venerdì 30 novembre 2012

30 novembre1979 - I Pink Floyd pubblicano la loro opera rock The Wall

Bundesarchiv Bild 183-1990-0722-402, Berlin, Aufführung der Rockoper "The Wall"


Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

The Wall è l'undicesimo album registrato in studio dalla band inglese Pink Floyd (il dodicesimo se si considera anche la raccolta Relics del 1971). Questo è un concept album. Fu pubblicato come doppio album il 30 novembre 1979 e sono tuttora rinomati gli effetti scenici usati nel tour che venne a seguire, considerati da molti fan e critici innovativi per quel periodo. Infatti gli stessi Pink Floyd, dopo aver pubblicato The Final Cut, non si esibirono più dal vivo fino all'abbandono di Waters, avvenuto nel 1985. Essi non presero nemmeno in considerazione l'idea di un nuovo tour per promuovere l'album successivo, ritenendo infatti troppo difficoltoso competere con gli show precedenti di The Wall. Ciò è testimoniato da Nick Mason nel suo libro Inside Out: A Personal History of Pink Floyd. All'album seguì anche il film Pink Floyd The Wall. L'album ha ricevuto il Disco di diamante per due volte in Canada ed una in Francia, il Disco di platino per 23 volte negli Stati Uniti, 4 volte in Germania, 11 in Australia, uno in Argentina, Italia e Polonia ed il Disco d'oro in Grecia. Ha raggiunto la prima posizione in classifica negli Stati Uniti, in Norvegia, Svezia, Germania, Nuova Zelanda, Austria, Francia ed Argentina ed ha venduto 30 milioni di copie in tutto il mondo, di cui 11,5 milioni di copie negli USA. In Italia ha venduto 1,2 milioni di copie.


Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Photo credit Bundesarchiv, Bild 183-1990-0722-402 / CC-BY-SA [CC-BY-SA-3.0-de], attraverso Wikimedia Commons

giovedì 29 novembre 2012

Paesaggio montano

Questo timelapse ci mostra il paesaggio montano della Baviera.  I luoghi delle riprese sono: Hinterstein, Bad Hindelang, Oberjoch, Sonthofen, Burgberg, Oberstdorf, Hüttenberg e Gunzesried. Vi consiglio come sempre la visione a schermo intero e dove presente in HD.


Amazing Mountains from Jonathan Besler on Vimeo.


Photo e video credit caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Citazione del giorno


"Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore."

Fabrizio De Andrè
 
 

mercoledì 28 novembre 2012

Dicci com’ è un albero...



Dicci com’ è un albero affinché non dubitiamo che qualcosa nel mondo, fuori da queste mura, continui a combattere contro l’ infamia, contro la menzogna, contro la stolta crudeltà dei nemici della vita, dicci com’ è e dov’ è la giustizia, perché le strappiamo la benda dagli occhi affinché veda, finalmente, a chi, di fatto, è servita, chiunque egli sia; ma non ci dicano com’ è la dignità perché lo sappiamo già, perché, perfino quando sembrava non fosse che una parola, noi comprendevamo che si trattava della pura essenza della libertà, nel suo senso più profondo, quello che ci permette di dire, contro l’ evidenza stessa dei fatti, che eravamo prigionieri, eppure eravamo liberi.
 
Josè Saramago
 
 
 
 

Tromba d'aria su Taranto: danni e crolli


Una tromba d'aria si è abbattuta su Taranto e si segnalano danni e crolli all'Ilva, attualmente occupata dagli operai. Visto la situazione, aggiornerò questo post continuamente con l'arrivo delle notizie.

Ore 16.45

Aspettando altre notizie, chiudo la diretta testuale di questo post.

Ore 16.34

Continuano le ricerche dell'operaio disperso.

Ore 14.55

La tromba d'aria è classificata come un tornado F2 e senza escludere anche un aumento in F3.

Ore 14.42

Si segnalano molti danni a Statte e Crispiano, con case inagibili. Si parla di una cinquantina di feriti in tutta la provincia di Taranto.

Ore 13.42

Purtroppo alcune fonti parlano di vittime e feriti.

Ore 13.30

Investita anche una scuola a Statte. Sei bambini sono stati medicati per le ferite riportate.

Ore 13.25

Nei dintorni dello stabilimento ci sono molte auto ribaltate dalla forza della tromba d'aria.

Ore 12.58

Varie fonti parlano di un operaio disperso in mare.

Ore 12.49

Secondo l'Adnkronos ci ci sarebbero diversi feriti e un lavoratore risulterebbe al momento disperso.

Ore 12.43

Le prime informazioni parlano di diversi crolli e alcuni incendi.

Ore 12.33

Ecco la tromba d'aria che ha colpito Taranto.




Video credit   caricato su YouTube

Maltempo: ci risiamo allagamenti e danni


Torna il maltempo e come sempre la situazione è critica. In diverse parti della penisola si segnalano esondazioni, frane, allagamenti e molti danni. Vi mostro alcuni video caricati in rete, per fare il punto della situazione.

Firenze 27 Novembre



Video credit FPretin caricato su YouReporter

Esondazione torrente Carrione - Avenza



Video credit cesca6 caricato su YouReporter

Citazione del giorno

 
"Datemi un sogno in cui vivere, perchè la realtà mi sta uccidendo."

Jim Morrison
 
 

La diossina ha causato tanti danni a Taranto

Le Benevole
 
Articolo da Diritto di critica


Non c’è solo il cancro a Taranto. L’Ilva produce l’8,8% della diossina immessa in atmosfera in Europa e il 30,6% di quella italiana (dati Eper-Ines, 2005). Una percentuale impressionante che è indice del livello di inquinamento presente nell’area intorno alla città pugliese. E mentre l’azienda gioca a “ping pong” con la magistratura e gli operai rischiano di perdere il posto di lavoro, non si può dimenticare il danno enorme alla salute che l’inquinamento ha provocato a quella fetta di Puglia.

