domenica 7 aprile 2013

Incipit del giorno


Sul finire dell'estate di quell'anno eravamo in una casa in un villaggio che di là del fiume e della pianura guardava le montagne. Nel letto del fiume c'erano sassi e ciottoli, asciutti e bianchi sotto il sole, e l'acqua era limpida e guizzante e azzurra nei canali. Davanti alla casa passavano truppe e scendevano lungo la strada e la polvere che sollevavano copriva le foglie degli alberi. Anche i tronchi degli alberi erano polverosi e le foglie caddero presto quell'anno e si vedevano le truppe marciare lungo la strada e la polvere che si sollevava e le foglie che, mosse dal vento, cadevano e i soldati che marciavano e poi la strada nuda e bianca se non per le foglie.


Tratto da | Addio alle armi di Ernest Hemingway (fonte: Wikiquote)

2 commenti:

  1. Ciao Cavaliere, un libro favoloso che ho letto molti anni fa. Tutti i romanzi riguardanti la seconda guerra mondiale mi affascinano e cerco di leggerne il più possibile. Quelli che mi hanno più impressionato sono quelli di Bedeschi che parlano della ritirata dalla Russia, che del resto lui ha vissuto. Buona serata.

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  2. Ero più o meno adolescente quando lo lessi la prima volta! Al pari di "Niente di nuovo sul fronte occidentale", letto nello stesso periodo, la tragedia del primo conflitto mondiale riportata da questi due grandi scrittori - Hemingway, Remarque - mi radicò nel mio innato pacifismo.

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