Krakatoa).
Il Krakatoa è stato inattivo per due secoli, prima dell'inizio dell'eruzione il 20 maggio 1883. Per diversi anni prima di questa eruzione si verificarono fortissimi maremoti, e gli effetti di alcuni di questi si avvertirono anche in Australia. L'eruzione iniziò con piccole emissioni di vapore il 20 maggio, e queste continuarono per i tre mesi successivi.
L'11 agosto tre aperture regolarmente eruttavano dal vulcano. In questo periodo le maree furono stranamente alte (molte imbarcazioni ormeggiate affondarono), e fenomeni come il frantumarsi immediato di finestre erano ordinari. L'11 agosto si vide l'inizio di un'eruzione più ampia, con una colonna eruttiva carica di cenere proveniente da 11 aperture. Il 24 agosto l'eruzione si intensificò, e il culmine del cataclisma iniziò domenica 26 agosto verso mezzogiorno. Nuvole di cenere provenienti dall'eruzione raggiunsero un'altezza di 36 km, e si generò il primo tsunami. Il 27 agosto le eruzioni avvennero alle 05:30, 06:42, 8:20 e alle 10:02 ora locale.
L'ultima di queste eruzioni aprì delle fessure nella roccia del vulcano, ed in questo modo l'acqua del mare si riversò nella camera magmatica. L'esplosione risultante del vapore surriscaldato distrusse gran parte dell'isola. Il suono dell'esplosione fu avvertito finanche in Australia, lontana 3500 km (2200 miglia), e nell'isola di Rodriguez vicino a Mauritius, lontana 4800 km (3000 miglia). Fu il suono più forte registrato nella storia: tale primato è però conteso dal suono generato dall'eruzione del monte Tambora nel 1815, sempre nell'arcipelago indonesiano. Benché sembri che nessuno sia stato ucciso dall'esplosione iniziale, lo tsunami generato provocò effetti disastrosi, uccidendo circa 36.000 persone, ed eliminando diversi villaggi, tra cui Telok Batong a Sumatra, e Sirik e Semarang nell'isola di Giava. Circa altre 1.000 persone morirono per gli effetti dei fumi vulcanici e della cenere. Navi lontane, nel Sudafrica, si rivoltarono quando lo tsunami le colpì, e i corpi delle vittime furono trovati nell'oceano per settimane dopo il tragico evento. Ci sono numerosi rapporti che documentano la presenza di gruppi di scheletri umani vaganti alla deriva per l'oceano indiano su zattere di pomice vulcanica, e finiti sulle coste orientali dell'Africa fino a un anno dopo l'eruzione.
L'eruzione del 1883 fu tra le più dannose esplosioni vulcaniche nell'era moderna, classificata con VEI pari a 6, equivalente a 200 megatoni (200 milioni di tonnellate di TNT) - per fare un paragone, la bomba più grande mai costruita dall'uomo, la bomba zar, ha una potenza di 50 megatoni. Le onde d'aria generate dall'esplosione "viaggiarono" sette volte intorno al mondo, e il cielo si scurì per i giorni successivi. L'isola di Rakata quasi cessò di esistere, dal momento che oltre due terzi della superficie fu polverizzata, e il fondo dell'oceano che la circondava fu drasticamente alterato. Due isole vicine, Verlaten e Lang, incrementarono la loro superficie. La cenere vulcanica continua a costituire una parte significativa della composizione geologica di queste isole.
Ci sono alcune prove che dimostrano come l'esplosione finale possa non essere stata causata dall'ingresso dell'acqua di mare nel vulcano. La camera magmatica sotto il vulcano era composta da materiale di colore chiaro e relativamente freddo. Dopo l'eruzione del 20 maggio entrò nella camera, dalla profondità, materiale più caldo e di colore scuro. Il nuovo materiale riscaldò la roccia fusa originaria, emettendo gas disciolti, ed aumentando la pressione. Le eruzioni del 25 e 26 agosto liberarono la gola del vulcano rilasciando la pressione nella cataclismica esplosione che distrusse gran parte dell'isola. La pietra pomice dell'eruzione evidenzia una miscela di materiali di colore chiaro e scuro.
L'eruzione generò tramonti spettacolari in tutto il mondo per diversi mesi successivi, a causa del fatto che la luce solare si rifletteva sulle particelle di polvere sospese nell'aria, eruttate dal vulcano nell'atmosfera. L'artista inglese William Ashcroft realizzò centinaia di schizzi a colori dei tramonti rossi intorno al mondo (generati dal Krakatoa) negli anni successivi all'eruzione. Nel 2004 alcuni ricercatori supposero che il cielo, color rosso sangue, del famoso quadro di Edvard Munch L'urlo, realizzato nel 1893, sia in realtà una riproduzione accurata del cielo norvegese dopo l'eruzione. A causa delle particelle di cenere emesse nell'aria, la Luna mantenne per anni un colore bluastro. Inoltre la temperatura media terrestre si abbassò. Il livello dell'acqua si alterò dall'epicentro fino al canale della Manica.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