La diossina “uccide” la fertilità. Molta attenzione è stata posta sulla diossina per gli effetti cancerogeni prodotti nell’area di Taranto. Ma pochi sanno quali altri danni può causare una concentrazione elevata di diossina nell’aria. Ad iniziare dalla capacità umana di riprodursi. La diossina, infatti, è causa di infertilità, sia nell’uomo che nella donna. Un fenomeno non marginale se andiamo ad analizzare i dati sul tasso di fecondità: ogni coppia tarantina riesce a mettere al mondo 1,18 figli, contro una media nazionale di 1,35. Taranto, quindi, si attesta tra le province con il peggior tasso di fecondità in Italia e nel mondo.

“Meno spermatozoi negli uomini pugliesi”. Secondo i dati in possesso al prof. Lamberto Coppola, docente di Biochimica della Riproduzione Umana all’Università del Salento e andrologo-ginecologo presso uno studio di fecondazione assistita a Nardò (Le), in Puglia la situazione è preoccupante soprattutto per l’uomo. “La funzionalità degli organi riproduttivi non è più quella di una volta. La produzione di gameti ha subito una netta diminuzione in termini quantitativi e qualitativi. Nel 1977 il 16% delle coppie pugliesi era sterile, nel 2009 è salita al 25%”. Quali le cause di questo repentino declino? “Ciò è da imputare, senza ombra di dubbio, all’inquinamento ambientale della nostra regione”, conclude Coppola. Colpa dell’Ilva? È difficile trovare una relazione casuale scientifica in quanto studi specifici sul tema non sono mai stati eseguiti.

Donne tarantine in menopausa precoce. Anche le donne pugliesi sono meno fertili. L’esposizione alla diossina, infatti, può provocare una menopausa precoce. Tra le pugliesi che non riescono ad avere figli e che si rivolgono a centri di fecondazione assistita sul territorio regionale, gran parte di queste sembra sia in menopausa anche ad età relativamente giovani (35-40 anni). Di questo ne ha parlato la dottoressa Depalo dell’Università di Bari al convegno SIDR di Lecce di novembre 2011, presentando dati preliminari raccolti sotto la guida del prof. Selvaggi, direttore della II Unità Operativa di Ginecologia ed Ostetricia del Policlinico di Bari. La Depalo ha confrontato tra le sue pazienti del centro di fecondazione assistita pubblico di Bari il dato geografico. Quelle tarantine presentano spesso una menopausa precoce e hanno una minore risposta alla stimolazione ovarica.

Non c’è solo l’Ilva. Sia Coppola che la Depalo sono convinti che il problema non risieda esclusivamente nell’Ilva. Ma anche la presenza di numerose centrali termoelettriche sul territorio sembra causare problemi di salute (non solo riproduttiva) anche nell’ “Arco otrantino”, una vallata compresa tra la provincia di Brindisi e quella di Lecce, dove confluirebbero i fumi dell’Ilva, della centrale elettrica di Cerano e della Edison di Taranto.
 
Fonte: Diritto di critica


Autore:


Licenza: Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia.



Articolo tratto interamente da Diritto di critica


Photo credit mafe caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons

 

martedì 27 novembre 2012

Il Servizio sanitario nazionale a rischio




Sono passate poche ore dal post, dove mettevo in guardia sul rischio della sanità pubblica, che arrivano le conferme ai miei timori. Il presidente del consiglio Mario Monti, collegato in videoconferenza, in occasione della presentazione del progetto per la realizzazione del nuovo Centro per le Biotecnologie di Palermo ha dichiarato: che in futuro la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale potrebbe non essere garantita, se non ci saranno nuove forme di finanziamento.

Ogni giorno viene negato un diritto a favore del profitto;  se questa è democrazia...

Proverbio del giorno



È meglio smarrire la strada con la buona fortuna, che star sempre al bivio.

In Spagna vogliono privatizzare la sanità e in Italia....


Oltre alla Grecia, anche in Spagna l'attacco al welfare e ai diritti elementari di ogni essere umano è iniziato da un bel po’. In questi giorni una grande protesta è in atto dal personale ospedaliero, contro le privatizzazioni e i continui tagli di bilancio della sanità pubblica. Il governo regionale di Madrid vuole privatizzare sei strutture pubbliche e continuare lo smantellamento di quella pubblica.
Tra l'altro leggendo su blog e siti d'informazione, ho scoperto che molte di queste cliniche convenzionate, sono in mano alle banche e gruppi d'élite; veri autori della crisi e soprattutto squali di soldi pubblici.

Qualcuno mi ha fatto presente che in Italia la situazione è migliore; ma siamo sicuri?

I tagli sono in atto anche qui e continuano a chiudere ospedali e posti letto, anche in centri che per ragioni geografiche sono disagiati.

Se si continua di questo passo, la sanità pubblica diventerà un miraggio e saremo ancora più schiavi di quel sistema, che ci vuole cornuti e mazziati.

lunedì 26 novembre 2012

In Grecia si lasciano i malati senza medicine



Articolo da ComeDonChisciotte


Fonte: KEEPTALKINGGREECE.COM

La salute in Grecia è malata. Malata come le menti di coloro che prendono certe decisioni e costringono migliaia di persone ad una morte dolorosa, dal momento che li privano delle medicine per guarirli. Chiamatelo “Terzo Pacchetto d'Austerità”, chiamatelo “un paese in bancarotta”, chiamatelo come volete, ma il fatto è questo: i ministri ben pagati di questo governo insieme ai ben pagati deputati ed altri funzionari dello Stato che guadagnano diverse migliaia di euro al mese, lasceranno i bisognosi ed i malati senza le medicine essenziali e l'assistenza sanitaria di base.

La scorsa settimana il vice-ministro della 'sanità' Salmas ed il ministro del lavoro Vroutsis hanno deciso, indipendentemente dal “pacchetto di austerità”, di imporre una tassa del 10-25% sull'acquisto dei medicinali prescritti ai malati cronici delle seguenti categorie: insufficienza renale, epilessia, Alzheimer, demenza, vasculite di Burger, malattia di Charcot-Marie-Tooth, Parkinson, diversi tipi di diabete, malattia di Wilson ed altre patologie croniche (Qui, la lista completa in greco http://iatropedia.com/articles/read/3057).

