sabato 29 settembre 2012

Sicurezza sul lavoro: sempre più rischi



Articolo da Reset Italia

Il motto “produci consuma crepa” è caratteristico del governo Monti, come lo era di quello Berlusconi. Anche in questo senso la continuità tra i due governi è palese. L’Europa ci chiede di intervenire in materia di lavoro, di cancellare diritti, di aumentare la produttività, di alzare in sostanza il livello di sfruttamento dei lavoratori ed ecco fatto: il governo tira su le maniche e si mette al lavoro per manomettere l’articolo 18, per rendere pressoché inefficace su molti punti lo Statuto dei Lavoratori ed ora, ancora una volta, tenta di porre un freno alle necessità di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Si diceva “ancora una volta”, perché nella sua breve vita questo governo ha già tentato due volte di “semplificare” gli adempimenti a carico delle imprese, in materia di sicurezza sul lavoro, mostrando una sostanziale indifferenza nei riguardi della tutela della salute e dell’incolumità di chi lavora. Già nel decreto semplificazioni dello scorso febbraio, il governo aveva tentato di azzerare i controlli nelle aziende; poi aveva provato a derogare le aziende dall’obbligo di valutare i rischi sul lavoro nei primi due anni di attività. Ma in questo modo i lavoratori sono soggetti a grave rischio.
Il governo quindi torna alla carica, ancora con un pacchetto semplificazioni. Senza entrarvi tecnicamente nel merito (lo ha fatto bene Marco Spezia nel documento che riporto in basso che io, anche da collega, condivido assolutamente in tutte le considerazioni), si deve sottolineare che le semplificazioni proposte prevedono deroghe per adempimenti in carico alle aziende fondamentali per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Tra questi vi è l’obbligo di valutare i rischi aziendali (inderogabile obbligo dei datori di lavoro); quello di documentare la valutazione dei rischi dovuti alle interferenze causate dalla contemporanea presenza di più imprese in uno stesso luogo di lavoro, attraverso il cosiddetto Duvri (si tratta di rischi molto insidiosi, perché non dipendono direttamente dalle attività di ciascuna impresa e quindi meno palesi); fino all’obbligo di formare ed informare i lavoratori. È vero che – bontà loro! – sono escluse dalle “semplificazioni” citate (ma non da altre pure importanti) alcune tipologie di attività molto pericolose (ad esempio quelle a rischio di incidente rilevante o le centrali termoelettriche. Ma ad usufruirne saranno comunque la grande maggioranza delle imprese che impiegano complessivamente milioni di lavoratori, alle quali si vuol concedere la possibilità a fare un po’ come pare loro in materia di sicurezza lavoro. Come a dire che il diritto alla salute ed all’integrità fisica dei lavoratori è in mano alla discrezionalità del datore di lavoro.


L’aspetto che mi pare centrale, in questa situazione, è la volontà del governo Monti di concedere, alle nuove aziende, scandalose proroghe (di due anni!) per valutare i rischi dovuti alle proprie attività. In pratica per due anni i datori di lavoro saranno esentati dal valutare a quali rischi sono sottoposti i lavoratori. In sostanza, con queste “semplificazioni”, la tutela della salute e dell’integrità fisica delle persone che lavorano non costituirebbero una priorità imprescindibile da qualunque altro aspetto aziendale.
Ricordo, en passant, che già il ministro Sacconi intervenne in maniera simile, ma in maniera molto più blanda: nelle modifiche del 2009 al TU sulla sicurezza lavoro, infatti, si parlava di concessione di un tempo di 90 giorni per l’elaborazione del documento (cosiddetto DVR) che attesta l’effettuazione della valutazione dei rischi, che invece doveva essere immediata. Nel caso del pacchetto semplificazioni, è esattamente la valutazione dei rischi che viene rimandata di due anni dalla costituzione dell’azienda. È perfino inutile sottolineare che è solo dopo aver valutato a quali rischi i lavoratori sono soggetti svolgendo un’attività, che si possono organizzare correttamente le giuste misure di prevenzione e protezione da quegli stessi rischi. È lapalissiano quindi affermare che per i primi due anni i lavoratori di una nuova impresa potranno essere in balìa dei più svariati pericoli. Ed il nostro è un Paese nel quale in due anni, già senza quelle semplificazioni, muoiono e si ammalano per cause di lavoro diverse migliaia di persone.
La sicurezza sul lavoro, insomma, continua ad essere considerata un costo da abbattere in nome della competitività. Un concetto assunto dal governo Monti in piena continuità con quello Berlusconi, del quale faceva parte tal Giulio Tremonti che definì la sicurezza sul lavoro “un lusso che non ci possiamo permettere”. Il presidente Monti continua a ripetere che per rilanciare l’economia c’è bisogno del sacrificio di tutti. A quanto pare, ai lavoratori si chiede si sacrificare perfino la propria salute e la propria incolumità fisica; di sacrificare sé stessi. È questo non è accettabile.
Questo è un motivo in più per opporsi con forza al governo Monti e a chi lo sostiene.

Carmine Tomeo

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Fonte: Reset Italia

Autore: Carmine Tomeo


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Articolo tratto interamente da Reset Italia



7 commenti:

  1. Intanto che loro discutono delle cose solo per loro interessanti i poveri lavoratori ci rimettono la loro vita!!! è una vergogna.
    Tomaso

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  2. Ciao Cavaliere, stessa cosa qui in Francia. Se continua così si arriverà ad una nuova Rivoluzione, sperando però che non sia seguita da un periodo del "Terrore", come dopo la precedente.
    Inoltre anche noi già in pensione (essendo italiano la percepisco dall'INPS e pago le tasse in Italia) non è che possiamo stare tranquilli perché l'aumento del costo della vita ed il blocco dell'ammontare pensionistico, ci sta rosicchiando il potere d'acquisto. Nel 2012 la mia pensione è rimasta inalterata e non è stata allineata. Capisco che è un problema molto meno importante che non la perdita del lavoro da parte di anziani e giovani, ma anche noi siamo nella stessa barca. Speriamo che non sia quella di Caronte. Buona domenica, malgrado tutto.

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  3. come sempre pubblichi post interessanti.
    Che posso dire?Monti e il governo precedente,fanno parte della stessa pasta e solo chi ha "il prosciutto sugli occhi"non vedrà la realtà.
    Mi spiace che ci dovremmo tenere Monti ancora per qualche lungo mese.
    Spero solo che lui e il suo governo,non continuino ad infierire sui lavoratori onesti,quelli che lo sudano lo stipendio!
    buon fine settimana

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  4. Inquetante.
    Grazie per la segnalazione.
    Pierrot

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  5. Una vergogna è dire poco, questo è un problema che molti non vogliono vedere, neanche i lavoratori.

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  6. Si fa sempre troppo poco per la tutela dei lavoratori.

    Buona domenica.

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  7. Sì, però, manca anche e soprattutto un quadro ufficiale aggiornato delle misure tecnico-operative da adottare, scientificamente provate.

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