sabato 24 aprile 2010

Speciale 25 aprile:Ad un partigiano caduto di Giuseppe Bartoli



Ad un partigiano caduto

E’ un fiume di ricordi ormai amico
la strada che conduce
a quei giorni lontani di smeraldo
dove sostammo come creduli ragazzi
a creare coi sogni nelle vene
fantasie di speranze e di parole
fra pugni di “canaglie in armi”
Forse potrei dimenticare il giogo
che mi lega all’arco dei rimpianti
se soltanto le voci dei compagni
tornassero a cantare
come quando la vita dilagava
e tu portavi alla gioia di tutti
il tuo sorriso di fanciullo
e la forza serena dei tuoi occhi
Ma anche se il tempo non ricama
che fili d’ombra sulla memoria
e il tormento di quell’assurdo giorno
quando attoniti restammo
davanti alla pietà della tua forca
è pur sempre l’ora della tua lotta
del tuo caldo vento di libertà
immenso come grembi di colombe
in volo fra fiori d’acqua di luna.
Tu solo amico adesso
puoi scegliere i ritorni
e dirci ancora
col battito delle tue ali
le bellezze della vita
e le dolci innocenze della morte.

Giuseppe Bartoli

1 commento:

  1. molto bella questa poesia,mi piacciono soprattutto gli ultimi versi:la bellezza della vita e le dolci innocenze della morte.
    Sacrifici di cui spesso ci dimentichiamo!
    A presto e buon fine settimana
    Lu

    RispondiElimina

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