Contributo dello zero per cento per il cancro, l'HIV ed altre malattie croniche, anche se solo per le medicine direttamente collegate alle loro patologie.

I pazienti dovranno pagare un 10% di tasse per le medicine direttamente collegate alle loro malattie ed un 25% per quelle non direttamente collegate e indipendentemente dal fatto che la malattia secondaria, come problemi cardiovascolari, diabeti, ipertensione, sono causate dalla malattia primaria.

Ora non è chiaro: chi deciderà se il collasso dei reni è collegato al diabete o viceversa, o se le medicine per l'Alzheimer richiederanno una tassa del 10% mentre i rimedi vascolari ne richiederanno una del 25%?

Senza nessuna esenzione per i redditi bassi, i pazienti cronici delle categorie menzionate, alcuni dei quali hanno bisogno di cure che valgono diverse centinaia di euro ogni mese, dovranno sborsare anche più di 100 euro. Anche se le loro pensioni sono inferiori ai 500-600 euro.
 

La giara: recensione teatrale

Giara with moon

La giara è una commedia in un atto unico del 1916 di Luigi Pirandello.

Trama

Don Lolò  Zirafa, il protagonista della vicenda, è ricco e taccagno. Vede dappertutto nemici che vogliono depredarlo della sua roba, ed essendo di carattere litigioso, non perde occasione di citare in giudizio i suoi presunti avversari spendendo una fortuna in liti e facendo spesso perdere la pazienza al suo consulente legale, che non vede l'ora di toglierselo di torno.
Dopo l'acquisto di una enorme giara per conservare l'olio della nuova raccolta, accade un fatto strano: per ragioni misteriose il grosso recipiente viene ritrovato perfettamente spaccato in due, fatto che fa montare Zirafa su tutte le furie.
La giara potrà essere riparata da Zi' Dima, un artigiano del posto che si vanta di avere inventato un mastice miracoloso: ma Zirafa non si fida ed insiste affinché il conciabrocche renda più sicura la saldatura usando anche dei punti di filo di ferro. Ciò colpisce profondamente l'artigiano nel suo orgoglio: convinto che i suoi meriti siano sottovalutati, egli è infatti sicuro che il suo prodigioso mastice sia più che sufficiente a fare un buon lavoro. Comunque, costretto ad obbedire al padrone ed in preda all'ira, Zi' Dima si mette all'interno della giara per eseguire più comodamente il suo intervento, ma si distrae dimenticando che la giara ha un collo molto stretto. Così, terminata la riparazione, resterà bloccato all'interno.
Ne nasce subito una lite: Zi' Dima vuole in ogni caso essere pagato per la perfetta riparazione, mentre Zirafa si dichiara disposto a pagarlo, ma vuole essere risarcito per il fatto che per liberarlo bisognerà rompere la giara. Don Lolò infatti decide di pagare il conciabrocche per il suo lavoro, non per senso di giustizia, ma per non essere in torto di fronte alla legge. Zi' Dima non cede e, ricevuto il suo compenso, rifiuta qualsiasi risarcimento. Non sapendo come risolvere la situazione, don Lolò si rivolge per l'ennesima volta al suo avvocato che gli consiglia di liberare Zi' Dima, altrimenti correrà il rischio di essere accusato di sequestro di persona.
Il parere non riceve affatto l'approvazione di Don Lolò Zirafa, che ritiene responsabile Zi' Dima del fatto di essersi balordamente imprigionato nella giara che, una volta rotta per liberarlo, non potrà più essere riparata. Il cocciuto conciabrocche, a sua volta, si rifiuta di risarcirlo affermando di essere entrato nella giara proprio per mettere i punti che don Lolò aveva preteso: se si fosse fidato del suo mastice miracoloso, ora avrebbe la sua giara come nuova. Piuttosto che pagare, preferisce restare dentro la giara dove dice di trovarsi benissimo; e lì infatti passerà tranquillamente e allegramente la notte, fra canti e balli dei contadini ai quali, servendosi proprio del denaro ricevuto da Don Lolò, ha offerto vino e cibarie. In preda alla rabbia, per il danno e la beffa, Don Lolò Zirafa finisce per tirare un poderoso calcio alla giara che si romperà definitivamente e Zi' Dima, così involontariamente liberato, avrà partita vinta.

Curiosità

Ne furono in seguito tratte due versioni cinematografiche: la prima, del 1954 venne diretta da Giorgio Pàstina ed inserita nel film a episodi Questa è la vita; la seconda, del 1984 venne inserita nel film a episodi Kaos, dei fratelli Taviani.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Photo credit funadium caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons



Incipit del giorno



Epicuro a Pitocle salute. Cleone mi portò la tua lettera nella ti mostravi molto affettuoso nei nostri confronti e ben degno della sollecitudine che abbiamo per te, e sinceramente ti sforzavi di ricordare quei ragionamenti che conducono a vita felice. Mi chiedevi poi di mandarti un trattatello, breve e riassuntivo, sui fenomeni celesti, per poterlo tener meglio a memoria. Gli altri miei scritti, infatti, sono difficili a ricordarsi, sebbene, come dici, tu li abbia continuamente alle mani. Noi ben volentieri abbiamo approvato questa tua richiesta, e l'abbiamo accolta con buone speranze. Per cui, dopo aver composto tutte le altre opere, vogliamo portare a termine anche questa trattazione che tu stimi potrà riuscire utile anche a molti altri, e soprattutto a coloro che da poco hanno gustato della verace scienza della natura, e a coloro che sono impediti dalle faticose occupazioni della vita quotidiana. Accogli dunque di buon grado questo mio scritto, e tenendotelo bene a memoria richiamalo spesso alla mente, insieme alle altre cose della piccola epitome che abbiamo mandato a Erodoto.

Tratto da | Lettera a Pitocle di Epicuro (fonte: Wikiquote)



 

Leonidi timelapse



Leonid and Zodiacal Light from Stephane Vetter on Vimeo.