domenica 25 agosto 2013

Blogger: come inserire la funzione "reazioni"


Una funzione molto utile per capire se un post piace oppure no, sarebbe quella d'inserire il modulo "reazioni" sotto i propri post.  In maniera semplice cercherò di spiegare questa procedura.



 Andare nella bacheca principale di Blogger e cliccare sulla pagina Layout.

 Cliccare su "modifica" nel widget  post sul blog.
 
 
Nella pagina “Configura post sul blog” tra le varie opzioni disponibili, troverete l’elemento "Reazioni".  Selezionate la casella e personalizzate la funzione (cliccando su modifica) aggiungendo termini nuovi oppure lasciate quelli standard.
 
 
Infine cliccate su salva in fondo al modulo aperto. Se avete eseguito correttamente la procedura, troverete il nuovo modulo sotto i post del vostro blog.
 
 
 
 
 
 


Vesuvio


Vesuvio from Horsehead on Vimeo.

Photo e video credit Horsehead caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Maltempo: alcuni video dalla rete

Il maltempo ha colpito buona parte della penisola; ecco alcuni filmati che mostrano la situazione.

Rivoli: in dieci secondi un nubifragio di grandine



Video credit bujibuji caricato su YouReporter

Tromba d'aria a Santa Severa



Video credit Paolobotta caricato su YouReporter

Citazione del giorno



"Questo nostro mondo è diviso in vincitori e vinti, dove i primi sono tre e i secondi tre miliardi. Come si può essere ottimisti?"

Fabrizio de Andrè




...e la Terra prese fuoco: recensione del film

Nuclear dazzles - Bagliori nucleari

…e la Terra prese fuoco (The Day the Earth Caught Fire) è un film britannico del 1961 diretto da Val Guest.

Trama 

Un uomo cammina per le strade di una Londra deserta ed assolata, si tratta del giornalista Peter Stenning, che sta recandosi nella sede del Daily Express, il quotidiano per il quale lavora. Qui giunto inizia a dettare un articolo. Con un flashback si torna indietro di alcuni mesi all'inizio della vicenda.

Peter sta passando un brutto periodo, ha divorziato da poco perdendo l'affidamento del figlioletto che può vedere raramente, trascura il lavoro ed ha iniziato a bere. Il suo amico ed esperto collega Bill Maguire gli dà tutto il sostegno possibile coprendo le sue frequenti assenze al giornale e scrivendo articoli in suo nome.

Intanto strani eventi climatici avvengono in tutto il pianeta: inondazioni e violenti nubifragi da una parte, siccità e temperature molto elevate dall'altra. Incaricato di chiedere informazioni al riguardo al centro meteorologico nazionale, Peter si reca sul posto, ma non ha fortuna perché gli esperti lo cacciano via in malo modo, facendo venire al giornalista dei sospetti sul fatto che stiano nascondendo qualcosa. Iniziano a trapelare voci secondo le quali tutto è stato causato da esperimenti svolti nella zona artica da statunitensi e sovietici, infatti, gli uni all'insaputa degli altri, hanno fatto esplodere in contemporanea delle potenti testate nucleari. Peter inizia una relazione sentimentale con Jeanie, una ragazza che lavora al centro meteorologico, e grazie al suo aiuto il giornalista riuscirà ad uscire dal suo periodo nero e a smetterla con l'alcool.

