mercoledì 10 aprile 2013

I nuovi emigranti




Secondo una recente analisi, è in progressivo aumento il fenomeno dell'emigrazione italiana; tutta colpa della crisi che ha fatto riesplodere questi esodi.

Soltanto nel 2012 è stato registrato un aumento del 30,1 % rispetto l'anno precedente, cosi l'emigrazione dalla penisola è passata dai 60.635 cittadini del 2011 ai 78.941 del 2012.

Ad andare all'estero sono più uomini che donne, sui trent’anni e perlopiù lombardi, poi seguono: veneti, siciliani, piemontesi, laziali, campani, emiliano - romagnoli, calabresi, pugliesi e toscani.

La Germania è la metà preferita d'approdo, seguita da Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Argentina, Usa, Brasile, Spagna, Belgio e Australia.

Questi nuovi emigranti sono molto diversi dalle generazioni precedenti; spesso sono nei laureati (la cosiddetta "fuga dei cervelli"). Molti di questi giovani scoprono presto che il loro diploma o laurea non serve per trovare un posto e quindi si arrangiano a fare qualsiasi lavoro. In fondo proprio come i nostri nonni che partivano con la valigia di cartone in cerca di fortuna.

Tra il 1860 e il 1985 sono state registrate più di ventinove milioni di partenze dall'Italia, che toccarono tutte le regioni italiane. L'emigrazione italiana si divide in due grandi periodi: quello della "Grande Emigrazione" tra la fine del diciannovesimo secolo e gli anni trenta del 1900 (soprattutto verso l'America) e quello dell'emigrazione europea, che ha avuto l'inizio dagli anni cinquanta.

Questa è un’amara storia che si ripete; magari, questi stessi ragazzi sono nipoti o pronipoti di quei primi emigranti; in fondo non è cambiato nulla. Oggi si hanno più cose, ma si è poveri anche con un cellulare e uno scooter; ieri c'era la valigia di cartone, oggi il trolley, ma l'amarezza dell'abbandonare la propria terra natia e la speranza in un futuro migliore non cambiano mai.

Autore e ricerca storica a cura di Mariangela B.

Co-autore
Cavaliere oscuro del web



 

12 commenti:

  1. Puntuale analisi dei nuovi esodi di lavoratori dal nostro Paese e commovente, precisa rievocazione dei drammi dell'emigrazione italiana del passato!

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  2. tra questi ci metto anche mio figlio che partirà per la Germania....(purtroppo e spero per poco tempo )....

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  3. Una triste verità. Dalle mie parti molti neolaureati sono partiti. Il Veneto è in grave crisi.

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  4. prima erano solo i cervelli ora tutti...

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  5. Temi dolorosi ma sempre interessanti.

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  6. Triste realtà. Ne conosco tanti che sono andati via..un saluto.

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  7. purtrooppo e' così.... tanti anni fa si scappava al nord ...ora si scappa fuori dall'italia!!

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  8. una storia tristemente vera... anch'io sto pensando di mettere un po' di soldi da parte per andarmene... ho tanta paura per il mio futuro.
    un abbraccio

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  9. Siamo all'assurdo che lo stato investe pochissimo e male, ma comunque spende soldini, per istruire i giovani, Poi quando sono laureati, grazie anche ai sacrifici dei genitori, non gli permette di sfruttare adeguatamente ciò che hanno appreso e loro emigrano.
    Buona serata
    enrico

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  10. Ciao Cavaliere, eccomi di ritorno.
    Che tristezza dover constatare che non c'è futuro per i nostri figli o i nostri nipoti se vogliono vivere in questa Italia sofferente.

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  11. Sto studiando il fenomeno dell'emigrazione a scuola e il quadro che si sta delineando fa veramente paura.
    Buona serata!

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  12. E' la cruda realtà, immagina da noi in Sicilia l'alto tasso di disoccupazione! Siamo ormai con le spalle al muro, la soluzione è emigrare all'estero.
    Buon fine settimana Cavaliere...

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