Photo e video credit caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

sabato 24 novembre 2012

Citazione del giorno

 
"Anche il più piccolo felino è un capolavoro."
 
Leonardo da Vinci
 
 

venerdì 23 novembre 2012

Un esempio di austerity

Pepemujica2

Articolo da Frontierenews.it

“Sto bene con quella cifra. Devo starci bene, perché ci sono molti uruguaiani che vivono con molto meno”. José Mujica, con i suoi 250mila pesos mensili (10.040 euro, di cui il 90% viene devoluto in beneficenza), è il presidente più povero del mondo. Arrestato quattro volte e in carcere per 15 anni a causa del suo ruolo di leader dei guerriglieri Tupamaro, Mujica è stato eletto nel 2009. Ha 77 anni e vive nella sua fattoria. La casa presidenziale, l’elegante Suarez y Reyes di Montevideo, l’ha messa a completa disposizione dei senzatetto.

Niente auto blu per lui. O meglio: l’auto che utilizza, una vecchia Volkswagen, è blu per pura coincidenza. Odia le scorte e non ha conto in banca. Appassionato di giardinaggio e di agricoltura, vende i suoi prodotti in un mercatino popolare della domenica. Mujica, un presidente votato dal suo popolo, non ha bisogno di sbandierare parole come “sobrietà”, “rigore” o “equità”. Le applica. A se stesso.

“Non mi travesto da presidente e continuo ad essere come ero”, ha dichiarato José. “Le cose più belle della vita sono avere degli amici, godere moderatamente del cibo e molto della natura. Io non sono povero, ho tutto ciò di cui ho bisogno”.

V.E.

Fonte: Frontierenews.it

Autore: redazione frontierenews.it


Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.


Articolo tratto interamente da Frontierenews.it

Photo credit Roosewelt Pinheiro/ABr (Agencia Brasil) [CC-BY-3.0-br], attraverso Wikimedia Commons

C'è un altro cielo di Emily Dickinson


C'è un altro cielo

C'è un altro cielo,
sempre sereno e bello,
e c'è un'altra luce del sole,
sebbene sia buio là -
non badare alle foreste disseccate,
non badare ai campi silenziosi -
qui è la piccola foresta
la cui foglia è sempre verde -
qui è un giardino più luminoso -
dove il gelo non è mai stato,
tra i suoi fiori mai appassiti
odo la luminosa ape ronzare,
ti prego, Fratello mio,
vieni nel mio giardino!

Emily Dickinson

Paesaggi desertici in Namibia.


Namib Desert Time Lapse, Namibia from Martin Harvey on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons




Autunno nell' Isola di Man


Autumn from Andy Stewart on Vimeo.

Photo e video credit caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons




giovedì 22 novembre 2012

Uno squilibrio globale

Son Servera 06 ies

Articolo da ComeDonChisciotte


DI CHRIS HEDGES
truthdig.com

Gaza è una finestra sulla distopia (1) che ci sta assalendo. La disparità crescente, tra le élite del mondo e tutte le grandi miserabili masse di umanità, riesce a sopravvivere avvolta da una spirale di violenza. Molte regioni povere del mondo, che sono sprofondate nel burrone dell’economia, stanno cominciando ad assomigliare a Gaza, dove un milione e seicentomila palestinesi vivono nel più grande campo di concentramento del pianeta.
Queste zone di martirio, piene di gente pietosamente povera, intrappolata dentro squallide baraccopoli o in villaggi fatti di fango, recintate con fibre elettroniche che controllano con telecamere di sorveglianza e sorvolate da droni, con le guardie di frontiera e le unità militari che le circondano e sparano per uccidere. Queste zone di distopia da incubo si estendono dall'Africa sub-sahariana , al Pakistan e alla Cina. Sono luoghi in cui si compiono omicidi mirati, dove dei brutali attacchi militari vengono sferrati contro popoli che non hanno più nessuna difesa, che non hanno un esercito, una marina o una forza aerea. Tutti i loro tentativi di resistenza, per quanto inefficaci, vanno sempre incontro ad un massacro indiscriminato, uno scempio proprio della moderna guerra industriale.


Nel nuovo panorama mondiale, come nei territori occupati da Israele e nei progetti imperialisti degli Stati Uniti in Iraq, Pakistan, Somalia, Yemen e Afghanistan, vengono perpetrati massacri di migliaia di innocenti vittime inermi, tutte con l’etichetta della guerra.

Ogni resistenza viene chiamata “provocazione , terrorismo o crimine contro l'umanità”. Lo stato di diritto e il rispetto per le più fondamentali libertà civili dell’uomo e il diritto di auto-determinazione, sono una semplice finzione messa in scena solo per mantenere delle pubbliche relazioni e placare le coscienze di chi vive nelle zone privilegiate.

I prigionieri vengono torturati e "scompaiono"regolarmente. La scarsità di cibo e di medicinali è una tattica di controllo ben sperimentata. Le bugie impregnano le onde radio. Raggruppamenti religiosi, razziali ed etnici vengono demonizzati. Missili piovono su baracche di mattoni, unità fuoco automatizzate colpiscono abitanti inermi, dalle navi bombardano i campi profughi con proiettili pesanti, e i morti, tra cui i bambini, restano allineati lungo i corridoi di ospedali che non hanno né elettricità né medicine.

Il crollo imminente dell'economia internazionale, l’aggressione del clima, la siccità che ne deriva, le inondazioni, il rapido declino delle rese agricole e l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari sta creando un universo in cui il potere è diviso in due : Da una parte una élite ristretta, che detiene nelle sue mani sofisticati strumenti di morte, e dall’altra masse esasperate. Tutte queste crisi stanno preparando una guerra di classe che farà sembrare uno scherzo quello che immaginava Karl Marx.

Si sta costruendo un mondo dove la maggior parte degli uomini soffrirà la fame e vivrà nella paura, mentre solo pochi eletti potranno ingozzarsi di prelibatezze e abitare in condomini chiusi e protetti da qualsiasi sgradito estraneo.