L’intera condizione climatica mondiale intanto sta peggiorando e l'Inghilterra è investita da un’ondata di calore senza precedenti. Jeanie rivela a Peter una scoperta fatta dai suoi superiori: gli esperimenti nucleari hanno spostato l'asse terrestre di alcuni gradi modificando le zone climatiche del pianeta. Peter ha ormai ripreso in mano anche la sua carriera, infatti, sono i suoi articoli che informano la popolazione sul susseguirsi dei fatti. La situazione precipita quando gli scienziati sovietici rivelano che oltre l'asse anche l'orbita della Terra è stata modificata, il pianeta si sta avvicinando sempre più al sole e continuando così la razza umana si estinguerà per il troppo calore. Il governo britannico decide a causa della forte siccità di razionare l'acqua e a breve iniziano i primi disordini in tutta Londra, dove i cittadini compiono atti vandalici e di sciacallaggio.

Di comune accordo, le potenze mondiali decidono di tentare una disperata soluzione, fare esplodere diverse testate nucleari in un punto preciso della Siberia, cercando di rimettere la Terra nella sua orbita originaria. Il conto alla rovescia per l'esplosione è trasmesso in diretta via radio, mentre tutto il mondo attende con trepidazione di sapere se l'operazione ha avuto successo.

Si ritorna alla sequenza iniziale con Peter che detta un articolo in cui ricorda gli errori commessi dalla razza umana e auspica un futuro migliore per la Terra. Intanto, si vedono le due diverse bozze, pronte per la prima pagina del quotidiano: una dice “la Terra è salva” , mentre l'altra “la Terra è condannata”.

Curiosità sul film

Il film è in bianco e nero ad esclusione della sequenza iniziale e di quella finale che sono virate in arancio/giallo per accentuare il senso di calore opprimente, ed è stato girato con lenti anamorfiche da 35 mm con il sistema Dyaloscope, cioè la versione francese del più noto CinemaScope americano.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Photo credit Luca Rossato caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons



sabato 24 agosto 2013

Come condividere post di questo blog

Sicuramente per diffondere un post ci vuole l'aiuto di tutti e soprattutto dei lettori. Per condividere i  post e gli articoli di questo blog sui vari social network, basta cliccare sulle icone presenti.


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Nuovo caso: tentano di svuotare azienda di notte per delocalizzare


Articolo da Il FattoQuotidiano.it

Gli operai sono in vacanza, i proprietari trasferiscono la fabbrica all’estero. Dopo il caso della Firem di Formigine, l’azienda produttrice di resistenze elettriche che ha portato merci e macchinari in Polonia durante la chiusura per ferie, arriva la seconda segnalazione da uno stabilimento di Forlì. A segnalarlo, in una nota congiunta, sono la Fim-Cisl, la Fiom-Cgil e la Uilm-Uil del territorio, secondo cui “nel cuore della notte i dirigenti della Dometic“, avrebbero provato a “svuotare la fabbrica, fermati solo grazie all’intervento dei lavoratori e delle forze dell’ordine”.
Nel dettaglio, spiegano i sindacati forlivesi, la notte di venerdì 23 agosto “poco dopo le 3, Marco Grimandi, amministratore della Dometic Italy insieme a Hakan Ekberg, responsabile europeo della produzione per il Gruppo Dometic e un terzo dirigente svedese della multinazionale, accompagnati da una decina di persone sconosciute, e sicuramente non dipendenti della Dometic Italy, hanno cercato di caricare i generatori presenti nei magazzini degli stabilimenti di Via Virgilio e Via Zignola”.
In base a quanti riferito dalle organizzazioni sindacali, “i lavoratori” dello stabilimento che produce condizionatori per camper, “immediatamente accorsi davanti ai cancelli hanno chiamato le forze dell’ordine. All’arrivo dei Carabinieri la situazione, paradossale nella sua gravità – scrivono nella nota – era quella di dirigenti di una multinazionale svedese che, comportandosi come ladri nel cuore della notte, cercavano di svuotare i magazzini. Tra l’altro sembrerebbe anche che diverse delle persone che accompagnavano i dirigenti fossero prive di documenti di identità”.
Una cosa simile, proseguonoFim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, “si era già verificata alle 6 del mattino del 14 Agosto, quando gli stessi tre dirigenti avevano provato a caricare e spedire prodotti e componenti presenti nei magazzini degli stabilimenti forlivesi dell’azienda, chiusa per ferie, ed erano stati fermati solo grazie alla presenza e all’intervento tempestivo dei lavoratori”.

Continua la lettura su Il Fatto Quotidiano


Fonte: Il Fatto Quotidiano

Autore: redazione Il Fatto Quotidiano


Licenza: Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia License.

Articolo tratto interamente da Il Fatto Quotidiano

Proverbio del giorno

 
Non conosceremo mai il valore dell'acqua finché il pozzo non è asciutto.
 
 

Sono venuto al mondo...

Gaia - EARTH DAY

"Sono venuto al mondo con la pelle color bronzo.
Molti miei amici sono nati con la pelle gialla, nera o bianca.
Ci sono fiori dai colori diversi ed ognuno di essi é bello.
Io spero che i miei figli vivano in un mondo in cui tutti gli uomini, di ogni colore, vadano d'accordo e lavorino insieme, senza che la maggioranza cerchi di uniformare gli altri al proprio volere."

Tatanka Mani

Photo credit Cornelia Kopp caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons

 

Grecia: la troika trasforma la recessione in depressione


 
Articolo da Tlaxcala

Sei anni di recessione, un drastico calo del PIL da 231 miliardi nel 2009 a 193 miliardi di euro nel 2012, un tasso di disoccupazione del 27% (si passa dal 7,5% al ​​26,9% tra il secondo trimestre del 2008 e aprile 2013), del 57% per i giovani al di sotto di 25 anni e un'esplosione dei casi di suicidi... Il panorama della Grecia è catastrofico e allarmante per il resto d'Europa. Come in Argentina nel 2001, i bambini svengono a scuola per mancanza di cibo. Si accerta un aumento dei casi di sieropositività (HIV), mentre la spesa sanitaria è scesa di oltre il 20% in 2 anni (passando dal 7,1% del PIL nel 2010 al 5,8% nel 2012).  Nel frattempo, il partito nazista Alba Dorata, che siede in Parlamento, approfitta del degrado sociale per diffondere il suo odio.  I creditori hanno trasformato la recessione in una depressione e la Troika (UE - FMI - BCE) non fa che offuscare ogni volta di più il quadro.

La nuova soluzione del FMI per salvare il proprio programma

Tutti i lavori della Troika giacciono oramai su un tasso di debito pubblico del 124% del PIL per l'anno 2020.  Credendo che tutto giri intorno a questo obiettivo fantasioso, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) si impegna ogni volta a rettificare il tiro e puntare meglio questo bersaglio. La popolazione greca dovrebbe essere soddisfatta di un tale orizzonte macroeconomico che assolutamente non tiene conto del suo benessere?
Passata l'esaltazione sulla riduzione del deficit esterno, l'ultimo rapporto del FMI sulla Grecia, reso pubblico a fine luglio 2013, conferma che la popolazione greca è strangolata dal peso del debito pubblico che non smette di aumentare. La riduzione ottenuta nel 2012 a "solo" il 156,9% del PIL, contro il 170,3% dell'anno precedente viene completamente annchilita da un tasso che nel 2013 gira intorno al 176% del PIL. | 1 | 


Pur riconoscendo la metà del suo clamoroso fallimento in Grecia, l'istituzione di Washington riafferma di avere la soluzione ... Sulla base di previsioni di crescita che vengono continuamente riviste al ribasso, lo scenario "ottimistico" si basa su un immaginario rilancio delle esportazioni, degli investimenti e del consumo per raggiungere il famoso obiettivo del debito al 124% del PIL nel 2020, prima di scendere sotto il 110% nel 2022, vera ossessione del FMI. Tuttavia, questo tasso di debito pubblico sarebbe solo leggermente inferiore rispetto a quello di 11 anni prima, nel 2009, quando era il 129,7% del PIL. Dunque un progresso del tutto relativo.

 

E' noto che le politiche economiche attuate negli ultimi 3 anni dalla Troika hanno portato a fallimenti plateali e hanno soffocato sempre più la popolazione. Il FMI deve trovare nuove fonti di denaro in aggiunta a quelle già previste dal suo piano di austerità (proventi delle privatizzazioni, riduzione della spesa attraverso tagli alla spesa sociale, ecc.) affinché il paese possa rimborsare i propri creditori. In effetti, il FMI stima che le finanze pubbliche greche avranno bisogno nel 2014 e nel 2015, di un supplemento di quasi 11 miliardi di euro per soddisfare le proprie esigenze finanziarie. Più precisamente di 4,4 miliardi di euro alla fine del 2014 e di 6,5 miliardi per tutto il 2015. Lo Stato è condannato a rimborsare i creditori che gli hanno aperto linee di credito astronomiche, qualunque siano le conseguenze.
 