E sempre più gente dovrà essere sacrificata per mantenere in essere questo stato di squilibrio.

E questo succede perché Israele, come pure gli Stati Uniti, fregandosene di qualsiasi norma di diritto internazionale lascia una popolazione soggiogata in miseria. La presenza continuata delle forze di occupazione israeliane sfida quasi un centinaio di risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che hanno stabilito il loro ritiro. Il blocco israeliano di Gaza, iniziato nel 2007, è una forma brutale di punizione collettiva che viola l'articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra del 1949, che stabilisce le regole per la "protezione dei civili in tempo di guerra."

Il blocco ha trasformato Gaza in un pezzo di inferno, in un ghetto gestito dagli israeliani, dove sono morte migliaia di persone, tra cui i 1.400 civili uccisi nelle incursioni israeliane del 2008. Con il 95 % delle fabbriche chiuse, l'industria palestinese ha praticamente cessato di funzionare. Il restante 5 % funziona al 25-50% della sua capacità. Anche l'industria della pesca è moribonda. Israele non permette che i pescatori si allontanino più di tre miglia dalla costa, e spesso entro le tre miglia i pescherecci finiscono sotto il tiro del fuoco israeliano. Le pattuglie di frontiera israeliane hanno sequestrato il 35 % dei terreni agricoli di Gaza e ne hanno fatto una zona cuscinetto.

Le infrastrutture Israeliane di questa zona sono ormai al collasso e questo significa che la confisca delle falde acquifere da parte di Israele lascia molti campi profughi, come Khan Yunis, senza acqua corrente. La UNRWA (l'agenzia ONU per il soccorso dei profughi palestinesi) stima che l'80 % di tutti gli abitanti di Gaza ormai viva solo degli aiuti alimentari. E la pretesa di Israele al diritto dell’autodifesa è smentita dal fatto che è proprio Israele, che mantiene un'occupazione illegale e viola il diritto internazionale, sottoponendo a una punizione collettiva il popolo palestinese. E' Israele che ha scelto l’escalation della violenza, quando durante un'incursione a Gaza all'inizio di questo mese il suo esercito ha colpito mortalmente un ragazzo di tredici anni.

Mentre il mondo si spacca in due, questo diventa il nuovo modello : I signori della guerra che possiedono tutte le armi più tecnologiche e terrificanti uccidono intere popolazioni. Facciamo la stessa cosa in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Yemen e Somalia.

Le forze del mercato e i meccanismi militari che proteggono queste forze sono l’unica ideologia che con cui si stanno governando tutti gli stati industriali e si regola il rapporto tra uomini e mondo naturale. Si tratta di una ideologia che si traduce in milioni di morti e sempre più milioni di sfollati dalle loro case nei paesi in via di sviluppo.





Ma questa ideologia ha un codice terribile e significa che queste forze potranno probabilmente scagliarsi anche su tutti noi. Tutti quelli che non sono utili alle forze del mercato sono considerati materiali di consumo e quindi spendibili, senza nessun diritto e senza nessuna legittimità. La loro esistenza, sia a Gaza o in qualsiasi altra città degradata postindustriale come Camden, New Jersey, è considerata un peso per l’efficienza e per il progresso. Sono come rifiuti. E come qualsiasi rifiuto non hanno voce e non hanno nessuna libertà, possono essere distrutti o imprigionati ,se ne può fare quello che si vuole. Questo è un mondo in cui solo la forza e il profitto delle aziende sono sacri. E' un mondo di barbarie.

La comune coscienza





"Certe cose sono sconvolgenti e inaccettabili alla comune coscienza. La comune coscienza è inadattabile alle atrocità. E ci sarà pure qualche ragione. Forse perché essa, in realtà, le vuole. La comune coscienza prima non ha accettato le atrocità naziste, e poi ha preferito dimenticarle. [...] Certe cose atroci architettate o comunque volute dal Potere (quello reale non quello sia pur fittiziamente democratico) sono comunissime nella storia: dico comunissime: eppure alla comune coscienza paiono sempre eccezionali e incredibili."

 (20 dicembre 1969)

Pier Paolo Pasolini
 
 

22 novembre1928 - Prima esecuzione del Bolero di Maurice Ravel, all'Opéra di Parigi

 

Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Bolero (in francese Boléro) composto da Maurice Ravel nel 1928 è una musica per balletto, divenuta celebre anche come pezzo concertistico. È sicuramente il bolero più celebre mai composto, nonché l'opera più popolare del compositore. La composizione fu commissionata da parte di Ida Rubinstein, una ballerina russa. Ravel non ne voleva più sapere di balletti dopo che aveva rotto con il mostro sacro dell'epoca in tema di balletti, quel Sergej Diaghilev che imperava a Parigi in quegli anni come direttore artistico nonché fondatore dei famosi Ballets Russes. Ma cedette alle insistenze della Rubinstein e decise di orchestrare un pezzo del compositore spagnolo Isaac Albéniz, il componimento per pianoforte Iberia, per un balletto. Arrivò presto però la notizia che gli eredi del grande compositore spagnolo non avevano acconsentito a nessuna trascrizione di pezzi del maestro anche perché la partitura della Iberia era già stata orchestrata dal maestro Enrique Fernàndez Arbòs. Fu a questo punto che Ravel, non scoraggiandosi, prese l'iniziativa di comporre ex novo un pezzo a tempo di bolero, scegliendo dunque un brano dal carattere tipicamente spagnolo. Il Bolero andò in scena all'Opéra di Parigi il 22 novembre 1928, diretto da Walter Straram con le coreografie di Bronislava Nijinska. Il balletto, pur molto innovativo e provocatorio, ottenne un clamoroso successo. La prima esecuzione come brano concertistico avvenne invece l'11 gennaio 1930 e fu eseguita sotto la direzione dello stesso Ravel.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


mercoledì 21 novembre 2012

Messico: secondo alcune ricerche l’oggetto caduto nel vulcano Popocatepetl era un UFO



Articolo da Segni dal cielo

La presunta presenza di un Ufo nel cratere del vulcano Popocatepetl, ripresa in Messico dal telegiornale della TV Televisa, aveva causato sconcerto e confusione nella popolazione locale, malgrado la comunità scientifica continuava a diffondere scetticismo riguardo all’episodio. Lo scorso 25 ottobre, alle 20.45 ora locale, una delle telecamera usate per monitorare l’attività del vulcano, a circa 65 chilometri da Città del Messico, aveva ripreso un oggetto luminoso in discesa nel cratere. Le immagini sono state poi presentate nel telegiornale della sera del canale Televisa: l’oggetto vi appariva cilindrico, probabilmente metallico o comunque brillante, di grandi dimensioni, e sembrava muoversi a una velocità superiore a quella di un aereo.
La possibilità che si sia trattato davvero di un Ufo era stata accolta dai dubbi della comunità scientifica locale, ma ora dalle analisi svolte dal CENAPRED Centro Nacional de Prevención de Desastres, e dal centro ufologico locale, sembrano non dare più spazio a dubbi. Quel misterioso oggetto cilindrico è caduto all’interno del cono vulcanico del Popocatepetl e nessuno è riuscito ad identificarlo. Le possibilità, dicono al CENAPRED, che un oggetto spaziale possa cadere sul Popocatepetl e nel cono vulcanico è di 1 su 276 miliardi. Quindi l’ipotesi della caduta di un bolide (meteora) per gli esperti non è possibile e ammettono di non aver mai visto un bolide cosi compatto nella sua caduta, dato che solito frammentarsi all’impatto con l’atmosfera.
Guardate il video delle analisi.

Redazione Segnidalcielo
 


Fonte: Segni dal cielo


Autore: redazione Segni dal cielo



Articolo tratto interamente da Segni dal cielo



Video credit caricato su YouTube



Vi segnalo (post interessanti da altri blog)

 
Oggi vi consiglio:

Abiti tossici. Cosa indossiamo? tratto da Il Blog di Kylie

Vi siete mai chiesti cosa indossiamo?

Armi Misteriose a Gaza: Microtecnologie per Amputazioni tratto da RENOVATIO

Ieri anche l'Adnkronos parlava di ustioni strane.

Adesivo No-CAPTCHA: scaricabile gratuitamente tratto da Graphics Phoenix

Fai diventare il tuo blog CAPTCHA free.

 

Rilasciata la nuova versione di Firefox


Articolo da Downloadblog.it

Puntualissima, come al solito, sulla tabella di marcia, la Mozilla Foundation ha da poco reso disponibile la nuova major release del suo browser, Firefox 17, a sei settimane esatte di distanza dall’ultima versione stabile e dopo diverse beta che hanno già dato modo agli utenti di testare le novità introdotte da Mozilla.
Firefox 17 porta con sé diverse migliorie a livello di stabilità e sicurezza - e promette di rendere l’esperienza utente più semplice anche sul lato social. Grazie alla nuova Social API che abbiamo già avuto modo di testare con l’ultima beta di Firefox, gli utenti possono attivare Messenger per Firefox e gestire molte delle funzioni del social network di Mark Zuckerberg - chat, messaggi privati, notifiche e aggiornamenti della Sidebar - direttamente dal browser, senza dover visitare l’homepage di Facebook e senza interrompere l’attività che stanno svolgendo.
Tra le altre novità segnaliamo un restyling grafico della Awesome Bar, che viene dotata di icone più grandi, l’abbandono del supporto di Mac OS X Leopard (10.5) e l’introduzione del blocco automatico dei plugin di terze parti che non vengono aggiornati da tempo. Sul fronte sviluppatori, invece, troviamo l’implementazione di SVG FillPaint e StrokePaint e diversi miglioramenti alla Web Console, al Debugger e alla Developer Toolbar, ora più veloci e facili da utilizzare.
Firefox 17, inoltre, arriva anche in versione ESR, l’Extended Support Release pensato da Mozilla per tutte quelle aziende o istituzioni pubbliche che non possono o non vogliono aggiornare il browser ogni sei settimane - l’aggiornamento avverrà ogni 42 settimane - introdotto per la prima volta con la versione 10 di Firefox, rilasciata a fine gennaio.
Come al solito potete scaricare Firefox 17 - in tutte le lingue e nelle versioni per PC, Mac, Linux - dal sito ufficiale, dai server della fondazione o effettuando l’aggiornamento direttamente dal browser. Per il changelog completo, invece, vi invitiamo a leggere la nota diffusa da Mozilla.

Fonte: Downloadblog.it

Autore: Daniele Particelli

Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic License.


Articolo tratto interamente da Downloadblog.it


Ladakh in timelapse

Le immagini di questo video provengono da dodici luoghi diversi nella parte settentrionale della regione himalayana del Ladakh. Vi consiglio come sempre la visione a schermo intero e dove presente in HD.


Made in Ladakh from pani on Vimeo.

Photo e video credit caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Citazione del giorno

 
"Il dubbio è l’inizio della sapienza."

Cartesio
 
 

Vi ricordo l'iniziativa poesie e racconti dal web


Voglio ricordare a tutti gli amici e lettori di questo blog, l'iniziativa poesie e racconti dal web. Se siete interessati alla pubblicazione di una vostra opera su questo blog, inviatemi  la vostra richiesta via  e-mail.





Rischiare di Rudyard Kipling


Rischiare

Ridere, è rischiare di apparire matti...
Piangere, è rischiare di apparire sentimentali...
Tendere la mano, significa rischiare di impegnarsi...
Mostrare i sentimenti, è rischiare di esporsi...
Far conoscere le...
proprie idee ed i propri sogni, è rischiare di essere respinti...
Amare, è rischiare di non essere contraccambiati...
Vivere, è rischiare di morire...
Sperare, è rischiare di disperare...
Tentare , è rischiare di fallire...
Ma noi dobbiamo correre il rischio!
Il più grande pericolo nella vita è quello di non rischiare. Colui che non rischia niente... non fa niente... non ha niente... non è niente!
"E' possibile che evitino di soffrire, ma non possono imparare, sentire, cambiare, crescere od amare.
Solo chi rischia è libero!"
 