Ma non è tutto: sempre secondo il Fondo Monetario Internazionale, una nuova cancellazione parziale del debito pubblico greco sarebbe necessaria entro due anni in modo che possa scendere come previsto dall'istituzione, al 124% del PIL nel 2020. Tale riduzione sarebbe dell'ordine del 4% del PIL, ovvero circa 7 miliardi di euro a carico dei partner europei. Naturalmente e come al solito, il tutto senza che nessuna delle misure proposte garantisca il successo del "salvataggio" in questione. D'altronde, a parte la Troika e il governo greco, chi crede ancora nella loro efficacia?

 

venerdì 23 agosto 2013

Ricordiamo Sacco e Vanzetti



Ferdinando Nicola Sacco (Torremaggiore, 22 aprile 1891 – Charlestown, 23 agosto 1927) e Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto, 11 giugno 1888 – Charlestown, 23 agosto 1927).

Giustiziati innocentemente sulla sedia elettrica negli Stati Uniti il 23 agosto 1927.
 

"Io non augurerei a un cane o a un serpente, alla più bassa e disgraziata creatura della Terra — non augurerei a nessuna di queste ciò che ho dovuto soffrire per cose di cui non sono colpevole. Ma la mia convinzione è che ho sofferto per cose di cui sono colpevole. Sto soffrendo perché sono un radicale, e davvero io sono un radicale; ho sofferto perché ero un Italiano, e davvero io sono un Italiano."



Tratto dal discorso di Vanzetti del 19 aprile 1927, a Dedham, Massachusetts


Video credit Accabadora caricato su YouTube 

giovedì 22 agosto 2013

Se uno di noi...

Gino Strada #3


"Se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che ci riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di un uomo è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi."

Gino Strada
 
Photo credit masophoto caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


Post originale pubblicato il 16 ottobre 2012
 
 
 

Perseidi show


Joshua Tree during the 2013 Perseid Meteor Shower from Henry Jun Wah Lee / Evosia on Vimeo.


Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Citazione del giorno


"Il pensare é uno dei massimi piaceri concessi al genere umano."

Bertolt Brecht
 
 

Una forte scossa fa tremare le Marche



Una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 si è verificata questa mattina alle 8.44 lungo costa marchigiana. L'epicentro è stato localizzato nella stessa zona dove la terra aveva tremato lo scorso 21 luglio (magnitudo 4,9). Il sisma ha inoltre causato la caduta di un grosso blocco di calcare dal Monte Conero, precipitato fra la spiaggia Gigli e i Lavi di Sirolo, fortunatamente zona già interdetta alla balneazione per il rischio di frane. Al momento non si segnalano gravi danni, ma soltanto tanta paura.

Video credit osimosiamonoi caricato su YouReporter

martedì 20 agosto 2013

Chi legge pensa, chi pensa ragiona



"Ma perché il popolo è ignorante? Perché deve esserlo. L’ignoranza è custode delle virtù. Dove non ci sono prospettive, non ci sono ambizioni; l’ignorante è in una botte benefica che, sopprimendo lo sguardo, sopprime le brame. Di qui l’innocenza. Chi legge pensa, chi pensa ragiona. Non ragionare è un dovere; è anche una fortuna. Queste sono verità incontestabili. Su cui si regge la società."
 
Victor Hugo

 

Coma profondo: recensione del film


Coma profondo (Coma) è un film del 1978 diretto da Michael Crichton.