Rudyard Kipling
 
 

21 novembre 1927 – Massacro della Miniera di Columbine


Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Massacro della miniera di Columbine è un tragico evento che accadde il 21 novembre 1927, quando alcuni minatori scioperanti vennero attaccati a colpi di mitragliatrice. Lo sciopero era stato proclamato dal sindacato IWW (Industrial Workers of the World, cioè Lavoratori Industriali del Mondo).
La città aziendale di Serene era la sede della miniera Columbine, scavata sul fianco di una delle colline del Colorado. Lo sciopero durava da cinque giorni, e gli scioperanti organizzavano ogni mattina picchetti e cortei interni, perché la Columbine era una delle poche miniere di carbone dello Stato che non avesse fermato la produzione. Il 21 novembre 1927 circa cinquecento minatori, alcuni con moglie e figli, arrivarono alla porta Nord appena prima dell'alba, portando con loro con tre bandiere americane. Nei giorni precedenti, per disposizione di Josephine Roche, figlia dell'appena scomparso proprietario della compagnia Rocky Mountain Fuel agli operai dei picchetti erano stati serviti caffè e biscotti. Ma quel mattino gli scioperanti trovarono ad aspettarli l'appena ricostituita polizia di stato del Colorado, i cui membri erano anche chiamati rangers, che sbarrò loro il passo. I minatori rimasero sorpresi nel vedere uomini in borghese armati di pistole automatiche, fucili antisommossa e gas lacrimogeni. Guardie della compagnia armate di fucili, posizionate in cima alla miniera coprivano i rangers il cui capo, Louis Scherf, chiese gridando agli scioperanti chi fossero i loro capi. "Siamo tutti capi!", risposero.
Scherf disse loro che non gli sarebbe stato concesso di entrare in città, e per un po' gli operai esitarono, indecisi sul da farsi, Ci fu una discussione, e molti sostennero che fosse loro diritto ad andare avanti. Dopo tutto, Serene aveva un ufficio postale pubblico, e alcuni dei loro bambini frequentavano le scuole, lì. Fu riferito che uno dei poliziotti provocò gli operai, dicendo loro di venire pure avanti, se volevano, tanto li avrebbero ributtati fuori. Il capo dello sciopero Adam Bell si fece avanti, e chiese che il portone venisse aperto. Appena vi poggiò la mano, venne colpito da uno dei rangers con una mazza. Un sedicenne gli stava di fianco, portando una delle bandiere, che gli fu strappata di mano, Nel parapiglia che seguì, l'asta della bandiera fu rotta contro la palizzata. I minatori si lanciarono allora contro il portone, e i rangers lanciarono le granate lacrimogene. Una colpì alla schiena la signora Kubic, che stava scappando. Altri rilanciarono i lacrimogeni contro la polizia. Spinti dall'esempio di Adam Bell, i primi minatori cominciarono ad arrampicarsi sul portone della palizzata, per scavalcarlo.
Bell fu tirato giù da tre poliziotti, che lo colpirono violentemente alla testa con delle mazze. La signora Elizabeth Beranek, madre di 16 figli e portatrice di una delle bandiere cercò di proteggerlo scagliando la bandiera contro i poliziotti, che reagirono picchiandola duramente, e prendendosi la bandiera. La polizia ammise di aver usato mazze nei tafferugli. Come disse Scherf, "li stendevamo appena scavalcavano la cancellata". I minatori dichiararono che le mazze erano pezzi di tubi del gas. Un minatore ruppe il naso ad un ranger, e un altro ne ferì uno alla mano con un coltello a serramanico, mentre altri ancora bersagliavano di pietre i poliziotti fino a colpirne uno, che cominciò a sanguinare da un taglio sotto l'occhio. Alla fine la polizia arretrò.

Continua la lettura su Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

martedì 20 novembre 2012

No alla guerra



Vogliamo eliminare le armi? Bene: non perdiamoci a discutere sul fatto che chiudere le fabbriche di fucili, di munizioni, di mine anti-uomo o di bombe atomiche creerà dei disoccupati. Prima risolviamo la questione morale. Quella economica l'affronteremo dopo. O vogliamo, prima ancora di provare, arrenderci al fatto che l'economia determina tutto, che ci interessa solo quel che ci è utile?


Tratto da Lettere contro la guerra di Tiziano Terzani

 
 


Il copyright scoraggia l’innovazione





Articolo da Valigia Blu

Il copyright è capitalismo senza regole. Il copyright è monopolio sui contenuti imposto dal governo. Il copyright scoraggia l’innovazione. Il copyright limita la condivisione della cultura. Il copyright penalizza il giornalismo. 14 anni di tutela del copyright sono più che sufficienti. Ed infine: l’attuale legislazione sul copyright non si limita a distorcere alcuni mercati, piuttosto li distrugge.
Queste affermazioni non sono i vaneggiamenti del “pirata” di turno, oppure il libro dei sogni di un imberbe fan della free culture, ma sorprendentemente sono parte di un documento scritto da Chris Sprigman e Karl Raustiala per conto della Commissione Studi dei Repubblicani della Camera degli USA.
Una rilettura sorprendente della legislazione in materia di copyright, e in assoluta controtendenza rispetto alla solita retorica che vede la pirateria come il male del secolo, e che stigmatizza gli eccessi e le distorsioni che il rafforzamento della tutela del copyright ha prodotto negli ultimi anni.
Nel testo si legge che il copyright non ha più lo scopo di compensare il creatore per il suo sforzo creativo e quindi incentivare l’innovazione, oggi piuttosto tende alla massimizzazione dei profitti delle aziende all’interno di un regime di monopolio imposto dal governo stesso.
Il diritto d’autore in realtà dovrebbe essere a beneficio del pubblico e per la condivisione della cultura, ma le riforme in materia ne hanno snaturato il contenuto. La prima legge americana, il Copyright Act del 1790, prevedeva una protezione del diritto degli autori di stampa, ristampa, pubblicazione e vendita, per soli 14 anni dall’opera. Oggi invece la tutela si estende fino a 70 anni dopo la morte dell’autore. È evidente che, sostiene l’articolo, “the Federal Government has gotten way too big”.