Trama

Due giovani medici, Mark Bellows e Susan Wheeler, convivono e lavorano assieme in un grande ospedale pubblico a Boston. Nancy, un'amica della dottoressa, viene ricoverata all'ospedale per sottoporsi ad un semplice intervento chirurgico, ma dopo l'operazione entra in coma irreversibile. Susan ne è sconvolta e quando il giorno successivo succede la stessa cosa con un altro paziente si allarma per lo strano ripetersi di eventi simili. I casi più recenti sono quindi discussi con altri dottori e Susan inizia ad indagare sulla vicenda; anche il direttore dell'ospedale, il dottor George A. Harris, viene messo al corrente dei sospetti. Nonostante tutto non vengono riscontrate circostanze di causa-effetto: le operazioni sono diverse tra loro, così come il personale medico e gli anestesisti intervenuti. Alla fine i casi sono tutti depennati come tragica fatalità.
In seguito la dottoressa viene a sapere che l'amica è stata portata presso una grande struttura privata convenzionata con lo Stato. L'istituto clinico Jefferson specializzato in un solo tipo di trattamento: pazienti cronici in coma irreversibile. Tutti i pazienti in coma irreversibile dell'ospedale vengono trasferiti all'istituto clinico Jefferson.
Susan si reca sul luogo per comprendere meglio la situazione dell'amica, ma è inizialmente respinta dalla rigida cortina di riservatezza che circonda lo strano edificio. Potrà accedere al suo interno solo durante la periodica visita destinata a personale medico e amministrativo. Durante la successiva visita guidata, Susan assiste all'illustrazione dell'efficienza assoluta dell'istituto. Ai dottori sono mostrati i pazienti quando devono essere "esposti" ai parenti, quindi posti in normali ed intime stanze singole, ma entrano anche nelle grandi sale asettiche e modernissime della clinica dove i pazienti sono in trattamento. Essi sono tenuti sospesi letteralmente in aria tramite cavi attaccati direttamente alle ossa lunghe del corpo, in modo da evitare ai corpi danni da piaghe da decubito. Un computer tiene sotto controllo tutta la sala e la gestione dei singoli pazienti, comandandone addirittura lo spostamento nell'aria a seconda delle necessità, ridandogli l'assetto posturale ottimale. Viene sottolineata l'efficienza in termini di costi/giornata per singolo paziente.
Quando la visita termina Susan di nascosto riesce ad accedere agli ambulatori 'riservati' dove scopre la verità sulle attività dell'istituto. I corpi sono mantenuti allo stato vegetativo ma in perfetta efficienza per consentire l'espianto di organi non vitali destinati a facoltosi quanto misteriosi personaggi che se li contendono tramite vere e proprie aste telefoniche. Susan ha modo di ascoltare i discorsi degli operatori agli ambulatori e scorgere sul tavolo operatorio il corpo del giovane che era entrato in coma il giorno appresso a Nancy, sezionato per asportarne i reni.
Quando la sorveglianza dell'istituto si accorge della sua presenza tramite le telecamere scatta l'allarme. Le danno la caccia ma Susan riesce a scappare dall'istituto sopra il tetto di un'ambulanza, appena giunta a prelevare casse di organi destinate a ricchi acquirenti.

Il viaggio non finisce mai



Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.

Tratto da | Viaggio in Portogallo di José Saramago


Post originale pubblicato il 2 luglio 2012

domenica 18 agosto 2013

Voglio ricordare i profili sociali di questo blog

Queste sono le pagine sociali del blog in diversi servizi web. Trovate Web sul blog ai seguenti link (cliccate su per accedere):









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A me piacciono troppe cose...





"A me piacciono troppe cose e io mi ritrovo sempre confuso e impelagato a correre da una stella cadente all'altra finché non precipito. Questa è la notte e quel che ti combina. Non avevo niente da offrire a nessuno eccetto la mia stessa confusione."

Jack Kerouac

Tratto da Sulla strada di Jack Kerouac



sabato 17 agosto 2013

Alla Libertà di Sándor Petőfi


Alla Libertà

 

O libertà, concedici che alfine
ti si miri negli occhi.
Noi t’abbiamo aspettato tanto tempo
e le anime nostre nella notte,
ti cercavano errando come spettri.

Ma perché Libertà pallido hai il volto?
E’ il ricordo di ciò che tu hai sofferto?
O forse non abbiamo ancora agito
molto per te?


O temi forse il tuo avvenire stesso?
No, non temere: ti difenderemo!

 

Sándor Petőfi


Azienda delocalizza durante il periodo di ferie dei lavoratori


Articolo da L'isola dei cassintegrati

Immaginate che avete un lavoro. Immaginate che siete in ferie, che avete approfittato del tempo libero per andare al mare con gli amici, o pranzare con i parenti. Immaginate che mentre state ridendo e scherzando con i vostri cari, scoprite grazie alla telefonata di un collega che il lavoro non ce l’avete più. Perché la vostra fabbrica se n’è andata via, senza dirvi nulla.

È successo in provincia di Modena: 40 lavoratori della Firem di Formigine hanno trovato l’azienda vuota, senza macchinari, senza merci. Hanno realizzato con grande sorpresa di essere stati derubati, non da dei ladri, ma dagli stessi titolari della Firem, che approfittando della loro assenza hanno iniziato il trasloco verso la Polonia. Una delocalizzazione organizzata segretamente e coperta dall’inganno: sarebbero dovuti tornare a lavorare il 26 agosto, ma adesso in via Quattro Passi 114 resta solamente uno stabilimento vuoto. E un presidio di protesta permanente.

La vigilia di Ferragosto una quindicina di lavoratori hanno bloccato i cancelli e sono riusciti ad impedire che l’ultimo camion carico di materiale lasciasse lo stabilimento. ”A un certo punto – racconta Cesare Pizzolla, della Fiom Cgil, in un’intervista al Resto del Carlino - è sembrato che il camion volesse forzare il blocco. Abbiamo avviato una trattativa con l’azienda che ha acconsentito a lasciarlo dentro fino a quando non ci sarà un tavolo di confronto”.

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Fonte: L'isola dei cassintegrati


Autore: Marco Nurra

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Articolo tratto interamente da L'isola dei cassintegrati

Operai costretti a lavorare senza pause e con il divieto di andare in bagno

 
Articolo da Fanpage.it

La Confederazione dei Lavoratori dell'Honduras ha denunciato i titolari di una fabbrica di circa 400 dipendenti, accusati di costringere a lavorare fino a 10 ore di fila gli operai senza mai una sosta, neppure per andare al gabinetto. I lavoratori erano costretti a indossare un pannolone e farsela addosso, visto il divieto di andare il bagno. La decisione dei dirigenti della fabbrica era volta ad incrementare al massimo la produttività, tagliando drasticamente sul numero di pause. Il caso dell'Honduras non è il primo del genere. Nel maggio 2007 un gruppo di cassieri di una catena di supermercati in Cile aveva raccontato di aver usato pannolini usa e getta perché privati del permesso di andare alla toilette. L'accusa è stata respinta dalla holding cilena Cencosud, proprietaria degli stores. Nel 2010 un gruppo di autisti della società di trasporti Transantiago, sempre in Cile, ha riferito un episodio analogo.

Fonte: Fanpage.it

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Articolo tratto interamente da Fanpage.it




Citazione del giorno


"Tu sarai amato il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza."

Cesare Pavese
 
 

mercoledì 14 agosto 2013

Il parco dei Virunga rischia di essere trasformato in un enorme pozzo petrolifero

Virunga Mountain Gorilla

Articolo da Salva le Foreste

Uno dei principali parchi naturali del pianeta rischia di essere trasformato in un enorme pozzo petrolifero. Si tratta del Parco nazionale dei Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo. Il parco ospita una delle maggiori concentrazioni mondiali di meraviglie naturali: leoni, elefanti, ippopotami, scimpanzé e okapi, per non parlare dei gorilla. La compagnia petrolifera britannica Soco ha ottenuto i permessi per avviare esplorazioni petrolifere nel mezzo del parco.
Secondo il WWF le alternative al petrolio, dalla pesca all' ecoturismo, potrebbero assicurare fino a 45 mila posti di lavoro, senza danneggiare il patrimonio forestale. Lo dimostra il rapporto del WWF "valore economico del Parco Nazionale Virunga" che sottolinea come lo sfruttamento delle concessioni petrolifere, allocate sull’85% della proprietà del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, potrebbe portare ad inquinamento, instabilità e disoccupazione.
"Il Virunga rappresenta una risorsa preziosa per la Repubblica Democratica del Congo e contribuisce al patrimonio dell’Africa come parco più antico e più ricco di biodiversità del continente - si legge nel rapporto - I piani di esplorazione e di sfruttamento delle riserve petrolifere mettono il valore del Virunga a serio rischio".
Per queste ragioni in giugno l’UNESCO ha chiesto l’annullamento di tutte le concessioni petrolifere rilasciate in modo da evitare che l’area venga danneggiata. La Total si è impegnata a rispettare quanto richiesto dal Comitato dei Siti Patrimonio dell’Umanità mentre la Soco, altra compagnia petrolifera, rimane l’unica compagnia ad avere ancora attivi i progetti petroliferi a carico del parco Virunga. "Le ricche risorse naturali del Virunga devono essere a disposizione del popolo congolese, e non rapinate dalle multinazionali e dai  cercatori di petrolio stranieri - ha dichiarato Isabella Pratesi del WWF - Il futuro e il riscatto di questo Paese che è stato teatro di uno dei conflitti più drammatici degli ultimi decenni con più di 4 milioni di morti dipende dallo sviluppo economico sostenibile e duraturo alimentato dalle proprie risorse naturali. Le  condizioni di vita di oltre 50.000 persone dipendono dalla conservazione e dall’economia verde creata dal Parco. L’estrazione di petrolio in quest’area potrebbe avere conseguenze devastanti per le comunità locali che si basano sul Virunga per le risorse generate dal turismo, la pesca, l’acqua potabile e l’utilizzo delle altre risorse naturali".
Il dossier mette in evidenza come le perdite di petrolio e i gas flaring rappresentino una reale minaccia per l’ambiente, fonti di inquinamento e distruzione pericolose anche per le falde acquifere e il suolo. Ma il parco ospita anche molti degli 880 gorilla di montagna esistenti, specie in via di estinzione che va protetta e tutelata, per questo
Il WWF lancia una raccolta di firme per proteggere Virunga National Park dall'estrazione del petrolio, chiedendo alla  Soco di abbandonare i suoi progetti di esplorazione petrolifera nel Virunga e in tutti gli altri siti del patrimonio mondiale.