Continua la lettura su Valigia Blu


Fonte: Valigia Blu

Autore: Bruno Saetta


Licenza: Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.


Articolo tratto interamente da Valigia Blu



Proverbio del giorno

 

Chi assai ciarla, spesso falla.
 
 
 

SOS Vivisezione appello



Articolo da Lo schiaccianoci



Ho ricevuto dalla LAV Lega Anti Vivisezione
la mail che riporto integralmente qui di seguito


Da oltre nove mesi seguiamo da vicino il lavoro della XIV Commissione
del Senato. E da oltre nove mesi aspettiamo il voto sull'articolo 14,
già approvato dalla Camera con il Sì del Governo.
Mercoledì 21 sarà la giornata decisiva.
Approvare l'articolo 14 vuol dire:


  • vietare l'apertura di nuove Green Hill;
  • mai più allevamenti di cani, gatti e primati in Italia per la vivisezione;
  • mai più sperimentazioni senza anestesia;
  • promozione di una ricerca moderna che investe nei metodi alternativi.
Per questo ti chiediamo di sostenere la nostra richiesta ai Senatori
di votare Sì all'articolo 14.

Altrimenti avremo solo il recepimento della negativa direttiva europea
2010/63 e senza alcun vincolo.

Bastano pochi secondi, compila il form che trovi cliccando quie potrai
inviare una email a tutti i Senatori che hanno in mano il destino
degli animali utilizzati per la vivisezione nel nostro Paese.
E se vuoi aiutarci ancora di più invita tutti i tuoi amici a firmare!

Abbiamo bisogno del tuo aiuto, tu che ci sei sempre stato vicino
per l'affermazione dei diritti degli animali, e continui ad esserlo.
Grazie a te è stato possibile arrivare fino a qui.
Con la tua firma continueremo a lottare e saremo ancora più forti!


Aiutaci a far approvare l'articolo 14!


***

Invito gli amici blogger a divulgare l'appello e tutti i sostenitori dei diritti degli animali a firmare per questa azione di civiltà contro le pratiche crudeli che spesso obbediscono alle leggi del profitto più che a quelle della scienza.

Gli animali non parlano, non scrivono , non protestano, noi sì!
 
 

 

Autore: fata confetto

Licenza: post pubblicato su segnalazione dell'autore


Articolo tratto interamente da
Lo schiaccianoci
 
 



lunedì 19 novembre 2012

Gli analisti finanziari prevedono una guerra mondiale a breve


Articolo da Megachip.info

dal Washington’s Blog.

Kyle Bass scrive:
«Trilioni di dollari di debiti saranno ristrutturati e milioni di risparmiatori finanziariamente prudenti perderanno una percentuale rilevante del loro potere d'acquisto reale esattamente al momento sbagliato nella loro vita. Ancora una volta, il mondo non finirà, ma il tessuto sociale delle nazioni dilapidatrici sarà sfilacciato e in alcuni casi strappato. Purtroppo, guardando indietro nella storia economica, troppo spesso la guerra è la manifestazione di una semplice entropia economica sostenuta fino alla sua logica conclusione. Noi crediamo che la guerra sia un’inevitabile conseguenza della attuale situazione economica mondiale».
Larry Edelson ha scritto una e-mail agli abbonati dal titolo «Quel che i ‘Cicli di guerra’ ci dicono per il 2013», in cui si afferma:
«Sin dagli anni ottanta, ho studiato i cosiddetti "cicli di guerra": i ritmi naturali che predispongono le società a discendere nel caos, nell’odio, in una guerra civile o perfino internazionale.
Non sono certo la prima persona ad esaminare questi modelli tanto peculiari nella storia. Ci sono stati molti prima di me, in particolare, Raymond Wheeler, che ha pubblicato la cronistoria di guerra più autorevole di sempre, che documenta a forza di dati un periodo lungo 2.600 anni.
Tuttavia, ci sono pochissime persone che siano disposte perfino a discutere la questione in questo momento. E sulla base di quel che vedo, le implicazioni potrebbero essere assolutamente enormi nel 2013.»
L’ex analista tecnico della Goldman Sachs Charles Nenner – che ha lanciato alcuni grandi avvertimenti molto accurati, e ha fra i suoi clienti i più importanti fra hedge funds, banche, agenzie di brokeraggio e grandi possidenti plurimilionari – afferma che ci sarà «una grande guerra che comincerà a cavallo fra 2012 e 2013» che porterà l’indice Dow a 5.000 punti.
Perché questi guru economici stanno prevedendo guerra?
Per prima cosa, molte personalità influenti credono erroneamente che la guerra faccia bene all'economia. Per di più, già Jim Rogers (co-fondatore del Quantum Fund con George Soros, NdT) sosteneva:
«Se si trasforma in una guerra commerciale, è la cosa più importante del 2011», e aggiungeva: «Le guerre commerciali portano sempre a guerre. Nessuno vince le guerre commerciali, tranne il generale che finisce per combattere le guerre fisiche quando accadono. Questo è molto pericoloso».
Rogers inoltre spiega:
«Il proseguimento dei salvataggi in Europa potrebbe in ultima analisi innescare un'altra guerra mondiale […] Aggiungi il debito, la situazione peggiora, e alla fine semplicemente crolla. A quel punto ciascuno va a cercare capri espiatori. I politici danno la colpa agli stranieri, e ci troviamo nella seconda guerra mondiale o in una qualunque guerra mondiale».
E Marc Faber afferma che il governo americano inizierà nuove guerre in risposta alla crisi economica:
Faber ritiene che anche gli Stati Uniti, la Cina e la Russia potrebbero andare in guerra per il petrolio mediorientale.

 
Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.
 
Fonte: Megachip.info
 

Autore: WashingtonsBlog traduzione di Pino Cabras

Licenza: Copyleft


Articolo tratto interamente da Megachip.info