Fonte: Salva le Foreste


Autore: redazione Salva le Foreste

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Articolo tratto interamente da Salva le Foreste

Photo credit Cai Tjeenk Willink (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons

Incipit del giorno


Cominciamo con la visione di me il colletto tirato su e legato con un fazzoletto per tenerlo stretto e a posto, mentre sto camminamdo faticosamente tra i desolati, scuri magazzini del sempre amabile porto di San Pedro, le raffinerie di petrolio che odorano nella umida e nebbiosa notte di Natale del 1951 proprio come gomma bruciata e i misteri ravvicinati della Sea Hag Pacific dove, mentre cammino, si può vedere prorio alla mia sinistra la superficie oleosa delle acque della vecchia baia che avanzano fino ad abbracciare i pilastri schiumosi che si ergono sopra le piatte, immobili acque dove ci sono le luci che ululano nella marea che sale oltre alle luci di navi e poppe di imbarcazioni che si muovono avvicinandosi e allontanandosi da questa ultima striscia di terra americana.

Tratto da | Viaggiatore solitario di Jack Kerouac (fonte: Wikiquote)

 



Maltempo: trombe d'aria e forti temporali in molte zone d’Italia

In queste ore forti temporali e alcune trombe d'aria hanno interessato varie zone della penisola. Ecco alcuni video caricati in rete.

Tromba d'aria con bufera di sabbia a Rimini

Video credit gengotti caricato su YouReporter

Temporale a Ruina

Video credit paolobea caricato su YouReporter

Tromba d'aria a Castelguglielmo

Video credit Alessandro972 caricato su YouReporter

Dal 21 al 24 agosto il Creative Commons Global Meeting 2013


Articolo da CreativeCommons.it

Dal 21 al 24 agosto si terrà a Buenos Aires il Creative Commons Global Meeting 2013.

L'incontro si svolgerà presso il Centro Cultural General San Martín e sarà co-organizzato dagli affiliati locali di Creative Commons, Fundación Vía Libre e Wikimedia Argentina.

L'incontro permetterà allo staff di Creative Commons, ai membri del CC Board, agli affiliati provenienti da più di 70 giurisdizioni, ai diversi stakeholders, assieme a quanti sono interessati al presente e al futuro dei contenuti aperti ('commons'), di discutere le strategie per rafforzare Creative Commons e la sua comunità a livello mondiale. I partecipanti potranno approfondire i recenti sviluppi del movimento dei commons su scala globale, assistere alla presentazione di progetti locali e internazionali che utilizzano le licenze Creative Commons e discutere di temi come l'implementazione di politiche aperte in diversi settori (governo; istruzione; ricerca; dati pubblici e molti altri), il software libero, lo sviluppo delle licenze, le società di gestione collettive di diritto d'autore e il supporto al copyright.

La partecipazione è gratuita, previa registrazione obbligatoria: ulteriori informazioni sono disponibili sulla pagina wiki di CC.


Fonte: CreativeCommons.it


Autore: Claudio Artusio

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da CreativeCommons.it


Photo credit Elliot Harmon caricata su http://wiki.creativecommons.org/ - licenza foto: Creative Commons